«Chiudi?» domandai alla biondina che era piazzata su una delle sedie del locale, con i piedi sul tavolo da vera signorina e il telefono in mano.«Sì» disse tirando uno sbuffo, e dirigendosi verso la porta per girare il cartellino.
«Puzzo da morire» affermai dopo essermi annusata le ascelle, e aver assunto una smorfia di disgusto.
«Vuoi farti una doccia da me?» disse Lizzie tornando da me dietro il bancone.
«Sarebbe perfetto» risposi sorridendole, e avvicinandomi alle sue labbra. Fu lei la prima ad eliminare la distanza, ma sembrava che non le bastasse, sembrava che avesse disperato bisogno delle mie labbra ed io ovviamente ero tutta a sua disposizione, perché insomma esiste sul serio il disumano che non si sarebbe fatto fare di tutto da quella dea?
La situazione stava diventando abbastanza incontrollabile, la sua eccitazione mi stava facendo sbattere ovunque, e finì col farmi sedere sul bancone. Il pericolo che potessero vederci era abbastanza alto, ma a parte il buio, d'inverno poca gente andava in giro dopo le sette.
Tornando a prima, mi appoggiò sul bancone ancora senza dividere il contatto tra le nostre labbra nella cui danza si erano aggiunte anche le rispettive lingue.
«Ehi ehi Lizzie.. forse conviene trasferirci a casa, non credi?» domandai, allontanandomi un attimo dalle sue labbra, mentre il suo respiro affannoso mi finiva ripetutamente in faccia.
«E io dovrei aspettare un'ora per saltarti addosso? non se ne parla.» sentenziò tornando sulle mia labbra.
«Lizzie dai.. sono tutta sudata, andiamo a casa, ceniamo e poi.. succederà quel che deve succedere.»
«Hai ragione, va bene, però restiamo ancora un po' qua? E' bello»
«Va bene, come preferisci» ci andammo a sedere su uno dei tavolini bianchi, e per l'imbarazzo ci mettemmo a guardare verso l'esterno. Era questo il problema; c'era ancora troppo imbarazzo tra di noi, forse perché non eravamo ancora riuscite a dare una definizione al nostro rapporto, e quindi c'erano quei momenti in cui ci saremmo volute tenere la mano, coccolarci, scambiarci baci, ma nonostante lo volessimo, non potevamo, perché erano cose da fidanzate, e noi ancora non lo eravamo.
Invece, riguardo alle mie paure ed insicurezze di quella mattina, era bastato il suo sorriso per farle scomparire, ma nuovi ne erano emersi, avevo paura che la nostra potesse essere una relazione di solo sesso o che comunque non riuscissimo a svilupparla fino a fondo, e io verso di lei non provavo solo attrazione fisica, provavo e provo ancora oggi così tante emozioni in contemporanea che sono troppe per distinguerle e nominarle.
Però c'era un dubbio, che più degli altri mi tormentava; quella ragazza dai capelli rossi dell'altra sera; era lei ad impedirle di confessarmi i suoi veri sentimenti?
«Elizabeth»
«Julia» il suo sguardo si spostò su di me, e cominciai a sentirmi in soggezione.
«Posso chiederti una cosa?»
«Tutto quello che vuoi»
«Ti ricordi qualche sera fa, quando ti ho baciata?» annuì con sguardo confuso, cercando di capire dove volessi arrivare. «La ragazza, quella là rossa.. è la tua ragazza?» mi fissò dritta negli occhi, e da un secondo all'altro la vidi scoppiare a ridere come una matta, appoggiando la testa sul tavolo e quasi scoppiando a piangere dal ridere.
«La mia ragazza» riuscì a sussurrare nel mezzo delle continue risate. Dopo almeno due minuti riuscì ad alzare la testa, e mi trovai a guardare il suo viso completamente rosso.
«E' mia cugina» ridacchiò in modo più contenuto, ma ancora non riuscivo a capire.
«Mi stava aspettando fuori perché avevamo una cena di famiglia, e già ero in ritardo, in più tu volevi trattenermi.. per quello ti ho guardata in quel modo, ma del resto nulla, è praticamente la mia migliore amica» che sollievo, buttai fuori un sospiro enorme, al quale lei rispose con un sorriso, per trattenersi dal ridere ulteriormente.
STAI LEGGENDO
𝐨𝐮𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐲 𝐥𝐞𝐚𝐠𝐮𝐞» 𝖾.𝗈𝗅𝗌𝖾𝗇
FanfictionCONCLUSA|| Julia, distrutta dalla rottura con il suo storico ragazzo, non ne vuole più sapere dell'amore, così si rifugia nelle braccia della sua amica Elizabeth. Ma le cose non vanno come previsto, e in qualche modo, Elizabeth riesce a farle cambi...