La storia che non esiste

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In una calda serata d'inverno, un giorno di Agosto, in una zona residenziale di una qualche cittadina inglese, in una delle case tutte uguali costruite abusivamente da ingegneri napoletani, viveva un'allegra famiglia, composta da un cinquantenne obeso di nome Vernon Dursley con gravi problemi di disturbo della personalità, che lo portavano costantemente da momenti di estrema gentilezza (anche incestuosa) verso il figlio, ad istinti omicidi e nazisti verso chiunque fosse lontanamente diverso da lui; c'era poi la moglie, Petunia, così magra che molto spesso Vernon la appendeva agli alberi di casa durante Halloween sfruttando la somigliamza di Petunia con uno scheletro, finchè, durante un Halloween, dei "simpatici" ragazzi fecero il tiro al bersaglio su Petunia con delle bombe carta, chiamate " 'a pall 'e Maradona". Inizialmente Petunia faceva la lavacessi nell'autogrill di Sala Consilina, ma dopo aver perso il lavoro, disperata e senza una lira, dopo essersi promessa che avrebbe sposato il primo idiota che fosse passato in quei cessi, sposò Vernon, che non fu il primo idiota che passava di li, ma fu l'unico a rimanere vivo visto che tutti gli altri morirono di ebola o furono rapiti dalla mafia tailandese. Infine c'era il "piccolo" Dudley che a un anno era già grande come un cinghialotto di montagna. Il piccolo Dudley sembrava una macchina industriale finalizzata esclusivamente a mangiare quanti più omogeneizzati di carne potesse (in realtà era carne tritata dei gatti della signora Figg) e ad espellerli nella quantità e nel rumore più elevati che potesse, tanto più che i vicini di casa denunciarono più volte i Dursley di terrorismo batteriologico (Vernon conservava infatti una cartolina speditagli da un certo Osama Bin Laden, che si complimentava con lui per i risultati ottenuti dal piccolo innocente Didino piccino). Ma l'allegra famiglia non poteva sapere quale sorprese gli sarebbero state serbate, e soprattutto Vernon non avrebbe mai immaginato che da li a qualche minuto, sarebbe stato costretto a rinnegare e tradire la sua bandiera con la svastica con autografo di Adolf Hitler. Intanto fuori la strada un gatto e un vecchio barbone ubriaco parlavano di un certo Harry Potter e del suo destino di distruggere il Catetere Filosofale.

HARRY POTTER  E IL CATETERE FILOSOFALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora