Capitolo 2

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Mi svegliai con un gran mal di testa e mi accorsi subito di avere i polsi e le caviglie legate con una corda ad una sedia. Oltretutto avevo ancora la guancia piena di sangue per la ferita di prima.

-Ma che bel benvenuto.
Commentai sarcasticamente mentre un uomo appariscente con un costume da bagno e una camicia si avvicinava.
-Come hai fatto ad arrivare qui? chi sei?
Mi disse guardandomi negli occhi.
-Ho seguito quel tipo laggiù che tra l'altro non si è neanche accorto che lo seguivo.
Dissi notando che lo stesso uomo del game era in piedi in un angolo della stanza, lui mi guardò male ma io lo ignorai.
-Non hai risposto alla domanda... chi sei?
Mi chiese ancora quello che sembrava il capo avvicinandosi ancora.
-Devo per forza risponderti?
Gli dissi con un po' di arroganza nel tono di voce.
-Beh a meno che tu non voglia morire ti consiglio di sì.
-Mi chiamo Akemi Fukuda e comunque sia dove mi trovo?
Gli dissi osservandolo.
-Ti trovi alla spiaggia!
Mi rispose sorridendo
-Voi sapete come siamo finiti qui?
Gli chiesi ancora essendo incuriosita dal fatto che ci fossero così tante persone.
-Dietro questa porta troverai tutte le risposte!
Mi disse facendo un cenno a due uomini di aprire una porta scorrevole.
Quando la aprirono vidi un muro con sopra disegnate le carte da gioco ed alcune di esse erano cancellate.

Guardai di nuovo l'uomo e lui non perse tempo a spiegarmi.
-Ci siamo uniti tutti insieme per poter raccogliere tutte le carte da gioco in circolazione per poter finalmente andare via da questo paese.
-Potremmo finalmente andare via tutti?
Chiesi ancora più confusa di prima
-Ti correggo solo uno di noi, il prescelto, potrà andare via da questo posto. Quando raccoglieremo altri doppioni potrà andare via un altra persona e così via fino a quando tutti i membri della spiaggia saranno tornati alla vita normale!
-E se rifiutassi di rimanere qui?
Domandai non essendo proprio convinta dal suo discorso.
-Ci sono 3 semplici regole alla spiaggia: 1) Si indossa sempre il costume! Non si possono nascondere armi sotto il costume!
2) Tutte le carte di cui entrerai in possesso dovrai darle a noi!
Disse con un sorriso da pazzo
-Non mi hai ancora convinto posso andarmene?
-Terza e ultima regola: morte a tutti i traditori. Dovrai per forza rimanere e poi sembri in gamba non voglio sprecare il tuo talento.
Disse per poi dirigersi verso un tavolo dove aveva appoggiato i miei coltelli e le carte che avevo raccolto per poi dirigersi verso il muro.

-Abbiamo il 7 di picche e l'8 di cuori!!
Urlò agli altri sui compagni che stupiti dal numero alto delle carte esultarono.
-Si ok ma non mi hai ancora detto chi sei tu!
Gli dissi io volendo sapere almeno il suo nome.
-Beh io sono il cappellaio, il numero 1 della spiaggia. Ah! Dimenticavo puoi fare tutto quello che vuoi: drogarti, ubriacarti o fare sesso se lo desideri, detto questo goditi la tua permanenza alla spiaggia.
Mi disse allacciandomi al polso un braccialetto con il numero 17 prima di slegarmi.

-Ah un'ultima cosa, se ci porterai delle carte utili potremo elevarti di rango e potrai andartene via prima da qui.
Senza rispondere uscii e mi diressi verso la camera con il numero 17, era abbastanza grande per una persona: letto, armadio e bagno.
Sul letto trovai un costume nero con le spalline fatte a catena.

Lo misi e mi guardai allo specchio, ero abbastanza carina tutto sommato

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Lo misi e mi guardai allo specchio, ero abbastanza carina tutto sommato.
Però per i miei gusti quel costume era un po' troppo "scoperto" diciamo quindi ci misi sopra una camicetta bianca giusto per coprire un po'.

Decisi di andare in piscina per rilassarmi visto che stasera non dovevo andare al game, il mio visto scade tra 3 giorni.
Mi diressi verso la piscina ma essendo un po' distratta prima di arrivarci andai a sbattere contro qualcuno, alzai lo sguardo e vidi un ragazzo sui 23 anni pieno di piercing e con in mano un mitra, abbassò lo sguardo per capire chi lo aveva colpito e i nostri sguardi si incrociarono per un istante finché io non lo distolsi. "è carino" pensai, aveva dei pantaloni di pelle, stivali, una camicia con una strana fantasia e i capelli lunghi neri legati in una specie di chignon.

La sua voce mi distolse dai miei pensieri.
-Guarda dove vai ragazzina!
Mi disse guardandomi in cagnesco
-Ragazzina? Ma come ti permetti?
Gli dissi io
-Non fare tanto l'arrogante con me perché non sai quello che potrei farti.
Mi disse scrutando il mio corpo.
-Si va bene ora dovrei andare se non ti dispiace.
Mi avviai verso la piscina con il suo sguardo infuocato addosso e poco dopo anche lui mi seguì.
Entrai e vidi un sacco di gente fare festa, alcuni si girarono verso di me facendo qualche fischio ma io li ignorai altamente, mi girai verso le sdraio in cerca di una libera ma vidi un ragazzo girato di spalle con dei capelli familiari.
Si girò per parlare con una ragazza e mi prese quasi un infarto.
-Chishiya?!

Urlai e quando lui mi vide sgranò gli occhi, nel mentre quasi un tutti si erano girati a guardarmi.
Gli corsi incontro e lo abbracciai circondandogli il collo con le braccia mentre lui, inaspettatamente mi strinse a sé.
-Non ci credo Akemi! Sei veramente tu!
Mi disse lui staccandosi dall'abbraccio e guardandomi con un sorriso che non vedevo da anni.
-Mi sei mancato tantissimo, non
pensavo che ti avrei più rivisto!
Gli dissi mentre una lacrima mi rigava che la guancia, lui non perse tempo ad asciugarla e mi disse:
-Vieni andiamo a parlare in camera.
E così ci dirigemmo verso la sua camera mentre sentii uno sguardo su di me, mi girai e vidi lo stesso ragazzo di prima che mi fissava malamente.
Quando si accorse che lo stavo guardando tornò a parlare con i sui amici, io mi rigirai verso Chishiya e lo seguii felice di averlo ritrovato.

~vabbè non ho niente da dire:))

Niragi Suguru || alice in borderland Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora