Durante le liti in famiglia, io rimanevo in silenzio, sembravo disinteressata dalla situazione, ma in realtà soffrivo molto, tutto in silenzio, tutto dentro di me, per non dare fastidio a nessuno.
Sono arrivata a un punto in cui non capivo più se fossi triste o felice, arrabbiata o calma.
Non provavo più alcuna emozione, ero apatica, priva di vita.
Da quanto non sorridevo...ma anche da quanto non riuscivo a piangere, perché piangendo mi sarei sfogata, e non riuscivo nemmeno a fare quello.
Mi stava crollando il mondo addosso, volevo solo qualcuno che mi aiutasse.
Qualcuno che mi allungasse una mano e mi dicesse: "Ci sono io con te!".Proprio quando meno me l'aspettavo, una bimba dai capelli biondi mi chiese:
"Ti va se prendiamo appunti insieme?".
Io ero rimasta per qualche secondo senza parole, cioè: qualcuno si era rivolto a me? Alla noiosissima Sissi?
"Certo! Vieni pure a sederti qui vicino a me.".
Le avevo risposto così, dopo tanto, con un sorriso sulle labbra e due occhi che sembravano esprimere un sentimento: la gioia.
Anche la prof era rimasta colpita dal vedermi sorridere, infatti mi guardò con espressione dolce, come per dirmi:
"Sissi, non sei quello che pensi!".Prima del suono della campanella, Adele mi chiese se volessi essere la sua migliore amica.
- "Certo, ne sarei molto felice!".
- "Per sempre?".
- "Per sempre.".
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La piccola Sissi
General FictionCosa significa essere felici, essere vivi? Cosa si può provare sorridendo dopo aver pianto? Il cuore di Sissi ne ha viste tante, si è spezzato più volte ma ogni volta è tornato più forte di prima. Liti in famiglia e difficoltà personali: da bambini...