2 - VECCHIE CONOSCENZE

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Eleonore seguì lo sguardo dell’amica e scoprì che l’oggetto della sua attenzione altri non era che…

Max? Il suo ex.

Non sapeva che avesse cambiato scuola. Non avrebbe voluto scoprirlo, non lo voleva tra i piedi, voleva solo ignorarlo dopo ciò che era successo tra loro.

Avevano rotto quasi un anno prima e lei era da poco riuscita ad accettarlo e andare avanti, ora se lo ritrovava davanti, bello come sempre, i capelli biondi, lunghi quasi fino alle spalle,da quando si erano visti l’ultima volta evidentemente non li aveva tagliati, ma non stava male, per niente. Le labbra carnose e gli occhi azzurro ghiaccio in cui si perdeva sempre, il fisico persino più allenato di quando si erano conosciuti.

Avevano bruscamente terminato la loro relazione dopo aver litigato brutalmente, Elly era appena andata via da casa sua, si era dimenticata l’ombrello e il cielo era molto nuvoloso, per sicurezza tornò indietro a prenderlo ma quando entrò trovò il suo ragazzo a letto con un’altra, non ci aveva visto più, era un classico, ma non pensava sarebbe mai potuto accadere a lei. A lei.

Non si erano più sentiti e da poco Elly aveva accantonato i suoi sentimenti e dimenticato il ragazzo.

Niente da fare. Ora era lì davanti a lei, voleva guardarlo e fargli capire quanto fosse arrabbiata, ma poi si rese conto che non aveva nemmeno posato lo sguardo su di lei, stava guardando Keyra. Non si era mai interessato all’amica quando stavano insieme, ma ora aveva occhi solo per lei e Keyra stessa non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi.

Sul viso di Keyra si dipinse un cipiglio confuso, era arrabbiata per quello che aveva fatto a Elly, ma allo stesso tempo si sentiva confortata dalla presenza del ragazzo, come sempre accadeva quando ancora l’amica e Max stavano insieme, il mal di testa divenne meno insistente.

Eleonore vide la gara di sguardi tra i due, prese Ky per un braccio e la portò al banco. Non avrebbe permesso a quel ragazzo di rovinare la vita della sua migliore amica, a qualunque costo.

Max era diverso dall’ultima volta che si erano visti, non aveva quel suo solito luccichio malizioso negli occhi, era serio, preoccupato, come se stesse lavorando e guardava l’amica come se, per la prima volta, l’avesse vista veramente e ora volesse tenerla d’occhio, ma non solo per portarsela a letto.

A sua volta Keyra sembrava in… soggezione?! Strano da parte sua, non l’avrebbe mai detto e di sicuro non era normale, sembrava divisa tra l’odiare la presenza di Max ed esserne sollevata. Era strano, ma Keyra e la parola “strano” si appartenevano, quindi non ci fece molto caso.

Il tempo passò lentamente. Le lezioni di matematica passavano sempre lentamente, la prof poi, odiava sia El che Ky (strano sì, era la cocca di tutti).

Elly ruppe il silenzio: «Era per questo che ero nervosa quando ci siamo incontrate, una ragazza della classe seconda AS mi aveva detto che era tornato», lo disse con una smorfia di disgusto, «non ci volevo credere e mi ha fatto vedere una foto che aveva scattato poco prima in un bar, avevo paura di incontrarlo. Certo non pensavo sarebbe tornato direttamente a scuola. Che faccia tosta, non ha nemmeno cambiato corso, ha chiesto di frequentare sempre questo!»

«Forse l’ha fatto pensando di non incontrarti, continuavi a ripetere che volevi cambiare corso», rifletté Keyra.

«Andiamo Ky, se mi conosceva davvero bene avrebbe dovuto sapere che non ti avrei mai lasciata sola! L’ha fatto apposta.», Ky cercò di replicare ma Eleonore la interruppe «Non voglio parlarne, non ora...», le rivolse un sorriso promettendole che ne avrebbero parlato e tornò a seguire la lezione.

La sua mente vagò tra i più disparati argomenti  cercando di non pensare al suo ex seduto nella sua stessa stanza, non voleva fare scenate. Non ascoltò una parola di quella lezione, era persa tra i suoi pensieri. Tutto ciò fino a quando Ky non la chiamò scuotendole la spalla.

Era ora di pranzo, così le due ragazze si recarono insieme verso la mensa, al loro solito tavolo all’angolo della sala. Il pranzo era la parte preferita di Keyra, si poteva mettere in un angolo a leggere, ad ascoltare musica o a parlare con l’amica senza essere disturbata.

Quel giorno però la sua lettura fu interrotta da un vociare sommesso.

Alzò lo sguardo e li vide: una decina di ragazzi e ragazze della loro età, i soliti fighetti di città, figli di papà super viziati e sì, le doleva ammetterlo, ma belli.

Soprattutto un paio di ragazzi in testa al gruppo; il primo, forse il più bello tra tutti era un ragazzo palestrato, con i muscoli a posto, un viso perfetto, quasi da sembrare scolpito nel marmo con cura, la pelle chiara faceva contrasto con i capelli neri che gli incorniciavano il viso, non era girato verso di lei quindi non lo poté confermare al momento, ma gli occhi le erano sembrati azzurri. Venne colpita da uno strano senso di familiarità, ma non riusciva a venirne a capo.

Il ragazzo dietro era l’opposto: massiccio come un armadio, troppo muscoloso per i suoi gusti, aveva dei dolci lineamenti brasiliani, la pelle era abbronzata, stava molto bene con i capelli castani lunghi appena sopra le spalle, aveva un’aria saccente, decisamente non il tipo di Ky, forse sarebbe piaciuto all’amica che… Ecco si era già alzata e si stava dirigendo velocemente verso i nuovi arrivati, si bloccò però quando vide Max andare verso il gruppo alle porte della mensa e abbracciarne alcuni. Tornò al posto con un espressione indecifrabile. Era arrabbiata o delusa? Forse sperava di fare amicizia con qualcuno di loro o anche diventare qualcosa di più, tipico di Eleonore. Keyra, al contrario, non ci aveva nemmeno pensato, per niente al mondo si sarebbe avvicinata a quel gruppo di ragazzi probabilmente troppo “cool” per abbassarsi al suo livello, non le importava a dir la verità.

Quando alzò lo sguardo però si stupì non poco di vedere che il ragazzo corvino in cima al gruppo si era seduto al tavolo senza parlare con chi gli si avvicinava, aveva aperto un libro, il suo stesso libro, e si era messo a leggere in silenzio, come se non fosse mai successo niente, come se non fosse il ragazzo nuovo, come se non fosse la nuova preda super figa di milioni di ragazzine con gli ormoni a mille, come se non gli importasse.

Keyra sorrise involontariamente, il suo istinto aveva sbagliato, starno ma vero. Forse non erano nemmeno così diversi.
Quasi come se avesse sentito il suo sguardo su di lui, il ragazzo si girò verso di lei. Si agitò per un momento, indecisa se guardarlo spudoratamente per studiarlo meglio o abbassare nuovamente lo sguardo sul suo libro, voleva veramente guardarlo un po’, ma allo stesso tempo voleva starsene da sola a leggere senza essere disturbata, quindi lo guardò solo per un momento facendo incatenare i suoi occhi verdi in quelli del ragazzo: aveva ragione, erano azzurri, incredibilmente avvolgenti e attraenti, non che potesse giudicare con salde basi o metodi di confronto.

Tornò a leggere, distogliendo il suo sguardo quasi a fatica, si sentì improvvisamente a disagio, come se avesse dimenticato qualcosa di estremamente importante ed evidente, quella cosa era lì sulla punta della lingua, ma non voleva uscire, era snervante per una persona estremamente organizzata come lei.

Nonostante desiderasse solo finire il capitolo prima della campanella ciò non le risultò possibile: sentì qualcuno schiarirsi la voce e quando alzò lo sguardo dal libro notò il ragazzo castano davanti a lei, pronto ad approcciarsi alla sua amica.

Tornò al suo libro ignorandolo, Elly invece si alzò e portò via il ragazzo proponendogli un giro della scuola, lo trascinò fuori senza lasciargli il tempo di parlare, spaesato com’era la seguì e basta.
Sempre la stessa Elly. Sarebbero stati una bella coppia, quello doveva ammetterlo, però come prima cosa doveva aspettare di vedere il suo carattere prima di lasciare la sua migliore amica nelle mani di quel ragazzo.

Non avrebbe permesso che si ripetesse… insomma sì… quello che era successo con Max.

Si era quasi dimenticata di stare male, ma il suo corpo glielo ricordò quando entrò in classe e i brividi ricominciarono ad attaccarla, per un po’ non si erano fatti sentire e lei si era illusa di riuscire a sopportare il freddo che sentiva con quell’unica felpa, ma ora si rese conto che la felpa pesante che portava non le bastava più.

Tirò a sé Eleonore e le disse che non avrebbe continuato le lezioni e sarebbe andata in infermeria, l’amica le sembrò sollevata e Keyra sorrise di riflesso. Era bello avere un’amica che si preoccupava per lei e doveva riconoscere che faceva bene: non era normale avere freddo a Giugno, con trenta gradi e con una felpa.

La ragazza lasciò la classe a disagio, iniziava a tremare in modo preoccupante.

Travelers' chronicles (1) - Il frutto proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora