1.

7.2K 362 76
                                    

-Alexander Williams, giuro che la prossima volta non accetterò di prendere parte ad un'altra pazzia del genere.- Disse l'amica, chiudendosi la porta di casa sua alle spalle.
Alexander ridacchiò, aveva aspettato Jenna fuori casa, con le braccia incrociate.
Jenna aveva con sé il suo solito zainetto a fiori, lo portava sempre quando Alexander la coinvolgeva in qualche strana avventura, ma questa proprio non le andava a genio.
Le ragazze si avviarono lungo la strada deserta delle 2.30 di quel pomeriggio.

-Alex, ancora non capisco come ti sia venuta in mente questa genialata.- Disse Jenna, distorcendo il muso.
-E dai Jenna, rilassati!- Esclamó Alexander. Lei era entusiasta all'idea di visitare per la prima volta in vita sua un ospedale psichiatrico abbandonato. Era attratta da cose del genere. Le piacevano i posti macabri e abbandonati, le piaceva andare in posti disabitati e inaccessibili, le piaceva fare cose che non le erano permesse fare. Le piaceva trasgredire.
Jenna li odiava, invece.

-Non facciamo tardi, vero?- Chiese Jenna. Avrebbe preferito tornarsene indietro, ma avevano già percorso buona parte del tragitto.
-Nah, tranquilla. Giusto il tempo di fare qualche foto.- La rassicurò. -A proposito, hai portato la tua reflex, vero?-
Jenna annuì.
-Devo studiare storia europea per domani. Se non sono preparata per bene sarà colpa tua. Sai che vuol dire? Ti ucciderò.-
Alex rise di gusto.
-Oh andiamo Jen, hai ottimi voti in tutte le materie, che sarà mai un impreparato?-
Jenna si fermò di scatto e spalancò la bocca.
-Che sarà mai? Per te è facile dirlo, tu te ne infischi di tutto.-
-D'accordo. Allora non entrare domani, saltiamo la scuola.-
Alex non avrebbe dovuto dirlo, perché ricevette soltanto un'occhiataccia da Jenna.
Jenna non saltava mai la scuola di nascosto, non le piaceva farlo e soprattutto mentire ai suoi genitori.
-Jenna! Non pensare soltanto alla scuola, c'è un mondo che dev'essere esplorato. Impara anche a divertirti.-
La ragazza sbuffò e fece una smorfia, riprendendo a camminare.
Jenna era la tipica ragazza ordinaria, con ottimi voti a scuola e ben educata, la brava ragazza insomma.
Era bella, aveva gli occhi verdi e i capelli di un bellissimo rosso rame, e delle lentiggini le punteggiavano il viso delicato e sottile.
Alexander era l'opposto, era un'adolescente che come la maggior parte degli adolescenti amava ribellarsi. Aveva i capelli blu e uno stile tutto suo. Gli occhi che cambiavano continuamente tra l'azzurro cielo e il verde chiaro. Le piaceva coinvolgere Jenna nelle sue trovate.

Quando finalmente furono arrivate, Alex guardò ammaliata il grosso edificio abbandonato.
Jenna si appoggiò al grande cancello nero ormai arrugginito, lo scosse ed esso emanò un rumore stridulo.
La rossa si allontanò dal cancello e posò il suo sguardo sulla scritta che si trovava sul pilastro destro al cancello.
Jenna pronunciò le parole:
-Eastern State Hospital-
-Diamine, fa venire i brividi solo a leggere.- Disse subito dopo, continuando a fissare la scritta incisa sulla pietra.
-Ho fatto una ricerca, pochi giorni fa.- Annunciò Alex, avvicinandosi al cancello. -Questo ospedale è stato aperto nel 1773, è il più vecchio ospedale psichiatrico di tutti gli Stati Uniti D'America.-
-Wow.- Si lasciò sfuggire Jenna.
-Uno stupido paesino della Virginia di nome Williamsburg con il più vecchio ospedale psichiatrico d'America.-

Figo, pensò Alex.

La ragazza dai capelli blu sfilò la catena che aveva fortunatamente e, stranamente, il catenaccio aperto.
Aprì il vecchio cancello arrugginito e lasciò passare Jenna per prima.
-Cosa avremmo fatto se il catenaccio fosse stato chiuso?- chiese Jenna, sventolando una mano davanti alla faccia per il caldo di quella afosa giornata.
Alex si guardò intorno, appena passata oltre il cancello.
-Di certo non lo avremmo aperto con una forcina. Avremmo scavalcato, in qualche modo.-
Jenna la guardò e storse il muso, poi sorrise.
Era un posto abbastanza grande, e attorno a loro non c'erano case, non nelle vicinanze.
Alex si era già assicurata che non ci fossero telecamere che potessero riprenderle.
Camminarono scalciando sassolini fino a raggiungere il grosso edificio.
Le ragazze alzarono lo sguardo e osservarono con stupore il vecchio ospedale.
Le finestre consumate dal tempo e malandate, i vetri rotti, i colore rosa salmone dell'ospedale ormai consumato e sporco.
Aveva proprio un'aria terrificante. Sembrava stare in uno di quei film horror in cui i protagonisti decidevano di entrare in un vecchio ospedale la notte di Halloween e lasciarci le penne.
Ma era giorno, e tutto ciò che succedeva nei film era solo pura finzione, non c'era nulla di cui aver paura.
Jenna non poteva credere a ciò che stava per fare, era un po' fifona.
Alexander invece non vedeva l'ora di entrare ed esplorare. Le incuriosiva parecchio quel posto e non si lasciava intimorire facilmente, era coraggiosa.

//

Yay, diamo libero sfogo alla mia mente contorta piena di pensieri.
Ciao a tutti quanti, come avevo detto, eccomi qui con una storia con Mikey, blbl.
Mi sono ispirata ad una canzone dei Bring Me The Horizon, Hospital for souls (minchia, non si era capito, vero? Pff)
Comunque se non l'avreste capito, la ""protagonista"" è Alexander, Jenna è solo l'amica.
Ho deciso di scrivere in 3* persona, perché è meglio così e mi ispira bho hahaha
Spero che come primo capitolo vi incuriosisca perché ho in mente qualcosa di davvero strano e inaspettato.
Ciaaaao,
-xashtonsteject

Hospital For Souls || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora