Allo zoo con la zoofilia: I superpoteri

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Così l'allegra famiglia entrò nello zoo, e i quattro personaggi sembravano quasi due coppie speculari. Zio Vernon, obeso e sudato, camminava a fianco dell'anoressica Petunia, mentre Dudley, grosso come una botte di Tavernello (forse anche con lo stesso sapore), camminava a fianco di Harry il quale, essendo abbastanza denutrito, quel brav'uomo di suo zio gli aveva imposto di tenere al collo un cartellino con scritto: "Non sono maltrattato e nemmeno denutrito, quindi non chiamate nè il Telefono Azzurro nè la FAO, perchè altrimenti mio zio mi maltratterà e mi farà subire la fame.
P.S. Se mi trovate abbandonato per strada, datemi ad un orfanotrofio, oppure prendetemi a casa vostra al posto dello scopino del gabinetto. Lo pulisco meglio di Mastro Lindo. Certifica Petunia, la lavacessi di Sala Consilina."
Intanto, mentre avanzavano, Vernon sembrava camminare in maniera innaturale, tenendosi stranamente i pantaloni sul di dietro, così che ad un certo punto esordì: -Petunia, credo di essermi sgommato nelle mutante mentre insegnavo allo sgorbio come volavano le motociclette. Non è che avresti un paio di mutante di riserva?- disse lui con un po' di imbarazzo. In effetti a Vernon era già capitata una situazione del genere durante il suo matrimonio con Petunia. Infatti, nel momento in cui avrebbe dovuto dire il classico "SI", al posto del monosillabo, gli uscì una scoreggia che fece svenire uno dei due paggetti che si trovavano dietro di lui con gli anelli, mentre l'altro paggetto non svenne solo perchè era girato di spalle. Ma al bambino toccò un'altro regalino da quella scoreggia. Infatti, all'altezza dei capelli, gli erano venute delle meches bionde, che lo avrebbero portato ad essere prima un drogato e dopo uno spacciatore, conosciuto appunto con il nome di Teletubbies.
Zio Vernon stava quindi aspettando che Petunia rispondesse. -Dai Petunia. Sto iniziando a emanare un odore di toast bruciato, e credo che anche Dud lo abbia annusato, visto che guarda il mio sedere e sbava-
Petunia lo guardava pensierosa mordendosi il labbro. Stava appunto pensando di dire a suo marito che lei non era certo un vucumprà per camminare con mutante di riserva in borsa. Ma poi ripensò a quella volta che si lasciò sfuggire questa frase. Vernon quella volta, infatti, prima era sbiancato, poi aveva chiesto alla moglie chi le avesse mai detto che lei fosse una vucumprà: -Chi ti ha detto che tu sembri una vucumprà, Petunia? CHI TE LO HA DETTO?- aveva iniziato a sbraitare lui.
-No ma davvero Vernon, nessuno me lo ha detto. Lo pensavo io-
Non lo avesse mai detto. Vernon infatti era corso in camera da letto e, dopo aver aperto l'armadio, prendendo la bandiera con la svastica, scese di corsa (si fa per dire) giù in cucina, e dopo aver afferrato Petunia per un braccio, la portò in giardino e la legò all'albero dove da giovane aveva intagliato la sua dichiarazione d'amore (PETUNIA SE NON TI AVREBBI CONOSCIUTO, CHI SA DOVE FOSSI STATO), e dopo averla avvolta nella bandiera con la svastica, le mise affianco un cartello con scritto "QUESTA È UNA FAMIGLIA ARIANA PURA, CHIUNQUE LO METTERESSE IN DUBIO, LI BUCO LE GOMME E LI SGRAFFIO LA MACCHINA".
Perciò Petunia si astenne dal dire quella frase. -Certo che ce le ho le mutante di riserva. Ne porto sempre un paio per Dudley che suda e si bagna le mutantine"
In realtà Dudley non sudava affatto, ma ancora faceva la pipì nelle mutante così che a scuola lui ci andava a volte anche con gli assorbenti della mamma.
-Quelle di Dud, Petunia? Non mi andranno grandi?-
-Si lo so Vernon. Ricordami di comprare un'altra tovaglia per cucirtene qualcuna, visto che a Dud gliele cucio con le tende"
Così, dopo che Vernon si andò a cambiare in bagno, i quattro si misero a visitare lo zoo e dopo aver visitato appena due gabbie, Vernon e Dudley erano già stanchi da dover fare un rifornimento al bar dello zoo. Appena Vernon scorse la ragazza che c'era dietro al bancone, iniziò a borbottare strane parole che somigliavano a un "Zio Adolf cosa mi tocca vedere" oppure "Un giorno di questi li porto tutti ad Auschwitz a fargli fare una doccia. Puzzano più di me dopo che faccio una rampa di scale e inizio a sudare a fontanella".
In realtà ciò che aveva spinto Vernon a tanto astio verso la ragazza, era che la barista aveva i capelli rasta e puzzava inconfondibilmente di marijuana.
-Salve ragazza disturbata, potremmo avere una coca fredda?- chiese Vernon appoggiandosi schifato al bancone.
La ragazza lo guardò con sguardo vuoto per alcuni secondi, poi disse -Fanno 30 Sterline al grammo, ma vedi di pippartela là dietro a quella fontana- e mentre diceva questo, tirava fuori un sacchetto di polvere bianca e una bilancetta.
-Ma cosa stai facendo, razza di tossica? Ma io ti denuncio. Anzi no, ti frusto e poi ti getto nel forno del mio giardino. DEUTSCHLAND UBER ALLES.- Ormai zio Vernon era impazzito. Alzava il braccio destro in vigorosi saluti romani e si sbracciava in modo ossesso, credendo di essere Hitler, tanto che un paio di nazi, li vicino, iniziarono ad applaudire. In tutto ciò, la barista era rimasta al suo posto quasi in catalessi, con la bilancia e la polvere bianca ancora in mano. Quando la crisi di nervi di Vernon si fu placata, la sola cosa che disse la ragazza fu: -Ma la finite di urlare? Mi avete fatto scappare gli unicorni e le scimmie parlanti.- E così dicendo scappò via urlando: -UNICORNIIII SCIMMIETTEEEE-.
Zio Vernon e gli altri tre restarono basiti, fino a quando lui sbottò: -Ecco vedete come gira il mondo? Hitler aveva cercato di pulire il mondo da questi degradati, e oggi gli stessi degradati governano il mondo. E tu sgorbio- riferendosi ad Harry -Se mai tu volessi drogarti, te la compro io la bamba, purchè ti intossichi e poi te ne vada in una di quelle comunità di fricchettoni che fanno le orge tra di loro e usano le siringhe come preservativo.- Lo scrutò attentamente per un po', e poi aggiunse: -Ma dico io, con tutti i tossici che ci sono, proprio a me doveva capitare un nipote sgorbio che non si droga?-
Nessuno seppe rispondere a quella domanda esistenziale, così ripresero a camminare per lo zoo. Visitarono le tigri, i pinguini (-Guarda sgorbio, i tuoi fratelli-), gli uccelli, le scimmie (-Guarda sgorbio, i tuoi genitori-), finchè arrivarono ad una teca che avrebbe dovuto essere un rettilario, ma in realtà c'era un solo serpente. Il cartello a fianco del vetro recitava "Questo è il boa, proveniente dal Brasile. Il suo nome è Serpe Leite Isacson Robson Ricardo Marcelo Ribeiro, per gli amici Serpinho".
Mentre Vernon parlava delle sue emorroidi grosse come palle da biliardo, Harry osservava il serpente, e gli sembrava che il rettile lo guardasse. Ad un certo punto, ad Harry gli sembrò di sentire: -Che noia questi umani. Li strozzerei proprio-
-Cosa?- chiese Harry.
-Che ho delle emorroidi come palle da biliardo- rispose Vernon.
-Non sei stato tu a dire che odi gli esseri umani?- ribattè Harry.
Vernon si avvicinò piano a lui -Io odio te, piccolo sgorbio che mangia a sbafo a casa mia-
-Guarda papà, il serpentello si muove, fallo muovere di più- strepitava Dudley
-Tu, sgorbio, fai muovere il coso là dentro- ordinava Vernon.
-Ma perchè devono trattarmi così questi idioti- pensava Harry con rabbia. -Farebbero diventare nazista anche un ebreo.- ma poi pensò: -Giusto. Gli ebrei sono già nazisti-
E mentre pensava queste belle cose, guardava il vetro del rettilario con rabbia, e ad un certo punto il vetro si ruppe.
-Sgorbio disturbato, che porco giuda ti succede? Volevi farmi uno spiedino? Ringrazia che non ti azzanno solo perchè sei così magro che mi serviresti da stuzzicadenti"- Harry sentì questa voce e si accorse che era il serpente. -Ma come è possibile che io capisca un serpente?- si domandò
-È perchè sei un drogato disturbato- gli rispose Serpinho
Ma Harry non era drogato. E lo sguardo dei suoi zii, diceva che gliel'avrebbero fatta pagare.

HARRY POTTER  E IL CATETERE FILOSOFALEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora