Hospital For Souls || Michael Clifford

5.

"3 ottobre 1952

Oggi è successa una cosa un po' inaspettata.

Ero entrato in sala comune, dove ogni pomeriggio tutti passiamo il tempo ad oziare e a diventare più matti.

Me ne stavo nel mio solito angolino della grande stanza come al solito, cercando di ignorare quella stupida canzoncina che ti fa schizzare fuori di testa e che ogni giorno mettono, ripetutamente. E' una canzoncina davvero infantile, proprio da manicomio.

Dimentico che mi ci hanno messo, in uno.

E come al solito stavo a pensare, con lo sguardo vuoto, all'artefice della mia infelicità.

Luke Hemmings.

Le porte d'ingresso della sala si sono aperte, ma io non ci avevo fatto neanche caso.

Non mi importava di chi entrava e usciva da quella stanza.

Ma poi mi sono ritrovato ad alzare gli occhi dal pavimento e sono rimasto paralizzato.

Due infermieri stavo accompagnando dentro la sala una ragazza. Era giovane, e bellissima.

Sono stato attratto da lei come una calamita. E mi sono chiesto che cosa ci facesse una ragazza così bella qui, che dall'apparenza sembra innocente. O quasi.

E' stata portata qui oggi stesso.

Ha i capelli lunghi e nerissimi, giuro che è così bella.

Quando ha incrociato il mio sguardo mi ha guardato con un' aria così... insofferente, che mi ha quasi trafitto l'anima. E improvvisamente mi viene così voglia di conoscerla, e di sapere come si chiama. E qual è la sua storia.

L'ho guardata per tutto il tempo. Lei è stata silenziosa, tutta sola, appoggiata alla finestra e persa nel guardare oltre, magari desiderando di non essere qui in questo posto così schifoso.

Da quando mi hanno riportato in cella la sua figura non fa altro che ritornarmi in mente. Ed è la prima volta, da quando sono qui, che mi soffermo a pensare a qualcosa di diverso, dopo Luke.

-Michael."