QUATTRO

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L'atmosfera li dentro era inquietante...la tentazione era quella di uscire;ma come? come potevo uscire senza una scala visto che ero praticamente entrata dal tetto?
La stanza era buia,le luci soffuse illuminavano a stento la libreria che fungeva da muro e facevano spiccare la lampada rossa al centro della stanza,posta su un como' di legno lucido accanto alla poltrona,che pareva una lucciola nel buio della notte.

Notai poi che la poltrona,quella imponente poltrona rossa,molto regale,antica,era girata di schiena rispetto a me.
dalla sommita' del sedile si scorgeva un' insolito  fumo bluastro,che saliva sempre piu verso l'alto fino a dissolversi nell'aria.
Dopo alcuni secondi l'odore di quello strano gas mi colmo' le narici. Era gradevole,sapeva di lavanda,fiori,natura...era uno strano profumo pero'...mano a mano che mi ci abituavo,mi pareva sempre piu' difficile stabilire con certezza cosa ricordasse...ora era menta,ora ricine,ora miele,ora cocco,rosa,zucchero filato...
Mi rassegnai poiche' non avevo tempo di analizzare l'aria quando dovevo trovare un modo per uscire.
Ma dov'era finito Ringo?
"Ringo!"
lo chiamai a bassa voce per paura di farmi sentire da qualcuno...ero entrata in quella stanza tramite la cuccia del mio cane quindi potevo aspettarmi di tutto.
Ringo non c'era.
Lo richiamai alzando di poco il tono.
La poltrona ruoto' improvvisamente sul perno posto sotto di essa e vidi che c era qualcuno seduto sopra.
"stai cercando questa creatura?"
mi disse rivolgendosi a me con tono grave ad autoritario.
mi spaventai. chi era quell'uomo che viveva sotto casa mia? ma soprattutto...perche' viveva sotto casa mia?
Lo guardai meglio e vidi che l'animale che teneva in braccio era proprio Ringo.
Lo chiamai:"vieni qui cane! cane cattivo! seduto!"
il signore alzo' lo sguardo...occhi azzurri coronati da due occhiali tondi,magro,vestiva con una semplicita' tale da farlo apparire un uomo umile...mi ricordava tanto qualcuno;ma chi?
"perche' lo rimproveri?La semplicita' della mente animale non arrivera' mai a comprendere che una determinata azione non va compiuta,poiche' l'unico mezzo di conoscenza che un animale possiede e' l'istinto. Prendilo con te e accarezzalo. E' la cosa migliore che tu possa fare"
Tante domande mi passavano per la testa,troppe anzi.
innanzitutto quel signore come poteva essere riuscito a prendere in braccio il mio cane se non voleva mai neppure essere toccato? che cos'era? un animalista?
e se anche lo fosse stato avrebbe potuto stabilirsi da un altra parte e vivere in una casa sull'albero invece che sottoterra.
riflettei per qualche minuto ed arrivai alla conclusione che l'unico motivo per cui Ringo si poteva fidare di lui era che lo vedeva gia' da tempo.
"Scusi signore ma lui e'?"
Gli chiesi per allentare la tensione...
"Mi puoi chiamare Peter,oppure Steve,oppure Marteen...decidi tu. Posso essere tuo amico se lo desideri."
era vecchio,e presto sarebbe passato a miglior vita da come era ridotto,ma accettai per educazione.
"mi chiami pure..." "Jade" mi interruppe.
"come fa a saperlo?"
"me l'ha detto lui"
fece indicando il mio ginocchio,che aveva accanto Ringo. Ipotizzai si riferisse a lui.
"Va bene signore...ha indovinato complimenti"
quel tipo era alquanto strano.
"mi potrebbe dire un modo per uscire da qui?"
"Certo e...dammi del tu. Comunque attendi un secondo."  Si alzo' dalla sua postazione e cammino' lentamente verso la libreria.
Notai che puntava ad una scala man mano gli si avvicinava.
Prima non l'avevo notata.
Pensai che mi volesse suggerire di salirci,invece la utilizzo' lui movendosi agilmente per la libbreria trascinandosi la scala dietro di se' fino a fermarsi ed urlare:"F!"
"eccoti qui!"
Capii che i libri erano divisi in ordine alfabetico.
Trovata la sua porse la scala accanto al punti in cui si era fermato e  ci salii scrutando accuratamente ogni libro.
Poi si fermo' un attimo,inforco' i suo piccoli occhiali e avvicino' il capo ad un grande libro Blu oltremare.
Lo estrasse dalla libreria,scese la scala con le gambe tremanti e cammino' lentamente verso di me.Dopodiche' mi allungo' il libro e mi disse: "Ecco a te. 'Fuga dalla citta' di Gixia' -doveva essere il titolo del libro-  Vai al capitolo tredici,piu' precisamente a pagina 185 e leggi dalla terza alla settima riga."
presi il libro e feci come mi era stato ordinato.
Iniziai a leggere nella mente seguendo le parole con gli occhi:
"Ero stato stupido a cadere in quella buca,era gigantesca e sembrava non esserci via d'uscita. provai a cercare qualcosa di utile e trovai solo delle pietre. Provai a lanciare le pietre in alto sperando che ci fosse qualcuno. Nessuno. Aspettai sperando nel bene,non potevo fare altro. Ad un certo punto ero stufo e impilai le pietre una sull'altra facendo una torre fino a riuscire ad uscire dalla buca. Erano pietre grandi si,ma anche io ero minuto. "
Non capivo. Alzai gli occhi e il signore non c' era piu;lo chiamai.
"peter!"
"martin!"
L'altro nome non lo ricordavo.
"Steve! L'altro nome e' Steve!"
Riconobbi la sua voce. Era lui.
ed era su soffitto.
"a volte il modo migliore per uscire da una situazione e' peendersi una pausa...metterci una pietra sopra,e fare mente locale sfruttando le risorse che ha intorno. Come nel libro."
"La scala!"
Urlai. E mi arrampicai sulla scala della libreria fino a raggiungere il tubo,con imbraccio Ringo.
"Arrivederci Steve!"
"dammi del tu!" mi urlo' mentre lo guardavo dalla sommita' dello scivolo.
Mi sedetti sullo sdraio posto nel giardino,con Ringo accanto.
Pensai che forse quel signore poteva essere "il ricercato" ecco.
E pensai anche quel sogno era stato al quanto strano e ancora piu strano era il fatto che non ricordavo di essermi mai svegliata,ne' di essermi addormentata...


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