Nonostante la sensazione di claustrofobia permanesse da settimane, quella mattina iniziò a darle veramente fastidio, la testa le pulsava e ogni tanto le si appannava la vista, le gambe non la reggevano in piedi e come se non bastasse si era ritrovata uno scoiattolo in casa perché la sera prima aveva lasciato la finestra aperta, lui l’aveva guardata con occhietti intelligenti, quasi come se la stesse studiando attentamente e avesse voluto trattenere una risata.
Una volta allontanatasi da casa le sensazioni che la opprimevano non fecero altro che presentarsi più insistenti, ma almeno non persistevano, anzi arrivavano a intervalli quasi regolari, a distanza di dieci minuti e duravano veramente poco, ma la preoccupavano comunque, certamente non era normale avere freddo a Giugno, prendersi un malessere in quel periodo dell’anno non era cosa da tutti, lei doveva sempre superare le aspettative.
Quindi sì: stava male. A Giugno.
Si strinse nella felpa che aveva scelto e uscì di casa evitando di pensare all’accogliente e caldo letto che la aspettava al di là della parete della cucina.
Trovò Elly all’incrocio alla fine della sua via, come sempre. Casa sua era in fondo ad una piccola via costellata di piccole villette, un quartiere più noioso non poteva capitarle: niente parchi o bar, i bambini giocavano nei giardini facendo confusione e i vicini si lamentavano di ogni cosa possibile.
Quel giorno l’amica era vestita in modo molto sobrio: camicia bianca, Dottor Martens ai piedi e pantaloni neri. Keyra capì subito che c’era qualcosa che non andava, la sua migliore amica solitamente spendeva ore la mattina per prepararsi e non usciva mai senza accessori o vestiti alla moda. Elly era una persona particolare, esprimeva il suo stato d’animo attraverso il suo abbigliamento: quando si vestiva in modo semplice senza accessori o vestiti di marca allora era triste ed era successo qualcosa che l’aveva tirata giù di morale, quando si vestiva con colori sgargianti e tanti accessori era felice, quando si faceva una coda alta e indossava un maglione scuro era annoiata, quando teneva i capelli sciolti e si vestiva con colori scuri, accessori e vestiti di marca, scarpe costose ecc. era arrabbiata.
Keyra aveva impiegato anni per comprendere gli atteggiamenti dell’amica, nonostante fosse sempre stata brava a capire i sentimenti delle persone con un singolo sguardo.«Cosa è successo Elly?» sapeva che si sarebbe sorbita almeno mezz’ora di lamentele di Eleonore, ma faceva parte del pacchetto per essere la sua migliore amica: o tutto o niente.
«Niente. Veramente Ky.»
Keyra la guardò di traverso. Impossibile.«Sul serio, fidati sto bene». Questa cosa non la convinceva per niente ma quando l’amica non si lasciava subito a parlare allora era meglio non indagare e lasciarle i suoi spazi.
«Tu invece?» chiese Elly.
«Io cosa?» rispose senza alzare la testa dal collo della felpa per proteggersi dal freddo.
«Beh, come va? Mi sembri un po’ strana», Keyra si girò verso di lei e vide un angolo della sua bocca alzarsi in un piccolo sorriso, forse pensava che la sua amica avesse fatto qualche cavolata da normale adolescente.
«Sì insomma sei sicura di non stare male? Non hai caldo con quella…» si fermò toccando la felpa dell’amica e la guardò stupita.
«Ky questa è molto pesante, o mio Dio! Tu sei pazza, ci sono quasi trenta gradi, vieni: in macchina ho qualcosa di un po’ più leggero.»
«No!» rispose lei forse troppo velocemente. Elly la guardò con scetticismo. Quando vide il suo sguardo però capì che stava parlando seriamente.
«Scusa Elly, ma veramente sto morendo di freddo. Non preoccuparti probabilmente è solo un raffreddore che mi sta arrivando», aggiunse per calmare l’amica, poco convinta però perfino delle sue parole.Senza dire altro si diresse alla macchina. Eleonore la raggiunse e senza parlare iniziò a guidare verso la scuola.
Keyra si isolò subito da Elly e iniziò a pensare guardando fuori dal finestrino, mentre la musica allegra dell’amica non faceva altro che contribuire al suo nervosismo.
Le strade si rincorrevano al di fuori dell’auto, passavano accanto alla macchina velocemente: la vecchia scuola, la fontanella in cui era caduta a cinque anni, il tronco residuo dell’albero sotto cui si sedeva a leggere prima che venisse abbattuto ormai due anni prima, il parco dove giocava da piccola.
Gli altri veicoli sorpassavano il loro velocemente, El non era ancora brava a guidare, ma almeno la patente ce l’aveva, Keyra si era rifiutata di farla e ora, a diciassette anni, era l’unica della sua età a non averla ancora, non le pesava, in realtà le piaceva camminare e non usciva mai per motivi che non fossero la scuola, Elly o bisogni primari.
Si mise ad osservare gli alberi che passavano velocemente mentre sfrecciavano sulla strada verso la scuola, un uccellino stava volando nella stessa direzione, con l’illusione che stesse seguendo la macchina, era un bellissimo pettirosso, gli occhi erano vispi e luccicavano in un modo che lasciava intendere una certa intelligenza nell’animale, lo osservò fino a quando El non la toccò su una spalla, la ragazza sobbalzò e posò lo sguardo sull’amica.
«Siamo arrivate Ky, tutto bene?» Keyra ignorò la domanda e tornò a guardare alla sua destra aspettandosi di trovare ancora l’uccellino che le aveva seguite, ma non c’era più, il cortile era vuoto.Le due ragazze erano in ritardo per le lezioni, ma come sempre a Keyra non importò molto, a El invece importava molto, non era molto brava a scuola e non poteva permettersi altre assenze o brutte valutazioni, corse verso la scuola, guardando preoccupata l’amica rimasta indietro immobile con lo sguardo perso nel vuoto. La chiamò ad alta voce: «Keyra! Muovi quel culo sodo che ti ritrovi e vieni in classe, non voglio entrare da sola in ritardo, è imbarazzante!»
Nonostante il carattere esuberante, socievole e festivo, le persone guardavano Keyra quando le due erano insieme. Non si era mai capito il motivo, a volte El pensava che la ragazza facesse paura alle persone, a volte pensava che la guardassero solo perché era bella, e in effetti era bella, molto bella, i lunghi capelli castani le cadevano sulle spalle in ordinati boccoli, spesso li raccoglieva in uno chignon o in una coda che le incorniciava il viso, questo era delicato, ma l’espressione annoiata e fredda la faceva sembrare una ragazza che era meglio non sfidare.
Gli occhi verdi erano ipnotizzanti, l’iride aveva mille sfumature e vicino alla pupilla era arricchita da scaglie dorate che rendevano difficile distogliere lo sguardo quando ti guardava e allo stesso tempo mettevano incredibilmente in soggezione.
A volte El pensava invece che osservassero la sua amica perché era semplicemente strana, a scuola Ky era una leggenda, era bella, ma i pochi ragazzi che ci avevano provato non erano riusciti a fare breccia nel suo cuore, quindi era considerata bella e irraggiungibile, era sempre sola, preferiva leggere un libro piuttosto che andare a feste, parlare con i ragazzi o fare la cheerleader come le altre ragazze della sua età. Si sa che le cose irraggiungibili sono anche le più desiderate, quindi era nei pensieri di tutti, non le piaceva apparire, ma tentando di non essere notata era diventata la più popolare della scuola.
L’unico ragazzo con cui riusciva a parlare senza finire per prenderlo a botte era Andy, che veniva spesso a pattinare alla pista del paese.
Ky adorava pattinare, secondo solo a leggere come hobby. Trovare una persona con gli stessi interessi le aveva fatto bene.
Quando a scuola l’avevano saputo si erano tutti stupiti del fatto che lei si frequentasse con quel ragazzo, alcuni erano gelosi, ma poi avevano scoperto che la loro non era una relazione amorosa, erano solo amici. A lei non interessava evolvere la loro relazione e lui non era nemmeno etero.El e Ky entrarono in classe e come previsto gli occhi di tutti guardarono nella loro direzione, gli occhi di Keyra però vennero catturati da una persona in particolare.
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Travelers' chronicles (1) - Il frutto proibito
FantasyLa vita di Keyra viene stravolta completamente dall'ex della sua migliore amica e da un ragazzo molto famigliare. Insieme a lei solo il suo amico Andy. Presto molti segreto sul suo passato vengono a galla e riaffioreranno ricordi e... vecchie conosc...