Capitolo Settimo

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"Mi manca vederti
Forse potremmo riprendere a vederci come 
Era rilassante, uno svago, perché dovremmo rinunciare a incontrarci ogni "

Ginny sbuffò e accartocciò il foglio di pergamena sul quale aveva vergato e cancellato un buon numero di inizi di frasi. Un numero ridicolmente alto, anzi, per essere onesta.

No, non gli avrebbe scritto. Prese il foglio appallottolato e lo gettò nel fuoco.

Erano due o tre settimane (tre settimane e due giorni, precisò mentalmente) che non facevano altro che fissarsi nei corridoi, lei e Malfoy, e non riusciva a evitare il pensiero che i loro vecchi incontri com'erano stati un tempo le mancavano. Cercava di ignorarlo, tentava di distrarsi e rigettare quel pensiero ogni volta che si presentava, e pensava anche di avere cose ben più importanti su cui concentrarsi al momento; non avrebbe dovuto aver tempo di pensare a Malfoy.

E invece ci pensava.

Non gli avrebbe scritto, pensò con forza riponendo la piuma.

Un secondo dopo l'aveva già estratta di nuovo.

"Forse ora avremmo bisogno più che mai di dimenticarci del mondo, come facevamo un tempo. Sembra passata una vita. E forse è proprio così. E magari è una cosa stupida da proporre, ma forse sono una stupida, fin da quando ho accettato di essere tua amica per la prima volta."

Senza neanche rileggere piegò la pergamena e la sigillò in fretta, poi si gettò il mantello sulle spalle e corse fuori dalla sala comune in direzione della guferia. Aveva ancora una mezz'ora prima di cena, e doveva evitare in ogni modo di ragionare troppo su quello che stava facendo o avrebbe cambiato idea. Scelse un gufo della scuola, gli affidò il biglietto, e corse di nuovo giù dalla torre.

Era fatta. Aveva scritto a Malfoy e lui la mattina seguente avrebbe ricevuto il suo biglietto e quasi di sicuro l'avrebbe considerata una stupida. La situazione della scuola e dell'intero mondo magico era un disastro, e lei pensava alla loro impossibile amicizia? Stupida. Eppure il loro ultimo incontro era stato piuttosto incoraggiante da quel punto di vista, Draco non sembrava odiarla o non voler avere a che fare con lei, perciò perché non tentare? Sì, si ripeté, non aveva fatto male. Al limite lui l'avrebbe considerata una sciocca e non avrebbe risposto nulla, che altro sarebbe potuto accadere di male?

La mattina seguente però la sua logica non sembrava più così ferrea. Ginny passò tutta la durata della colazione a lanciare occhiate un po' al tavolo dei Serpeverde e un po' al soffitto in attesa dei gufi con la posta, e quando arrivarono il suo cuore mancò un battito. Non ebbe più il coraggio di guardare in direzione di Malfoy, ma se l'avesse fatto l'avrebbe visto aggrottare per un solo istante le sopracciglia alla lettura del biglietto, l'espressione seria del viso immutata nonostante il tumulto e la confusione che stava provando.

Draco non si sarebbe mai aspettato un passo simile dalla Weasley; non che se ne dispiacesse, al contrario. Ma non se lo sarebbe aspettato. Era convinto che tutto ciò che era successo in quegli ultimi due anni fosse stato troppo per lei, fosse stato troppo per loro, e avesse sancito una separazione troppo definitiva per essere colmata, mentre ora Ginny se ne usciva con una cosa del genere.

Forse stava cercando di ingannarlo, magari qualcuno la stava sfruttando per spiarlo, per ottenere informazioni. Al contempo però pensava che Ginny non avrebbe mai fatto qualcosa del genere... ma in realtà non aveva idea di come lei fosse in un momento storico come quello che stavano vivendo, in una guerra. Aveva accettato di aiutarlo ma forse l'aveva fatto solamente per Leah, gli era sembrato non lo odiasse ma forse non contava niente; se qualcuno dell'Ordine della Fenice le avesse chiesto di lavorare da spia per estorcergli informazioni lei si sarebbe rifiutata? Probabilmente, per quanto potesse essere stato importante ciò che li aveva legati, non lo sarebbe stato più di vincere quella guerra a qualsiasi costo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2023 ⏰

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