REVISIONATO
Stavo impazzendo, sul serio. Elizabeth si era addormentata subito, mentre io stavo rimuginando nei pensieri da ormai un'ora sudando come una pazza, e inoltre avevo sete.
Mi girai dall'altro lato del letto e la trovai lì, sdraiata che dormiva beatamente senza coperta e maglietta come se non fosse gennaio. Sorrisi al vederla così, non so come ne perché, ma mi venne quasi spontaneo, era così bella anche mentre dormiva.
Mi alzai dal letto barcollando e scesi di sotto in cucina per versare dopo acqua naturale nel bicchiere che avevo usato la sera prima.
Erano le 7 più o meno, fuori piovigginava e un silenzio tombale risuonava forte nelle mie orecchie, talvolta interrotto dai soliti versi di Elizabeth nel sonno, portai il bicchiere d'acqua in bagno dove mi sciacquai la faccia poggiando le mani sul lavandino per non cadere a terra dalla stanchezza, e guardai il mio riflesso nello spazio disperato, sembravo uno zombie da poco single che voleva solo suicidarsi.
I miei occhi si posarono sulle mie labbra nel riflesso, sporche leggermente di rossetto rosso, e mi tornarono in mente tutti i ricordi della sera prima: Elizabeth in intimo, le sue labbra sulle mie e le sue mani sui miei fianchi mi fecero rabbrividire al solo pensiero.
«Cazzo..» ammiccai asciugandomi la faccia e passando il dischetto umido di struccante sulle palpebre e sotto. Mi soffermai su quella parola, il cazzo; potrebbe far ridere o fraintendere, ma fu con quella esclamazione che pensai al pensiero che avevo rimandato.
Elizabeth era davvero spettacolare in tutto, bella, simpatica, ma soprattutto la cosa che più mi fece realizzare era che sarei andata a letto con lei nonostante fosse una ragazza, e anche se non lo davo a vedere mi eccitava da morire, come quella ragazza che avevo incontrato al bar settimane prima, nonché l'amante del mio ormai ex fidanzato. Passai un dito sulle mie labbra, e il solo contatto mi fece immaginare le sue labbra di nuovo sulle mie, ma non in un bacio di "amicizia" come li dava lei, un vero e proprio bacio, con passione e voglia, un bacio di quelli passionali, di quelli che si danno quando ci si vuole spingere oltre.«Tutto bene?» una voce dietro di me mi fece rabbrividire, quasi saltare in aria dal colpo, ma mi rassicurai quando vidi la fonte di quelle parole. Elizabeth era appoggiata sullo stipite della porta del bagno, sempre in reggiseno, che cercai di guardare il meno possibile, e mutande. Sorrise lievemente alla vista del suo rossetto ancora sulle mie labbra e mi posò un bacio sulla guancia, contagiando le mie labbra in un sorriso come il suo.
«Sei ancora sporca» rise lei, sfregando un dito sulle mie labbra e togliendomi i residui di rossetto che non ero riuscita a togliere da sola.
Chiusi gli occhi quasi sperando che quel momento non finisse mai, sperando che le braccia che aveva appena allacciato attorno al mio stomaco non si staccassero mai, come i nostri corpi.
Tutto, ero tutto ma non etero, eppure me lo tenni dentro fino all'ultimo, ma questo si capirà più avanti.
«Torniamo a dormire, è presto..» sussurrò lei sul mio mento, ovvero dove arrivava in altezza a confronto con il mio corpo.
«Sei una nanetta.» le risposi io per cambiare l'atmosfera che mi stava facendo svenire dall'eccitazione, girandomi e scontrando i suoi occhi.
«Però sono più grande di te» ribattette lei, scoccandomi uno sguardo assassino ironico, spero.
«mentalmente e fisicamente no.» le dissi io ridendo, e sorpassandola per andare in camera a dormire.
«Mi stai dicendo che ho le tette piccole?» si girò e mi seguì, con tono ironicamente incazzato.
Mi sdraiai nel letto, seguita subito dopo da lei che si girò dalla parte opposta, così fui io a prendere l'iniziativa, e come aveva fatto lei prima, mi avvicinai alla sua figura, portando la gamba piegata sopra la sua, e la mano sui suoi fianchi.
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𝐨𝐮𝐭 𝐨𝐟 𝐦𝐲 𝐥𝐞𝐚𝐠𝐮𝐞» 𝖾.𝗈𝗅𝗌𝖾𝗇
Hayran KurguCONCLUSA|| Julia, distrutta dalla rottura con il suo storico ragazzo, non ne vuole più sapere dell'amore, così si rifugia nelle braccia della sua amica Elizabeth. Ma le cose non vanno come previsto, e in qualche modo, Elizabeth riesce a farle cambi...