La Libreria 1 - Genesi

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Sono un feroce lettore: fumetti, gialli, fantasy, saggi scientifici, romanzi storici e libri sulla spiritualità. Nulla può mancare alla mia personale gastronomia cerebrale. Inoltre, essere fan assoluto della carta comporta un serio problema di accumulo. La mancanza di una libreria in camera costituisce un'aggravante. Quindi chiamo la proprietaria di casa, Lory, per chiedere se potesse procurarmi un mobiletto in cui mettere i miei testi. Lei gentilissima come sempre, mi promette che avrebbe un attimo cercato e mi avrebbe fatto sapere.

Dopo una decina di giorni mi arriva una chiamata. "Jonny, ci sei"? chiede la padrona. "Salve, signora, sì ci sono". "Scendi perché c'è da caricare la libreria" replica lei. "Avvisare pareva brutto" penso mentre percorro le scale.  Arrivo al portone di ingresso e la vedo in tutta la sua magnificenza. Occhi azzurri, super mega griffata, abbronzatura da viaggio alle Maldive e sorriso a 100 denti. Spero di arrivare anche io così alla sua età. Insieme a lei c'è Oly, la moglie di Gabry. Una donna sulla trentina magra e dal volto gentile. "Ciao, Jonny, vieni in garage" mi accoglie Lory. Andiamo in garage e al centro c'è un mobile di legnobassino, circa un metro di altezza, con le ante. "Questa è la libreria" afferma orgogliosa la proprietaria. Rispondo un poco convinto "grazie, signora", ma sono leggermente dubbioso. Una libreria alta meno di un metro e con le ante? Che strano.

Evito di fare il piantagrane, quindi silenzio le mie perplessità. "Beh ora lo portiamo su" dice Oly. A dispetto delle dimensioni ridotte, questo dannato mobiletto è pesantissimo. Ma perché una libreria deve essere così pesante? Sembra sia fatta di plutonio per quanto è pesante. Oly e io la prendiamo su da due lati e iniziamo l'allenamento di pesistica. Fino a quando il percorso è "pianeggiante" non ci sono molti problemi. Ma poi arrivano loro, le scale. Mormoro una pia preghiera alla Vergine Maria e saliamo.

Trasportare un carico pesante e piuttosto ingombrante su delle scale strette e con numerose curve a gomito non è troppo simpatico. Ti devi coordinare con l'altra persona, se inciampi sullo scalino rotoli in stile Indiana Jones e i predatori  dell'Arca perduta. La povera Oly ed io ci spariamo queste rampe di scale e arriviamo in appartamento. Apro la porta e portiamo questo masso in camera mia. Finita la fatica, ci salutiamo e le due donne vanno via.

Ora sono solo con la tanto voluta libreria. Finalmente.Provo ad aprire, ma qualcosa non va. Le ante cozzano contro il pavimento. "Non ci credo, cazzo" urlo. Raffreddo i bollori e salgo su in soffitta. Mi procuro due travi di un vecchio letto e ritorno in camera. Con un gioco di leve (grazie mille fisica) posiziono il mobile sulle travi. Evviva! Le ante si aprono liberamente. Ma sorpresa? Al posto del fuoco divino dell'Arca, l'apertura libera tutto il disagio. Non è una libreria, ma un pensile per i piatti. Dopo un'ulteriore pia preghiera ai cori angelici, posiziono accuratamente i libri sul metallico scolapiatti. Sì, pesava così tanto a causa dell'intelaiatura metallica. TO BE CONTINUED.

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