Il cielo terso, l’aria frizzante, fresca sulla pelle, l’odore della pioggia non ancora caduta nell’aria e il profumo di dolci misto a quello dei coffee-shop che impregna ogni vicolo della red-light sino all’ultimo canale che racchiude il cuore della città in un moto circolare.
Mentre percorre le strade a ciottolato in bicicletta tutto le appare più calmo di quello che è in realtà, solo la sua anima in subbuglio fa più rumore di quanto non riesca a sopportare.Sono ormai due notti che Haley non riesce a dormire sogni tranquilli, sono state due notti agitate, seguite da giorni ancora più agitati, perché sono passati solo due giorni da quando si è ritrovata faccia a faccia con un cadavere, sono due giorni che continua a rivedere quel corpo sgraziato riverso dà per tutto, sono due notti che ogni volta che chiude gli occhi rivede altri occhi che la fissano, pallidi e lattiginosi e poi ritorna l’odore acre della morte che soffoca tutto e il sangue, tutto quel maledetto sangue, troppo per una persona sola. Se lo rivede addosso, se lo rivede sulle mani e le si rivolta un’altra volta lo stomaco.
La morte quando la esamini da così vicino è una cosa strana, non è l’insieme, sono i particolari a renderla reale. Come le dita dalle vene viola che sembravano allungarsi su di lei come artigli, che, pur nella loro immobilità, sembravano ancora così vive mentre stringevano rigide qualcosa che non c’era più con tutte le forze.
Haley non ricordava di aver provato repulsione,ma continuava a ricordare il sapore amaro della bile nella bocca, forse perché quel sapore non se n’era mai andato, ma tornava su quanto bastava per farla smettere di mangiare qualunque cose non fosse dei crackers salati o pane di sesamo.Non ricordava quanto tempo aveva passato la, nel freddo del bosco a fissare gli occhi spenti di una ragazza morta, non sapeva se fossero passate ore o solo minuti, il cervello aveva smesso ti tenerne conto. Aveva urlato, chiamato aiuto e in fine, solo in fine, era riuscita a ritrovare quel poco di lucidità che le era servita per trovare il cellulare nella borsa e comporre il numero della polizia. Il resto forse era addirittura più confuso, nella sua testa si era come sdoppiata, c’era la Haley che ascoltava il poliziotto e faceva esattamente tutto quello che le veniva chiesto e poi c’era lei l’altra, la ragazza fluttuante che vedeva quello che accadeva come dietro a un vetro, osservava quelle persone muoversi e capitolarsi su quel corpo immobile, vedeva anche sé stessa. Ma non faceva niente di più di questo.
Ritornò in sé solo dopo che fu portata lontana dal bosco, prima in un’ambulanza poco lontana e in fine su un'altra auto con i lampeggianti blu, sino alla centrale della polizia dove c’era restata per altre non sapeva bene quante ore, rispondendo alle stesse dieci domande ripetute in maniera diversa più volte da più poliziotti, come se le risposte potessero cambiare, o aspettandosi magari che alla fine avrebbe dato risposte che non conosceva.
Lei aveva dato sempre le stesse dieci identiche risposte, ogni dannatissima volta.La ragazza che adesso correva in bicicletta nelle luci della sera cercando di non pensare finì per ripetersi ancora quelle stesse domande e, a distanza di due giorni, continuava a dare sempre le stesse risposte dell’interrogatorio:
1. -Come si chiama?
-Mi chiamo Haley Redwood.2. -Perché era là?
-Stavo rientrando a casa, uso la strada attraverso il bosco perché è una scorciatoia.3. -Conosceva la vittima?
-NO!4. -Come ha trovato il cadavere?
-Non l’ho trovato, ci sono inciampata sopra per sbaglio.5. -Che ore erano?
-Non so, più o meno le sette di sera, è quello l’orario a cui rientro a casa di solito.6. -Ha toccato qualcosa sulla scena del crimine prima dell’arrivo della polizia?
- Non credo, a parte il cadavere, a quello son caduta sopra, è ovvio che l’abbia toccato.7. -Ha notato niente di strano o di sospetto?
- A parte il cadavere? No, niente.8. -Ha visto qualcun altro?
-No! (solo il maledetto cadavere!)
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RedWood
Werewolf> Questo è quello che Haley Redwood non smette di dire di sé perché lei non ha paura del buio del bosco e sin da piccola ha sempre preferito il grande lupo cattivo a quel rintronato del principe azzurro. Ma quando si ritrova sola nel parco di sera...