Mi svegliai,iniziavo a prenderci gusto nel passare dalla cuccia di Ringo e sentire quel profumino. Non so. Era veramente stranissimo. Sapeva di tutto e di niente. Quel giorno,andai di nuovo da peter cominciavo a farci l'abitudine... come promesso,mi condusse nel portale usando lo stesso procedimento che il giorno prima aveva interrotto. e così si riaprì quel portale e davanti a noi prese forma una via identica alla mia,i cipressi che facevano banda alle strade,e le dividevano dai marciapiedi. il parchetto sull'angolo,il supermercato che si scorgeva solo dal quinto cipresso a destra... era tutto identico. TUTTO.
"wo. pensai. questo non scherza mica"
mi fece camminare per quella strada e mi passò per la testa un pensiero contorto...
"ma peter" -dissi- "quindi se ora amdiamo a casa mia e passo dalla botola della cuccia di ringo dove mi dovrebbe condurre?"
"provaci no?"
"no,dimmelo tu e basta"
"no. non lo so neanche io".
il coraggio scarseggiava,ma ci provai. camminammo sul marciapiede fino a ri-raggiungere casa mia,situata peró in via del libro numero 9...
suonai ma non c era nessuno. così scavalcai la ringhiera. entrai nella botola della cuccia e...puf! mi ritrovai di nuovo nella biblioteca di Peter.
Era così strano. tutto era strano. anche il fatto che prendessi le cose come se fossero totalmente normali...ma non lo erano affatto.
la biblioteca pareva vuota...
poi la sedia rossa si girò...
"ciao jade...piaciuto il viaggetto?"
era lui. in carne ed...ehm... in pelle ed ossa...di carne ne aveva ben poca.
era Peter.
feci una smorfia e gli dissi:"finirai per farmi impazzire...voglio vedere dove cavolo vuoi arrivare con le tue metafore..."
"a volte fa bene vedere la realtá con occhi diversi"
"se...boom...pfff"
insomma. me ne andai. avevo solo sprecato tempo. non potevo che rifare il solito difficoltoso tragitto d'uscita e andare a lezione di musica.
Lo vedevo dappertutto. quel vecchietto aveva qualcosa di magico. qualcosa che ...boh era come una droga...nonostante non lo sopportassi. quella sera,mi recai di nuovo da lui per chiedergli scusa...ma non c era più.
squilló il mio cellulare.
sullo schermo appariva a caratteri corsivi la scritta:
CHIAMATA IN ARRIVO:
009009009009risposi. ma chi poteva avere un numero simile?
"pronto?"
"jade...sono peter...o come mi vuoi chiamare...ho gia spiegato ai tuoi con una bugia...che per nove notti non ci sarai...fingendomi il tuo professore."
"ehm. no. io me ne vado."
"non puoi. ho chiuso l'entrata e portato via le scale. sei troppo importante...se vuoi una spiegazione mi devi trovare..."
era tutto buio. le luci offuscavano appena la libreria. dove poteva essere se quello spazio era tutto aperto?ad un certo punto sentii dei passi...ma non erano i suoi. no. sembravano quelli di un signore ben piu giovane poichè erano incalzanti e coincisi...i passi si facevano sempre più vicini finchè...non li udii più.
mi voltai. nessuno.
sentii di nuovo quei passi dopo qualche secondo,ma stavolta erano più veloci...e man mano sembravano staccarsi da terra. sempre di più fino a diffondersi pesanti nell'aria. ora sentivo volare. sentivo il vento spostarsi. sentivo quello strano odore. sentivo,ma non vedevo.
qualche minuto di puro silenzio.mi sentii toccare la spalla all improvviso...temevo a voltarmi.
stetti ferma.
la spalla percepì di nuovo quel tocco.
tremavo.
mi voltai e...
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VIA DEL LIBRO
General Fiction"leggere e' prendere ispirazione. Leggere e' cercare nelle storie altrui momenti che ci permettano di scrivere al meglio la nostra"