CAPITOLO 3

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Presi il telefono e la cartella cartella poi uscii di casa. Le strade erano deserte non un filo di voce ne un filo di luce ne un minimo rumore procurato da un piccolo animaletto. Niente. Presi il mio telefono e guardai l' ora, le 7:10, vidi all'orizzonte: il sole era già sorto. Decidi di andare a chiamare la mia migliore amica, dato che ero vicina a casa sua. Suonai, vidi la porta aprirsi, e subito dopo una freccia che sfrecciare più veloce della luce uscire da essa. Sfortunatamente non fui così tanto veloce da spostarmi o da prenderla al volo, così, mi colpì in pieno la mano che avevo messo davanti alla faccia per evitare, infatti, che la freccia mi colpisce in pieno volto. Urali di dolore, dato che a me piace l' avventura aprii il cancelletto ed entrai nel piccolo giardinetto puntellato da tanti fiori colorati e di specie diverse. Vidi i fiori e mi ricordai che lei le aveva messe perché erano il mio fiore preferito. Andai verso la porta e la varchi vidi che era tutto in disordine: il divano mezzo sfasciato, la televisione da 50 pollici con il vetro tutto rotto- NOTO LA TELEVISIONE NO! !!!- sentiti dei rumori al piano superiore. Salii le scale e mi diressi verso i rumori, venivano dalla camera della mia migliore amica, aprii la porta.

La ragazza con il cuore di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora