Capitolo 5

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POV'S VIOLETTA
È mattina presto e sono ancora nuda dopo la serata passata a fare l'amore con Leon.
Fu incredibile.
Toccai il letto ma al mio fianco non c'era nessuno però trovai un biglietto:da Leon
-ciao piccola,scusa se non sono al tuo fianco ma c'è una cosa che devo risolvere prima di poter dire al mondo che ti amo e che voglio stare con te. Non aspettarmi e vai a scuola,se mi libero ti passo a prendere io...qualunque cosa accada ricordati che ti amo.
Tuo Leon-
Feci come mi scrisse Leon sul biglietto e preparandomi andai a scuola.
....
Arrivai a scuola puntuale come sempre e trovai Francesca accanto a Diego.
"Buongiorno"
"Ehi"
Mi abbracciò Francesca
"Dove sei stata?"
"Sono stata a casa dei genitori di Diego,Francesca.."
"E perché quella faccia?"
"Leon stamattina non c'era"
Guardai Diego
"Ti giuro che non so dove sia,stamattina mi ha mandato un messaggio e ha detto che doveva sistemare una cosa"
"Anche a me sul biglietto che mi ha lasciato sul letto stamattina c'era scritto la stessa cosa...sono preoccupata Diego"
"Violetta anche io sono preoccupato però conosco Leon e so per certo che ha un piano"
"Uff va bene mi fido"
Entrammo a scuola e alla prima ora avevamo l'esercitazione per la coreografia.
La mostrai e tutti furono stupiti nel vedere che l'avevo imparata così in fretta.
Avrei voluto dire che era merito di Leon.
....
"Sei stata fantastica"
"Grazie Fran"
"Dovrei dire a Leon che dovrebbe aiutarti sempre lui con le coreografie"
"Già"
Sorrisi
"Sai a cosa pensavo.."
"A cosa?"
"Dato che tu hai dormito a casa dei genitori di Diego potremmo venire lì e stare un po' con te fino a quando non torna Leon.."
"Se torna.."
"Ma certo che torna"
"Ha detto che sarebbe venuto a prendermi ma non c'è.."
"Ah no?! E quello laggiù chi è?"
Francesca mi indicò il marciapiede difronte a me e lui era lì.
Non appena lo vidi corsi in braccio a lui e lo baciai.

"Ciao piccola""Ciao a te"Mi baciò "Hai risolto quello che dovevi risolvere?""Più o meno,adesso voglio solo passare del tempo con la mia ragazza"Che ha detto?!"L-la tua ragazza?""Certo che ti aspettavi,dopo ieri sera ti giuro che non ti lascio più"...

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"Ciao piccola"
"Ciao a te"
Mi baciò
"Hai risolto quello che dovevi risolvere?"
"Più o meno,adesso voglio solo passare del tempo con la mia ragazza"
Che ha detto?!
"L-la tua ragazza?"
"Certo che ti aspettavi,dopo ieri sera ti giuro che non ti lascio più"
"Sei così dolce lo sai"
"Non dirlo ad alta voce.."
Il mio sguardo si abbassò
"Che succede?"
"Sai quando ti ho detto che avresti dovuto conoscere la mia famiglia?"
"Si"
"Bhe ora non voglio più...mio padre vuole sbatterti in galera Leon e non posso permetterlo"
"Lo sai anche tu che me lo merito piccola.."
"Non te lo meriti invece,l'hai detto tu stesso: grazie a me hai capito cosa vuol dire amare"
"Ma tuo padre non crederà mai a questa cosa mi ha sempre visto in modo e non penso cambi idea"
"Lascia fare a me"
"Non voglio che tuo padre mi allontani da te perché ti assicuro che lo farà"
"Sono la tua ragazza: il danno è fatto e neanche mio padre potrà impedirlo"
Lo baciai e corsi a casa.
Devo dire la verità a mio padre.
....
POV'S LEON
"Amico mio che faccia"
"Lascia stare.."
"Dov'è violetta?"
"È andata a casa per dire a suo padre della nostra relazione"
"Aspetta!? Relazione? Tu e violetta state insieme?"
"Si,ieri sono andato da lei a dirle la verità ed eccoci qua"
"E bravo Leon..."
"Grazie"
"A propósito hai risolto con Antony?"
"No,vuole che io corra l'ultima gara"
"Ma tu gli hai detto che non avresti corso vero? Leon è stato lui ha fatto fare quell'incidente "
"Lo so ed è per questo che ho un piano"
"Un piano"
"Si,lo consegnerò agli sbirri senza esitazione"
"E come farai a non farti prendere?"
"Vedrai,il mio piano è geniale"
"E va bene,mi fido"
.....
Arrivai a casa e non appena entrai vidi lui.
Il mio incubo peggiore.
Alvaro Vargas. Mio padre.
"Tu che cazzo ci fai qui?"
"L'ho invitato io"
Usci mia madre dalla cucina
"Sei matta?"
"Leon devo parlare con tuo padre e voglio che tu e i tuoi fratelli ascoltiate"
"Datti una mossa.."
Ascoltai attentamente le parole di mia madre.
L'ha lasciato solo anni di tradimenti e paure.
Mia madre ha cresciuto me e i miei fratelli tutta da sola e sono fiera di lei.
"Bene dopo questo,puoi uscire"
Presi mio padre per il braccio e lo trascinai fuori ma non appena apri la porta trovai violetta in lacrime.
"Piccola che ci fai qui?"
"M-mio padre non mi ascolta..."
"Entra e tu.."
Indicai l'uomo che avevo difronte
"Sta lontano da mia madre e dai miei fratelli o giuro che non risponderò di me"
Gli chiusi la porta in faccia e aspettai che si allontanasse dal portico.
"Dimmi che è successo"
"Ho detto a mio padre della nostra relazione ma lui aveva già degli uomini pronti per venirti a prendere...ho cercato di fermarlo e dirgli che tu sei l'uomo della mia vita e che mi ami ma non mi ha voluto ascoltare"
"Piccola ora mi ascolti attentamente: tu resterai qui con la mia famiglia mentre io farò quello che vuole tuo padre"
"Sei pazzo? Non ti farò arrestare"
"Se mi costituisco la pena sarà più lieve,se invece continuo a scappare peggiorerò solo le cose,resterai qui?"
Lei annui
"Brava e ricorda sempre: qualunque cosa accada.."
"Tu mi ami"
Mi disse
Io l'abbracciai e la strinsi a me.
"Ora vado a dare una mano a tua madre"
Mi baciò e andò in cucina da mia madre
"È bello vederti felice fratellone"
"Lei non lo sarà mai Mal"
"Che ne sai? Lei è qui e francamente non vedo il problema"
"Le ho detto la verità"
"Eppure non è scappata come tu hai detto,lei ti ama nonostante il tuo carattere"
"Anche io la amo ma tra di noi non potrà mai funzionare,suo padre vorrà arrestarmi"
"Tu hai detto che ti saresti costituito"
"E lo farò ma la pena non sarà lieve"
"Perciò le hai mentito?"
"Non avevo altra scelta Mal"
"Si invece,avresti potuto dirle tutto"
"Mal mi avrebbe lasciato"
"Che ne sai? Ora magari starà parlando con la mamma di come si trova bene qui e che ti ama e che non vuole perderti"
"Neanche io non voglio perderla"
"Senti fa quello che vuoi ma sappi una cosa: lei ti ama e non starà mai lontano da te"
Mi abbracciò e sali al piano di sopra
Andai in cucina e vidi mia madre e la mia ragazza intente a fare un dolce.
"Amore"
"Piccola"
"Vuoi assaggiare?"
"Si"
Mi avvicinai e succhiai il suo dito sporco di nutella.
"Buono.."
La baciai
"Lo so"
Lei mi baciò fino a quando il bacio non si fece più rovente.
Allora capi cosa volesse.
"Andiamo su"
La presi per i fianchi e la portai nella mia stanza.
Entrammo e in meno di 2 minuti i nostri vestiti erano sul pavimento.
Ci ritrovammo a fare l'amore come non mai.
"Wow"
"Puoi dirlo forte"
"Tu mi ami principessa?"
"Certo che ti amo,perché questa domanda?"
"Così"
"L'ho detto a mio padre Leon: sei l'amore della mia vita e non permetterò che mi separi da te"
"Non accadrà mai piccola mai"
La baciai
"Ora però dobbiamo andare a mangiare"
"Infatti vorrei assaggiare il tuo dolce"
"Spero ti piaccia"
Dopo esserci vestiti scendemmo e vidimo la polizia.
Lì capi che era finita.
Uno sbirro mi si avvicinò
"Leon Vargas sei in arresto per aver corso clandestinamente,se hai un avvocato farai meglio ad averlo altrimenti te ne sarà dato uno d'ufficio"
Mi misero le manette mi portarono in macchina.
Mi voltai e vidi il suo viso preoccupato.
"Potrei almeno salutarla,la prego"
Mi lasciarono avvicinare alla porta di casa per schioccare un bacio a Violetta.
"Spero che tra di noi non finisca perché qualunque cosa accada: io ti amo"
Le sussurrai.
......
POV'S VIOLETTA
Hanno arrestato Leon davanti ai miei occhi.
Prima di essere portato in centrale si avvicinò a me e dopo avermi schioccato un bacio mi disse che mi amava.
Ma il mio cuore non avrebbe retto il dolore di perderlo.
"Violetta.."
Mal mi abbracciò
"Non posso perderlo Mal,non posso e non voglio"
"Non lo perderai,mio fratello ti ama"
"Lo so"
Restai a casa della famiglia Vargas per un paio d'ore fino a quando non decisi di tornare a casa mia e affrontare mio padre.
Entrai e lui era seduto sul divano tranquillo e beato.
"Sei un mostro"
Gridai
"Leon Vargas è pericoloso Violetta e non ti permetterò di stare vicino a lui,verrà un amico di famiglia per tenerti d'occhio,se ti dovessi avvicinare a lui solo di un centimetro vedrai che cosa accadrà"
"Non voglio una spia papà,voglio essere libera di amare chi voglio e io amo Leon e non ho paura di quello che mi farai"
"A te non farò nulla,lui resterà in galera fino alla fine dei suoi giorni e ti verrà proibito vederlo"
"Lui mi ama papà e farò di tutto per tirarlo fuori di lì"
"Non ci riuscirai perché sarà sorvegliato da mattina a sera e tu avendo l'amico di famiglia ti sarà proibito uscire di casa e ora fila in camera tua e di addio alla famiglia di Leon per sempre"
"Loro sono la mia famiglia papà e se dovessi dirgli addio penseranno che li abbia abbandonati"
"Che lo pensassero,vai in camera tua"
Con le lacrime agli occhi sali in camera e prendendo una valigia decisi di scappare di casa.
Feci molta attenzione a non essere scoperta da mio padre e correndo mi diressi verso casa Vargas.
Non appena arrivai Mal mi apri la porta e mi fece entrare.
"Che fai con la valigia?"
"Posso restare qui?"
"Certo che puoi,vai in camera di Leon"
Sali le scale e non appena entrai una lacrima sorcò il mio viso.
"Stai tranquilla perché mio fratello ha un piano e sono sicura che saprà come uscire"
"Lo spero davvero Mal,non potrei farcela senza di lui"
"E lui non potrebbe farcela senza di te"
Mal mi lascio lì con i miei pensieri e decisi di sdraiarmi sul letto a pensare cosa starà facendo Leon in questo momento.
POV'S LEON
Sono ancora qui e devo dire che non mi piace affatto.
L'avvocato non è ancora arrivato e io aspetto solo di fare la telefonata che mi spetta.
"Ehi sbirro"
Urlai
"Sta al tuo posto Vargas"
"Ho diritto ad una telefonata"
"Non ora"
"Il mio avvocato non è ancora arrivato e mentre lo aspetto vorrei chiamare la mia ragazza o la mia famiglia"
"Tu non hai diritto a niente Vargas e ora sta zitto"
Merda.
Adesso violetta penserà che non mi importa più niente di lei.
Devo convincere lo sbirro a farmi fare una telefonata.
"Sbirro"
Urlai
"Sta al tuo posto ho detto"
"Giuro che se non mi farai parlare con nessuno faccio un macello e sa benissimo che posso farlo"
"Vargas il commissario ha detto che tu non hai diritto a niente perciò ora sta al tuo posto e aspetta l'avvocato"
Cazzo.
E adesso come faccio?
"Devo vedere Leon Vargas"
Bene. Diego è qui.
"Ultima cella"
Disse lo sbirro
"Ti hanno messo addirittura nell'ultima cella,per loro sei davvero un pericolo"
"Diego smettila di dire stronzate,il commissario nonché padre della mia ragazza non mi permette di fare telefonate e voglio sapere come stanno"
"Stanno tutti bene e Violetta è con la tua famiglia.."
"Che ci fa lì?"
"Ha detto che avrebbe fatto qualunque cosa pur di farti uscire ma la cosa peggiore è che un amico della loro famiglia la tiene d'occhio"
"In che senso?"
"Non potrà venire qui Leon e lei non lo potrà sopportare"
"Diego devi fare in modo che io possa vederla anche solo per 5 minuti"
"E come cazzo faccio scusa?"
"Non lo so Diego ma non voglio che lei pensi che l'abbia abbandonata,dovrò stare qui fino a quando non avrò un processo"
"Perché avrai un processo?"
"Non ne sono sicuro"
"E va bene farò qualunque cosa pur di farti vedere la tua ragazza"
"Grazie e di alla mia famiglia che sto bene"
"Lo farò"
Mi abbracciò e andò via.
Intanto i miei pensieri erano ancora con Violetta.
La mia vita è un inferno e lei l'ha migliorata.
E dove sono ora? In galera ad aspettare il mio avvocato..se viene
Aspettai due ore ma dell'avvocato nemmeno l'ombra.
Ora sono stanco
"Sbirro"
"Vargas è già la terza volta che mi chiami"
"Lo so che è la terza volta che la chiamo ma l'ho chiamata per dirle che del mio avvocato non c'è traccia,posso sapere che succede? Ne ho almeno il diritto"
"Il tuo avvocato mio caro Vargas è stato ucciso mentre veniva qua"
Cosa?'!
"Com'è possibile?"
"Diccelo tu"
"Io? E che avrei fatto?"
"Il tuo amico,Hernández,potrebbe essere stato lui"
"Diego non ha colpa,lui mi vuole fuori di qui come la mia famiglia e poi non gli chiederei mai di uccidere"
"Mi dispiace Vargas ma dovrai aspettare ancora"
"Vorrei almeno fare una telefonata,per favore"
"Non puoi te l'ho già detto"
"Mi ascolti bene: lei ha una famiglia che le vuole bene e una moglie che la ama,io invece ho la mia famiglia che non sento da 48 ore e la mia ragazza a cui ho promesso che qualunque cosa accadesse la amavo ed è vero perché adesso io sono qui chiuso in una cella mentre lei è lì fuori ad aspettare almeno una mia chiamata,la prego mi faccia sentire la sua voce la prego"
Lo implorai
"Il tuo discorso è davvero commovente ma non ci casco,chi mi dice che tu non dica alla tua ragazza il modo di farti uscire?"
"Non lo saprà mai se non mi fa parlare con lei"
"D'accordo ma io starò qui"
"Certo"
Lo sbirro prese subito il telefono e non appena lo avevo in mano la chiamai.
Squilla.
"L-Leon"
"Piccola,come stai?"
"È-è bello sentire la tua voce"
"Lo stesso è per me..mi manchi come non mai"
"A-anche tu mi m-manchi"
"Violetta che succede? Perché hai questa voce?"
"Nulla Leon,solo che adesso sono molto occupata con lo studio e non posso p-parlare"
"Non ci credo"
"È la verità te lo giuro"
"Va bene..ho finito il tempo della telefonata,ti amo piccola e qualunque cosa accada non pensare che io possa lasciarti da sola"
"A-anche io ti amo e sarà per sempre"
Attaccai la telefonata e diedi il telefono allo sbirro.
Violetta era strana.
Che sta succedendo lì fuori mentre io sono qui?
POV'S VIOLETTA
Sono tornata a casa.
Non potevo restare a casa di Leon per sempre,devo affrontare mio padre e dirgli una volta per tutte quello che penso.
Arrivai a casa ma di mio padre non c'era traccia .
Sali le scale fini alla mia camera e trovai un uomo anzi un ragazzo.
"Scusami"
Gli toccai la spalla
"Tu devi essere violetta,io sono Alex"
Gli strinsi la mano
"Tu devi essere la spia di mio padre"
"Perché la spia? Preferisco uomo fidato"
"Non lo sei se fai la spia ad una ragazza di 18 anni"
"Ne hai 17"
"Come lo sai? Hai fatto delle ricerche su di me prima di venire qui?"
"No tuo padre mi ha detto tutto e mi ha detto anche che sei confinata in casa"
"Dovrò pure andare a scuola..."
"Andrai a scuola ma ti porto io e poi ti vengo a riprendere"
"Non voglio che la spia di mio padre mi riporta a casa,sono capace di tornare da sola"
"So benissimo che ne sei capace ma tuo padre mi ha anche detto che tu potresti provare ad andare a trovare il tuo ragazzo in galera e questo non lo posso permettere"
"Sei uno stronzo,mio padre ti paga un mucchio di soldi vero?"
"Non sono fatti tuoi e ora chiuditi in camera perché devi fare una commissione e al mio ritorno voglio trovarti qui"
"E se non ci sono?"
Prese una pistola dalla parte dietro dei pantaloni
"Questa la punterò alla tua tempia"
Dopo quella frase da brivido andò via.
Vorrei tanto avere il coraggio di dire a mio padre che razza di mostro sia l'uomo che ha fatto entrare in casa.
Non feci quello che Alex mi disse anzi scesi le scale fino al salotto e mi misi sul divano.
Poco dopo suonarono alla porta.
Andai ad aprire e..
"Diego? Che ci fai qui?"
"Sei sola?"
"Si ma la spia di mio padre starà per tornare"
Lo feci entrare e accomodare sul divano
"Sono stato da Leon"
"Che? E come sta?"
"Sta bene solo che è preoccupato per te"
"Anche io sono preoccupata per lui,l'unico problema è che non posso vederlo e questo mi fa male"
"Infatti mi ha chiesto un modo per farvi incontrare e io l'ho trovato"
"Davvero? Qual è?"
"Domani dovrò andare a trovarlo e tu verrai con me"
"Come? Mi riconosceranno e poi la spia di mio padre mi segue ovunque"
"Inventa una scusa e poi esci dalla finestra chiudendo la porta a chiave mi raccomando"
"E pensi che questo piano funzioni? Mi sembra una cavolata Diego e poi come pensi di non farmi riconoscere?"
"Ti ho portato questa"
Mi mostrò la parrucca che fece uscire dallo zaino che aveva sulle spalle.
"Sei matto?"
"Violetta è l'unico modo per vedere Leon"
"A mio rischio e pericolo vero?"
"Vero"
"Farò come hai detto Diego,grazie"
Lo abbracciai e andò via in fretta e furia prima che la spia di mio padre ritorni.
.....
Passarono due ore e Alex arrivò con un pacco.
"Sei viva?"
"Che razza di domanda,certo che sono viva solo che sto studiando e non voglio essere disturbata"
"Che brava ragazza che sei"
"Vattene via"
Lo cacciai via dalla rabbia.
Ad un certo punto ricevetti una chiamata dal carcere.
Risposi.
"Pronto?"
"Piccola come stai?"
Leon?!
Ad un certo punto al porta si apre e Alex entra con la pistola che mi punta alla tempia.
"È-è bello sentire la tua voce"
Ho davvero paura
"Lo stesso è per me...mi manchi come non mai"
"A-anche tu m-mi manchi"
"Violetta che succede? Perché hai quella voce?"
"Nulla Leon,solo che adesso sono molto occupata con lo studio e non p-posso p-parlare"
"Non ci credo"
"È la verità te lo giuro"
Avevo ancora la pistola puntata alla tempia
"Va bene...ho finito il tempo della telefonata,ti amo piccola e qualunque cosa accada non pensare che io possa lasciarti da sola"
"A-anche io ti amo e sarà per sempre"
Attaccai la telefonata ed Alex era ancora davanti a me.
"P-puoi metterla via per favore?"
"No"
"Ti prego"
"Hai risposto al telefono e ti era vietato"
"Non è vero"
"Vorrà dire che adesso dovrò fare quello che avrei dovuto fare fin dall'inizio"
Caricò la pistola e stava per premere il grilletto fino a quando non cadde a terra.
E dietro di lui c'era l'unica persona che non avrei mai più pensato di vedere.
"L-Leon?"
"Ciao piccola,ti sono mancato?"

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