CAPITOLO 1.

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"Valery, tesoro svegliati.. Porca miseria, alzati dormigliona!"

Apro gli occhi, mi alzo tutta assonnata, cammino a zig zag verso il bagno.

"Vuoi fare colazione?"
-"Che ore sono?"

"Sono le 6:30, non ti volevi proprio svegliare eh? Sei sicura che non vuoi che ti accompagno almeno il primo giorno?". Mi chiede.
-"Mami te l'ho già detto, non serve tranquilla. Comunque non ho fame, vai pure a letto."

Mi da un bacio in fronte e torna a letto.

Guardo la sveglia in bagno, segna le 6:40, bene farò tardi già il primo giorno. Maledetta volta che ho scelto di andare a scuola a Venezia. Più veloce della luce mi trucco e mi vesto, prendo la borsa e corro a prendere il pullman. Sono a metà strada, guardo il telefono fa le 7:00, no così lo perderò. Faccio una corsa, dopo neanche mezzo metro ho il fiatone, mi fermo. Nel frattempo quello stronzo di un pullman passa, e ovviamente lo perdo. La mia solita fortuna!

Dopo dieci minuti ne passa un altro, questa volta lo prendo. E ovviamente devo stare in piedi per tutto il viaggio. Arrivata a P.Roma corro per prendere il vaporetto, e stranamente riesco a prenderlo. Strano mi aspettavo più ragazzi, invece c'è ne sono solo due; uno biondo che sta giocando con il cellulare e uno moro con le cuffie. Almeno non sono l'unica in ritardo.

Arrivata a Rialto cammino più in fretta che posso e dopo meno di dieci minuti sono a scuola, guardo il telefono e segna le 8:15, niente male. Ci sono parecchi ragazzi fuori che fumano, ma io entro.

In portineria c'è una signora, bassa e minuta che mi sorride.

-"Scusi, sono al primo anno, dove devo andare?

La signora mi guarda, si alza, e mi indica una porta.

La apro, e vedo tantissimi ragazzini in giardino. Al centro di questo giardino c'è un pozzo, dove stanno i docenti, presumo.

Una donna bionda, con lo sguardo severo e minaccioso inizia a parlare:" Buongiorno ragazzi, sono la vice-preside.. vi chiamerò una alla volta per formare le classi e i miei colleghi vi porteranno nelle rispettive aule. Mi raccomando."

Non stavo molto attenta perché mi guardavo intorno. Non conosco proprio nessuno. Tranne il ragazzo moro con le cuffie che era con me in vaporetto, anche se tecnicamente non conosco neanche lui.

Dopo un'ora finalmente chiamano il mio nome. Alzo subito la mano e cammino verso il pozzo, dove ci sono gli altri ragazzi, i miei futuri compagni di classe.

Chiamano altri ragazzi e una volta finito un professore alto e pelocco ci fa strada.

Arrivati in classe mi siedo su un posto vicino la finestra. Una ragazza bionda si siede vicino a me.

"Ciao mi chiamo Anna."
-"Ciao.. Sono Valery."

"Che bel nome piacere. Mr lampada sembra simpatico."
-"Ma sarà un nostro prof?"
"Probabile, ho sentito che non è severo anzi."

Vuole che ci presentiamo, ma cosa posso dire di me? Gli altri non dicono un granché. Sono quasi tutti di Venezia.

"Va bene grazie, Maicol per la tua presentazione fantastica e originale, ora tocca a.. vediamo un po, a Valery giusto? Alzati Valery, per favore".

Mi alzo, tutti gli occhi puntati si di me, odio questa situazione.

"Ma sei in piedi? Haha non ti vedo, sali sulla sedia va, che forse riesco a vederti."

Non siamo fatti per stare lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora