Episodio 1.

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Era ormai notte

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Era ormai notte... e il cielo era tinto di un blu zaffiro, che scuriva e amalgamava a sé il verde degli alberi di quella foresta.

BANG!

Lo sparo di un fucile allarmò uno stormo di corvi, i quali sciamarono via, schiamazzando in un frullìo d'ali nere.

La bambina dai corti capelli corvini si spaventò, sorreggendosi alle radici del grande albero su cui era poggiata. Si guardò alle spalle... e la luce calda di una lanterna, che fendeva la parte opposta del largo tronco nodoso la fece sbiancare: il Cacciatore.

Passò febbrilmente in rassegna la foresta circostante, contemplando per un momento l'ipotesi di correre semplicemente via, in un bel rettilinio, per poi scartarla. 

Avrebbe semplicemente voluto scomparire, nascondersi, per non essere più trovata da lui. 

'La manna dal cielo!', pensò d'un tratto. 

Infatti, tra le radici ai piedi della pianta era presente una fessura. La bambina dai capelli corvini si infilò tra il legno deturpato dal muschio senza pensarci due volte, gattonando per poter passare. Ma questo non era sufficiente: occorreva attraversare quel tunnel buio e arrivare dall'altra parte, per poi correre via tra l'erba alta e sperare di non essere presa.

Lanciò un sasso lontano come esca, e il Cacciatore abboccò, sparando nella direzione dell'oggetto.

BANG!

Quando uscì dalla fessura, davanti a lei c'era una grande e lattea luna piena, e dimenticò persino il dolore alle ginocchia quando scorse- ma non poteva essere! Guardò meglio: sì, c'era proprio un ragazzino come lei appollaiato sul ramo di un albero, e aveva una busta di carta (di quelle che si usano per la spesa) a coprirgli il capo e il collo; sulla parte frontale erano stati ritagliati due buchi circolari, più precisamente in corrispondenza degli occhi.
Il bambino era rannicchiato in posizione fetale, rivolto col capo verso di lei, la quale gli scrutò intensamente i fori della busta nel tentativo di vedere qualche brandello di occhio.

Grave errore.

Davanti alla corvina ora si stagliava il cacciatore, un essere umanoide col corpo da uomo, ma con un sacco che gli copriva la testa grottesca, munito di un foro in corrispondenza dell'occhio destro.

Il cuore della bambina perse un battito, per poi pulsare violentemente nel piccolo petto; una tremenda verità che le strozzava la gola impedendole di urlare: era presa.
Per lei era finita, a causa di un bambino con una busta di carta sulla testa, e della propria distrazione.



Il resto è un'altra storia. 






Angolo autrice

EEEEEEEEEEE primo capitolo finitooooo!!!

Sorry se è corto, ma il comic ha una durata minuscola, e mi dovrò rifare con gli altri capitoli.


-Riyuu

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