Storia pilota

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Un sabato pomeriggio di autunno e cazzeggio libero sul divano a guardare la TV. Gli altri coinquilini non ci sono, mi godo un po' di relax in solitudine. In palestra ci sono già stato, quindi la mia dose di contatto umano per oggi è più che sufficiente. Quindi tisana, tuta e Simpson alla TV. 

Mi suonano alla porta: che palle, è Gabry. Ma che cazzo vuole di sabato? Faccio le scale, esco dal portone e me lo ritrovo in giardino, accanto al garage (o buco per auto, cit.) condominiale, con il furgone bianco piacevolmente parcheggiato al centro del viale col ghiaino. "Ciao, Jonny, mi serve una mano" esordisce. Io, che ancora non ho imparato a farmi gli affari miei, replico "Non ci sono problemi, dimmi tutto". Non so perché, ma sento di aver fatto la scelta sbagliata. Mi fa cenno di entrare nel retro del furgone. In un angolo si trova un simpatico barile blu alto circa un metro. Annamo bene, proprio bene.

"In che guaio mi sono infilato questa volta?" penso tra me e me. Gabriel intanto mi racconta che un amico di un amico gli aveva "regalato" questo bidone di benzina. A sua detta, questo bidone proveniva da un camion che lo aveva "perduto" per strada. Sì, se la storia è vera io sono la principessa Leila che si fa un barbecue. Almeno ho scoperto cosa c'è dentro questo bidone del mistero: benzina. Con la mimica facciale tipica di un meridionale chiedo "Ma Gabry, io che devo fare?". Ancora una volta ho infranto l'undicesimo comandamento. Per tutta risposta il vispo tuttofare prende, francamente ignoro da dove, un imbuto gigante con all'estremità un tubo di gomma. Per capirci, uno di quelli che si usano per innaffiare il giardino. Che bello le faccende losche.

"Tieni qua" mi ordina, passandomi l'imbuto. Dopodiché scarica l'azzurro fardello dal furgone e apre lo sportellino del serbatoio. "Reggi così" mi suggerisce per usare una mano come giunto tra il tubo di gomma e l'apertura. Io obbedisco, mentre lui inizia a versare il carburante all'interno dell'imbuto per fare il pieno al mezzo. Ok, le mie mani sono capaci di molte cose, ma si stanno attrezzando per diventare raccordi idraulici. Magari in un altra vita rinascerò Optimus Prime. Praticamente mi piscia la mano con la benzina. L'operazione di travaso prosegue per almeno 5 minuti abbondanti, mentre la mia mano continua a essere innaffiata da raffinati idrocarburi. Intanto il mio cervello esperto in paranoie e pippe mentali si tormenta su cosa rischio se la benzina proviene da traffici illeciti. Sono complice, come faccio, addio carriera scientifica. Grazie cervello per farmi vivere serenamente. Tu sì conosci il termine leggerezza.

Finito il pit stop, Gabry sgocciola le ultime gocce di benzina direttamente sul selciato del viale. Poi con la delicatezza di un Panzer Tiger rimette il barile vuoto nel mezzo. Che gentiluomo. Maestro insegnami la via.  Intanto la mia mano profuma come un pozzo petrolifero dell'Arabia Saudita, quindi Gabriel mi spruzza con uno sgrassatore industriale. La mia pelle ringrazia per il sano trattamento di bellezza. "Grazie, vecchio" mi fa l'operaio e ci stringiamo la mano. Bestemmione e sigaretta di ordinanza, sale sul suo destriero motorizzato e il principe azzurro va via dopo avermi sconvolto il sabato. Che meraviglia!



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