Muovo piano i piedi, nervosamente. Alex continua a parlare, ininterrottamente, tenendo il suo sguardo fisso su di me. "Mi ascolti sole?" Ridacchia, accarezzandomi il capo, mi scompiglia i capelli con il suo movimento. Mi ritrovo a sbuffa, cercando di sistemarli al meglio possibile. Annuisco, scrollando le spalle. In questo modo, riprende a parlare a vanvera, mentre io mi perdo nuovamente nei pensieri, nonostante cerchi di stare attenta. Se n'è davvero dimenticato? In realtà, l'hanno fatto tutti. Sono in questa casa, da una settimana. E oggi, beh oggi è il 31 luglio, mio compleanno e ultimo giorno qui.
Sospiro, buttando la testa indietro sul materasso. Alex alza un sopracciglio, smettendo improvvisamente di parlare del gelato al pistacchio di ieri sera. Sono stati giorni bellissimi, ho conosciuto bene sia i ragazzi che le ragazze. Ho stretto con loro un legame forte nonostante ci fosse così poco tempo, ma ora si dimostrerà abbastanza debole da spezzarsi con un soffio. Alex, lui è il ragazzo che mi ha salvata, dormiamo insieme ogni notte, passiamo ogni momento libero a parlare o a coccolarci dolcemente. Non c'è mai stato un accenno a niente di più che un abbraccio, però quando siamo fuori con gli altri sembriamo una coppia. Forse però, è perché siamo divisi in diadi, e chiunque ci veda non può mica pensare che siano tutti fidanzati e noi no.
"Tutto bene?" Mi guarda dolce, sorreggendosi il capo con l'avambraccio. Il suo gomito spinge il materasso, affondandolo. Annuisco, riportando la testa dov'era, nascosta tra le coperte. Mi viene da piangere, sento gli occhi pungere come ci fosse un ago al loro interno. Numerosi e ripetuti sbuffi lasciano le mie labbra, mandando il ragazzo accanto a me ancora più in tilt.
"Sole?" Mi batte un dito sulla spalla, costringendomi a riportare la mia attenzione su di lui. Non voglio guardarlo, perché so che inizierei a piangere se lo facessi. Già sento gli occhi lucidi sotto la pressione del suo sguardo. Lo sento, pungermi la pelle come uno spillo, in attesa che io gli chiarisca le idee.
"Domani dovremo salutarci" E con salutarci, intendo dirci addio. Sospiro, alle mia parole trattiene il fiato, come fosse stato colpito da una pugnalata. Di slancio, mi abbraccia, accarezzandomi i lunghi capelli neri. Poggiata sul suo petto, sento il suo battito andare a tempo con il mio.
"Potremo sentirci su whatsapp, no? E magari potremmo vederci ogni tanto, non è per forza un addio" scuoto la testa, ancora su di lui. Mi delude che si illuda così tanto, se io domani me ne vado, tornerà tutto come prima. Marco mi troverà, Alex tornerà a fare la sua vecchia vita, dimenticandosi di ciò che è successo.
"Ale" sospiro, ridacchio amaramente. "Nel momento esatto, in cui metterò piede fuori da questa casa, io per voi smetterò di esistere" mi mette la mani sulle spalle, stringendole, mi allontana da lui, per fissarmi negli occhi con sicurezza.
"Non dire sciocchezze" scuote il capo, convinto. Roteo gli occhi, so qual è la verità, e prima o poi la capirà anche lui. "E ora alzati" mi tira su, trascinandomi per un polso fuori dal letto. Mi lascia al centro della stanza, mentre lui si avvicina alla porta, pronto ad uscire. "Preparati, stasera discoteca!" Alzo gli occhi al cielo, odio le discoteche, ma effettivamente loro non lo sanno. Frugo tra i panni dentro le buste, alla ricerca di qualcosa che possa aggradarmi. Non ho preso molto di adatto a stasera, ma qualcosa c'è, solo perché con me c'erano le altre e mi hanno costretta.
Scaricatrici di porto🏠❤️
Tu: foto📸 (nei media)
Tu: com'è? Dite che ci sta?Carolina gallina 🐓💘: SEI BELLISSIMA
Bella bionda 💘: altro che bellissima, sei una bomba sexy!
Afrodite💘: bene, vado a lasciare LucaRidacchio, le adoro. Pettino leggermente i capelli, guardandomi allo specchio. Ho ancora qualche livido sulle cosce, ma per il resto è quasi tutto guarito. Sospiro, non mi sembra vero tutto ciò. Prendo il telefono in mano, tutto ciò che mi serve è dentro la cover. Beh, oggi sono maggiorenne, posso entrare facilmente lì dentro, per la prima volta. Oltrepasso la porta, scendendo le scale sotto gli occhi dei miei amici, già tutti pronti. Quando arrivo giù, non perdono tempo. Ci dividiamo nelle macchine come l'ultima volta, quindi mi ritrovo con Alex, da soli.
"Sei bellissima stasera" sussurra, mantenendo lo sguardo fisso sulla strada. Stacca una mano dal volante, per posarla sul mio ginocchio. Trattengo il respiro, colpita. Metto la mano sulla sua e, stringendola, la sposto sulla mia coscia.
"Grazie, ale. Anche tu non sei male" ridacchio, imbarazzata. Appoggio la testa sul suo braccio. Sento i suoi polpacci disegnare cerchi concentrici sulla mia pelle. Mille brividi mi ricoprono le gambe, e il resto del corpo. Non parliamo per tutto il tragitto, si sente solo il rumore dei nostri respiri e la musica passata da radio Italia. Il volume talmente basso, che stento a riconoscere Vasco da Ligabue. Parcheggia, davanti a un edificio troppo vuoto e silenzioso per essere una discoteca. Non mi faccio domande, anche perché prima ancora che io possa formulare un pensiero compiuto, Alex mi apre la portiera porgendomi l'avambraccio. Rido, appoggiandomici per uscire dal veicolo. Mi conduce all'entrata, dato che a differenza mia è, evidentemente, già stato qui. Mi lascia passare, indicandomi di aprire io la porta. Lo guardo confusa, con un sopracciglio alzato, ma lo accontento. Spingo piano sul portone, abbastanza da farlo spalancare.
"SORPRESAAA!" Un coro disconnesso mi accoglie, mentre le luci, precedentemente spente, si accendono accecandomi. Saltano fuori varie persone da dietro tavoli e altri mobili, spaventandomi. Scorgo tutti i partecipanti ad amici21, senza parlare poi dei professionisti che per anni ho ammirato dalla televisione. Mi porto le mani alla bocca, spalanco gli occhi sorpresa, che in poco si riempiono di lacrime di gioia. "Auguri" sussurra Alex, al mio orecchio, abbracciandomi mentre piango emozionata tra le sue braccia.
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SPEGNERE IL SOLE | Alex
Fiksi PenggemarÈ davvero possibile riuscire a spegnere il sole?