Data di pubblicazione: 24 novembre 2021
Aveva smesso di piovere. Da qualche giorno, la rugiada non infestava più gli alberi e le piante della villa di Wanju, ormai un pallido sole era tornato a bagnare la campagna sud coreana con i suoi timidi raggi. Mary intrecciava, lentamente, i suoi capelli di fuoco, e ne nacque una treccia fatta di nodi e minuscoli ricci sparsi ovunque, ma non vi badò. Con fare infastidito scosse la testa, dimenando la disordinata acconciatura ,poi posò stancamente gli occhi sulla miriade di libri sparsi a terra.
Kazuo Ishiguro, Haruki Muramaki, Sally Rooney, Alice Munro, Kaho Nashiki, e a seguire una sfilza infinita di nomi. Le uscì un lungo sospiro e iniziò a dividerli in pile, seguendo un ordine alfabetico. Selo riprometteva tutte le volte, tutte. Mantieni un ordine esteriore, perché – come diceva la signora Pae – ti aiuterà a mantenere quello interiore. Ma Maria non vi riusciva, e per qualche strano paradosso universale era come se in qualche modo fosse il caos stesso a creare il suo equilibrio.
Raccolse l'ennesimo libro e i suoi occhi caddero sulla porta della camera da letto. Ancor prima che potesse focalizzare l'immagine, una fitta le colpì prepotentemente lo stomaco, e poi il cuore. Erano trascorsi alcuni giorni – cinque? forse sei? Maria non sarebbe stata in grado di dirlo con precisione – e per quanto scacciasse determinate immagini, di tanto in tanto le si ripresentavano, all'improvviso.
Avvinghiati addosso allo shoji, erano poi stati interrotti dalle continue telefonate da parte di Senji, che si chiedeva che diamine di fine avesse fatto Jungkook nel bel mezzo di uno shooting. A quel punto era stato tutto uno sciagurato, dovevi lavorare, perché non me l'hai detto? Ma non importa, non importa. Un bacio, un altro. Un altro ancora. Adesso vai, vai. E Jungkook corse sotto la pioggia. Poi all'improvviso si voltò, donandole un sorriso ampio, genuino e dalle guance imporporate. Mary sentì il cuore tremare, ma non distolse lo sguardo, continuò a fissare la figura del ragazzo fino a che, poco a poco, non scomparve dalla sua visuale. Da lì, sarebbe dovuto essere tutto più semplice. Semplice seguire lascia delle sue emozioni, cercando nuovamente il calore dell'abbraccio di Jungkook e le sue labbra fini che, con un sorriso increspato, percorrevano il viso della ragazza. Sì, tutto sarebbe dovuto essere semplice.
Nella sua camera, a piccoli passi, entrò Yong-ho, e se non si fosse annunciata la ragazza non avrebbe minimamente notato la sua presenza.
«Riordini un po'?». Mary rispose con un debole sorriso, e annuì. Yong-ho si appoggiò allo stipite della porta, continuando a guardare i ricci rossi della sua amica raccolti nella treccia che, ad ogni scatto della testa, si muoveva in tutta la sua lunghezza.
«Ti sono cresciuti tantissimo»
«Mh?»
«I capelli, ormai sono lunghissimi». Maria posò i suoi occhi sulla treccia che le ricadeva lungo la spalla, sfiorandola appena con una mano, con fare assente.Yong-ho continuò a fissare l'amica, in silenzio. Da circa una settimana, Mary si era mostrata estremamente silenziosa e distante, ad un occhio poco esperto tutto ciò forse sarebbe potuto apparire superfluo, ma la vita di Yong-ho si era intrecciata a quella di Maria fin dalla nascita, e ciò aveva inevitabilmente innescato dinamiche precise all'interno della loro relazione. Le emozioni, gli sbalzi umorali, i silenzi improvvisi erano segnali non ignorabili che attivavano numerosi campanelli d'allarme.
E poi, da qualche giorno Maria aveva iniziato ad evitare i ragazzi metodicamente. Inutile dire che un flusso di domande era pronto a fuoriuscire dalla bocca dell'orientale, ma Yong-ho conosceva ormai fin troppo bene la rossa. L'attacco non funzionava mai, erano necessari piccoli passi, quasi inesistenti e, soprattutto, che apparissero assolutamente casuali, non premeditati. A quel punto, Mary iniziava – lievemente – ad abbassare lo scudo. E così fu, Yong-ho iniziò quella danza di passi cadenzati che conosceva ormai alla perfezione e, ancor prima che potesse concluderla, Maria crollò. Abbassò scudo, armi, gettò l'elmo lontano, e fissò Yong-ho dritta negli occhi. Le raccontò tutto, e a ogni parola pronunciata ogni avvenimento si faceva ancora più reale. Yong-ho non disse nulla, fino alla fine del racconto rimase in silenzio, continuando a guardare l'amica.
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decalcomanìa || j.jk
Romance[Jungkook X New Character] "Ad un tratto, un rumore attirò l'attenzione delle due ragazze e, fra gli alberi, videro emergere una figura maschile. Una zazzera nera sbucò fuori, accompagnata dal tintinnio di diversi orecchini. Piano alzò il capo, rive...