Mi guardavo e mi riguardavo, osservavo me stessa, scrutavo ogni mio difetto.
Mi sentivo come se la mia immagine fosse riflessa in un lago limpido, ed io per vederla meglio e analizzare le mie imperfezioni dovessi sporgermi, rischiando di cadere nei miei stessi sbagli, nei miei stessi errori.
Se solo per un secondo avessi potuto vedermi carina, non dico bella ma almeno carina, magari avrei sofferto un po' di meno.
E pian piano sono cresciuta, senza autostima, senza apprezzarmi per quello che ero davvero.
Senza godermi un sorriso, una risata.
Senza poter assaporare la felicità libera che si ha da piccini, ma sono cresciuta comunque.
Sono arrivata a un punto in cui mi sono detta:
"E adesso?".
Adesso si va avanti, e nei momenti più duri ricordiamo uno dei capi saldi: non dimenticare quello che hai provato, sarà la tua più grande risorsa.
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La piccola Sissi
General FictionCosa significa essere felici, essere vivi? Cosa si può provare sorridendo dopo aver pianto? Il cuore di Sissi ne ha viste tante, si è spezzato più volte ma ogni volta è tornato più forte di prima. Liti in famiglia e difficoltà personali: da bambini...