CAPITOLO 11.

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L'adolescenza, una parola mille problemi. Si ha voglia di provare di tutto, di scoprire qual'è il proprio limite, certi si spingono oltre per sembrare più 'fighi'.
Federico come Alessio e Nicolas hanno iniziato a fumare, conoscendo ragazzi più grandi alla fine succede sempre così, provi a fumare per far parte del gruppo, 'tanto lo fanno tutti' dici, per non sentirti colpevole e senza personalità.
Sinceramente mi da fastidio che tre miei amici che prima non fumavano ora fumano. Dopo un po la sigaretta stanca e vanno oltre. Io ho provato, e posso dire che non mi è piaciuto e non ci tengo a farlo. Ho paura che finiscono nella cattiva strada e che perdano la loro semplicità di ragazzi comunissimi.
Fede mi ha promesso che non andrà mai oltre la cicca e lo spero per lui, se no lo uccido.
Mentre penso come punirei Fede, il pullman si ferma, sono arrivata, devo scendere.
Vado verso il vaporetto dove mi aspetta Anna e Alice, le saluto calorosamente.

"Fede.. non viene?" -Mi chiede Anna.-
-"Sarà come al solito in ritardo." -Le rispondo. Che ti importa? Non vorrà vederti.-
Ci incamminiamo, Alice ha la cicca in bocca e mi vengono in mente tutti i pensieri di prima, 'lo fa solo perché lo fanno tutti.'
Quando parte il vaporetto Fede mi chiama.

-"Pronto?"
"VALE! Mi senti? Puoi dire al prof che entro... alle 9 va bene?"
-"Perché dove sei??"
"Ehm.. Ecco... Ho perso il pullman digli che porto la giustificazione domani.. okay?"
-"Mi sembri strano tutto bene?"
"SISI CIAO!"
-Dice urlando e chiude la telefonata.-

La campanella della seconda ora è suonata da dieci minuti buoni ma Fede non è ancora arrivato.
Io: 'Fede ma vieni?'

Dopo altri dieci minuti ancora nessuna risposta. Entra il prof e tiro fuori i quaderni.
Avrà fatto manca, ma con chi!?
Mi guardo in giro con gli occhi da falco, e noto che Alessandro e Michele non ci sono. Qualcosa mi dice che sono tutti e tre assenti non per caso. Anche Anna capisce che sono preoccupata ma non le dico niente. Le ore passano lentissime, guardo il cellulare ogni venti minuti, ma non ricevo nessuna risposta.

Esco da scuola, e finalmente Federico mi chiama, 'che cazzo ha fatto tutto sto tempo?'

-"Fede! Ma che fine hai fatto?"
"E.. sto venendo a prenderti a Rialto.. Dopo ti spiego. Ci vediamo nell'imbarcadero va bene?"
-"Si.. Ok"

Di fronte la biglietteria c'è Fede, lo saluto lui mi sorride.
-"Hai fatto manca?"
"Si.. Con Alessio, Alessandro e Michele.. Hai detto qualcosa al prof?"
-"Nono ma potevi dirmelo.. Cosa avete fatto?" -La mia voce all'improvviso diventa acuta.-
È incerto se rispondermi o no, alla fine dice solo "Un giro.."

Mentre aspettiamo il bus lui si fuma una sigaretta, lo guardo attentamente, sta sudando ma non fa così caldo.

-"Hai caldo? Per caso??"
"Un po.."
Il pullman arriva, lui fa gli ultimi due tiri in due secondi e saliamo.
Lui non smette di sudare, sta sudando troppo abbondantemente.
Sono preoccupata.
Il pullman parte e lui barcolla, cazzo non si regge in piedi.

-"Fede cos'hai?"
"Niente.. sto b-bene.."
-"A me non sembra!" -Lui mi guarda dritto negli occhi, mentre una lacrima di sudore gli scende sul viso.-

Il pullman frena di colpo e lui mi viene addosso, mancava poco che cadevo anch'io, lo tiro su con fatica e lo rimetto contro la parete, le gambe gli tremano e continua a sudare, sembra stanco, forse gli gira la testa.
Si tiene a me per tutto il viaggio, se non ci fossi io sarebbe già per terra.

Arrivati alla mia fermata lui mi toglie il braccio per farmi scendere ma io rimango davanti a lui, lui mi guarda senza capire con aria interrogativa.

-"Ti pare che ti lasci andare a casa così? Che cazzo hai fatto.. perché stai così? -Gli chiedo con le lacrime agli occhi.-
Il pullman si ferma, tre persone scendono e poi riparte. Fede si sta tenendo ancora su di me, trema tutto, io suono e alla fermata il bus si ferma.
Fede sta ancora sudando, aspetto delle risposte ma sembra senza forze, lo porto su una panchina e lo faccio sedere.
Gli do un po d'acqua, sembra riprendersi piano piano. Dopo dieci minuti di silenzio smette di tremare.
-"Mi dici cosa mi combini?"
"Ho fumato troppo tutto qui.."
-"Solo cicche?"
"Sì.." -Faccio un sospiro di sollievo-

Le lacrime iniziano a scendere, vedere Federico così indifeso, in quello stato mi ha fatto morire dentro.
Mi siedo vicino a lui e mi asciugo le lacrime, lui mi osseva per un po, io cerco di smettere ma senza riuscirci.
Ero così preoccupata..

"Perché piangi?" -Le sue parole sono piene d'affetto e preoccupazione.-
-"Mi ha fatto male vederti così.. Mi è venuta un ansia.. Pensavo che eri in colasso.."
"Vale.. cazzo.."

Mi attrae a sé e mi abbraccia forte.
Nell'orecchio mi sussurra 'Scusami.. Scusami davvero sono un coglione'.
Io lo stringo forte, in questo momento non vorrei essere in nessun altro posto..
Per fortuna che sta meglio.
Ci alziamo e andiamo dove lui ha legato la bici.
La slega e mette attorno la sella la catena, monto sul manubrio e partiamo.

"Sti porco zio di capelli!!"
-"Scusa!" -Dico ridendo, e li metto da parte.-
Come sempre va velocissimo e prende tutte le buche della strada, apposta, si diverte a sentirmi urlare 'Ahi' ogni volta.
Arriviamo sotto casa mia, lui fa una sommata e alza la ruota davanti, io scendo di colpo.
-"Coglione".
"Ahahaha maddai! Non ti fidi di me?"
-"Ho paura.." -Lui mi sorride dolcemente.-

Lo saluto e gli do un bacio sulla guancia. Mentre si allontana, io apro il cancello.

Dopo mangiato scrivo a Giorgia.
Io: 'Ehi.. Non so che altro dire.. Pace?'
Giorgia: 'Ehi:) Finalmente, pace!'
Io: 'Ahaha caraa:)'
Giorgia: 'Ti voglio bene:)'
Io: 'Anch'io:)'
Giorgia: 'Domani ci possiamo vedere?:)'
Io: 'Devo vedermi con Fili..'
Giorgia: 'Ahn.. Ma siete insieme?'
Io: 'Nono..'
Giorgia: 'Non fare cazzate! Lui non ti merita!'

Oddio ci risiamo. Gelosia portami via.
Perché deve essere così pesante?
G: 'Poi è insieme a una.. Ti sta solo usando'
Io: 'Chi te l'ha detto??'
G: 'Lui..'

È impossibile! Lo chiamo e gli chiedo. Lui smentisce tutto.
Io: 'Non è vero!'
G: 'Vale fidati!'
Io: 'Giorgia hai rotto basta!'
G: 'Io ci tengo a te.. E non voglio che soffri..'

Pazienza saltami addosso.
Mi verrebbe da litigare un'altra volta con lei.. ma non voglio, è simpatica non potrebbe mangiarsela e basta?
Il cell vibra, sta votla è Fede.
'Ehi grazie Vale per oggi.. Sei una vera amica:)'
Io: 'Fede figurati!'
Fede: 'Sto sabato andiamo a prendere Jasmi a scuola?'
Io: 'Si certo:)'

Messaggiamo un altro po, e mi dimentico del tutto del nervoso di prima. Ecco cosa serve un amico, un buon amico.

Non siamo fatti per stare lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora