_CAP.1_

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Sono nato e cresciuto come un qualsiasi altro bambino, ma la mia infanzia non è stata normale.

Crescendo sono sempre stato diverso da mio fratello: lui era definito dai miei genitori come un ragazzo normale; lui amava giocare, divertirsi con gli altri bambini, in poche parole era, ed è ancora, un estroverso.
D'altro canto io ero il gemello strano: me ne stavo per i fatti miei, non avevo amici e odiavo , ed odio ancora adesso, i luoghi affollati.

Dark: Papà, perché Light non gioca con noi?

Questa era una delle mille domande che mio fratello faceva a nostro padre, ma le risposte che lui dava erano sempre diverse:

''Non ha voglia'', ''Non so'', erano tutte così; La verità sul perché non giocassi con Dark era che non potevo: mio padre non voleva che io stessi con mio fratello, perché aveva paura che io potessi renderlo ''non-normale''.

Passai la mia infanzia rinchiuso in camera, mio padre non permetteva a mio fratello di vedermi e l'unica che si preoccupava per me era mia madre; lei era come un'amica, una guida che io cercavo di seguire ma senza mai realmente raggiungerla.

Per me mostrare emozioni era difficile un po' come andare in bici per la prima volta. Provavo e riprovavo, ma non era facile come lo facevano sembrare gli altri.

Così mia madre mi insegnò a fingere le emozioni: quando vedevo qualcuno ridere facevo un sorriso, quando qualcuno era giù di corda mi pizzicavo la pelle fino a far uscire una lacrima dai miei occhi.

Da quando ho imparato tutto questo, mio padre mi permise di uscire dalla mia stanza e disse la verità a Dark così che potessi stare con lui.

Stando con Dark mi resi conto che c'erano molte cose che io nn sapevo poiché Io non sono mai andato a scuola e tutto quello che sapevo me lo fece apprendere mia madre.
Mente Dark ha avuto la fortuna di poter andare a scuola e infine iscriversi al Liceo, mentre io era confinato tra le mura di casa.

Chiesi innumerevoli volte a mio padre di farmi andare a scuola, ma la sua risposta a tutto quello che chiedevo era un secco: NO.

A volte la sera quando Dark andava a dormire io andavo verso la sua libreria e prendevo un suo libro di scuola: mi piaceva leggerli, imparavo cose nuove e a Dark non sembrò un gran problema.

Una mattina mi svegliai subito dopo che Dark era uscito per andare a scuola, così entrai in camera sua e presi un libro di Scienze: mia madre mi aveva detto che la scienza sta creando un sacco di cose utili all'umanità, magari riusciranno a creare qualcosa anche per la mia situazione.

Nel mentre che sfogliavo il libro entrò mio padre con uno zaino in mano

Victor: Ascoltami attentamente Light

Mi disse appoggiando lo zaino sul pavimento e incrociando le braccia; io d'istinto mi alzai e poggiai il libro sul letto.

Victor: Io e tua madre abbiamo parlato..e pensiamo di provare a mandarti a scuola, ma ricorda che è solo una prova.

Appena mi disse quella frase sentì dentro di me..qualcosa..

Light: D-Davvero? Ma come faccio con il mio..problema?
Victor: A quello abbiamo già pensato: ti manderemo nella stessa scuola di Dark e lui ti aiuterà.

Mi avvicinai a mio padre e lo abbracciai: era la prima volta che lo facevo e lui sembrò sorpreso da questo gesto per poi ricambiare.

Victor: Bene, adesso vado a prenderti i libri, intanto tu puoi fare quello che vuoi.

Mio padre uscì dalla stanza e io mi misi a cercare il mio diario: ricordavo di averlo messo vicino alla finestra ma non c'era, così lo cercai e alla fine lo trovai.

Mia madre mi disse di scrivere tutto quello che mi succedeva e che mi faceva sentire strano, così scrissi quello che mi era capitato con mio padre.

La giornata passò in fretta ed arrivò l'ora di cena, non appena mio fratello arrivò in sala, mio padre prese parola

Victor: Dark ho un favore da chiederti
Dark: Di che si tratta padre?

Ci fu un attimo di silenzio e l'unico suono che c'era era il ticchettio del pendolo

Victor: Manderemo Light nella tua stessa scuola domani e vorrei che tu lo tenga d'occhio

Dark per poco non si soffoco con un pezzo di carne

Dark: C-Cosa?! Davvero??

Mio padre annuì e Dark era più che felice di questa notizia e io d'istinto sorriso; la mia famiglia si girò verso di me e rimasero tutti stupiti

Lucilla: Light..tu stai sorridendo..

Non mi resi conto subito di quello che stavo facendo ma non appena mia madre mi parlò intuì che avevo fatto qualcosa di bello per la mia famiglia.

La serata passò e tutti ci preparammo per andare a dormire.
Dark venne in camera mia prima di spegnere le luci e si sedette vicino a me

Dark: Allora..come ti senti? Sei agitato per domani?

Ci guardammo per un attimo negli occhi e lui ride un po'

Dark: Che domanda stupida..comunque volevo dirti che sono felice che tu venga con me domani e spero che ti piaccia

Alla fine lui si alzò ma lo fermai prima che potesse andare prendendolo per la manica del pigiama

Light: Non so se questo è normale..ma sento come se avessi le farfalle nello stomaco ogni volta che penso a domani..

Lo mollai e lui mise una mano sulla mia spalla e sorrise

Dark: È normale, si chiama Ansia: sei preoccupato per domani ed è completamente normale, stai tranquillo

Ci dammo la buona notte e le luci del castello si spensero. Io rimasi con gli occhi aperti a guardare il soffitto: è se domani qualcosa andasse storto? Papà potrebbe non mandarmi più a scuola o addirittura nemmeno fuori casa..

Mi addormentai con quel pensiero e la sensazione di farfalle nello stomaco non svanì.

~SPAZIO AUTORE~
Finalmente ho deciso di riscrivere questa storia da zero, con una trama del tutto diversa e magari qualche nuovo personaggio.

Spero vivamente che questa storia possa piacervi e spero che siano in tanti a leggerla.
_Sae_Chan_

|_Feelings...are difficult to understand_|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora