Capitolo 9

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POV'S VIOLETTA
Sono appena atterrata all'aeroporto di New York.
Ho ricevuto mille chiamate di Francesca.
Presi la mappa che mio padre mi aveva dato prima della partenza e chiamai un taxi.
Mi portò in un appartamento che a quanto pare mio padre aveva già pagato.
Entrai e la vista era mozzafiato.
Poco dopo il telefono squillò.
Risposi
"Francesca"
"Ehi,come va lì?"
"Sono appena arrivata"
"Senti mi faresti un favore?"
"Certo"
"Potresti darmi il tuo indirizzo"
"E perché?"
"In caso volessi venire fino a lì"
"Va bene"
Mandai il mio indirizzo a Francesca
(Walking down Canal street,42)
"Grazie amica mia"
"Di nulla"
"Dimmi quello che vuoi sapere"
"Di cosa parli?"
"Che vuoi sapere ? Come sta Leon?"
"Cerco di dimenticarlo Fran"
"Che hai detto? Violetta tu sei a New York per colpa di tuo padre e mi stai dicendo che cerchi di dimenticarlo la parte più bella della tua vita? Sei proprio matta"
"Che vuoi che faccia?"
"Chiamalo e digli che stai bene,gli farà piacere sentire la tua voce"
"Mi odia,l'ho lasciato lì senza neanche chiamarlo"
"Lui non ti odia"
"Che ne sai?"
"Intuito"
"Devo andare Francesca"
"Va bene"
"Grazie per la chiamata"
"Quando vuoi"
Attaccai la telefonata e disfai la valigia.
In questo momento mi manca Leon.
Tutto di lui.
Il suo sorriso,le sue labbra,i suoi occhi e le sue mani che mi toccano prima di fare l'amore.
Quanto vorrei che fosse qui anche solo per vederlo.
Ad un certo punto suonarono alla porta,andai ad aprire e lui era davanti a me bello più che mai.
"Ciao piccola"
Rimasi ferma per circa due minuti prima che le mie labbra toccarono le sue.
"Che ci fai qui?"
"Credevi davvero di liberarti di me con un messaggio? Non mi conosci proprio piccola,quando voglio una cosa la ottengo sempre"
Mi baciò
"Sono contenta che sei qui anche perché vorrei parlarti"
"Vuoi parlare o fare altro?"
Non esitai neanche un momento e lo baciai
Quanto mi era mancato.
Lui mi tolse la maglia e mi guardò
"Mi sei mancata piccola"
"Anche tu"
Io feci lo stesso con la sua maglia
In poco tempo i nostri vestiti finirono sul pavimento e noi ci ritrovammo a fare l'amore come non mai.

"Come sapevi che ero qui?""Francesca""Perciò la chiamata che ha fatto era per te?""Già""Potevi chiamare""E che sorpresa sarebbe stata""È stata una sorpresa bellissima"Mi baciò la spalla nuda fino ad arrivare al mio collo

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"Come sapevi che ero qui?"
"Francesca"
"Perciò la chiamata che ha fatto era per te?"
"Già"
"Potevi chiamare"
"E che sorpresa sarebbe stata"
"È stata una sorpresa bellissima"
Mi baciò la spalla nuda fino ad arrivare al mio collo.
Ci addormentammo così,nudi e felici.
....
La mattina dopo mi svegliai e Leon non era al mio fianco.
Andai in cucina e lui era senza maglia e davanti alla cucina.
"Buongiorno"
"Buongiorno piccola"
Mi lascio un bacio sulle labbra
"Che stai preparando esattamente? Sono dieci minuti che sei sui fornelli"
"Cibo che ti farà imparare"
"Sei tu che mi fai impazzire"
Mi avvicinai a lui e gli baciai la spalla
"Sai piccola mentre preparo la colazione non vorrei distrazioni però in questo momento ci sei tu con la mia maglia e la cosa mi esce difficile.."
"Allora Vargas ti do due opzioni: vieni a fare l'amore con me adesso e poi ci facciamo una doccia insieme o vuoi stare qui a preparare la colazione?"
Non ci mise un momento e lascio quello che stava facendo e andammo in camera baciandoci.
Leon apri la porta con un piede e continuò a baciarmi senza mai fermarsi.
Baciare Leon è sempre qualcosa di magico.
Poi ad un certo punto sentimmo un rumore.
"Leon che cos'era?"
"Non lo so, vado a vedere"
"Non lasciarmi qui"
"Sta tranquilla,vado e torno"
"D'accordo"
Leon scese giù mentre io aspettai qui buona buona.
Ero terrorizzata però feci come disse Leon,aspettai qui e non feci rumore.
.....
Passarono 20 minuti e di Leon nessuna traccia così decisi di scendere giù a vedere.
La scena che vidi era orribile.
Leon a terra pieno di sangue.
"Leon...Leon per favore non lasciarmi"
Gli accarezzai la guancia ma non si sveglia così chiamai il 118 che venne dopo circa 10 minuti.
Lo portarono in ospedale e io li segui.
Arrivammo in ospedale e portarono Leon subito in terapia intensiva.
Ero ancora più terrorizzata,vorrei sapere cosa sia successo.
POV'S LEON
Mentre ci baciammo poco dopo sentimmo un rumore.
"Leon che cos'era?"
"Non lo so,vado a vedere"
"Non lasciarmi qui"
"Sta tranquilla,vado e torno"
Dissi così a violetta per tranquillizzarla
"D'accordo"
Scesi giù però non sentì più il rumore.
Poco dopo fui colpito in testa.
"Devi stare lontano da mia figlia hai capito,se ti vedo ancora qua non mi fermerò solo a colpirti ma ti ucciderò senza esitare..capito Vargas"
Non risposi per la botta in testa ma la vera domanda era: come ha fatto suo padre ha sapere che ero qui? L'unica opzione che mi viene in mente era Diego però lui non poteva aver detto al padre di violetta dove mi trovavo..deve aver fatto la stessa cosa che ha fatto a me.
Riuscì ad alzarmi ma solo per poco perché fui colpito in testa un altra volta solo più forte.
Persi i sensi e caddi.
Poco dopo senti una voce e capi che era violetta,era terrorizzata.
Quel poco che capi fu che non avrei dovuto lasciarla.
Senti delle sirene.
Senti l'odore dell'alcol e senti una mano che mi teneva stretta.
Violetta è stata con me per tutto il tempo come facevo a dirle che suo padre ha cercato di uccidermi?
.....
POV'S VIOLETTA
"Dottore la prego mi dica come sta il mio ragazzo..non c'è la faccio più ad aspettare"
"Signorina gliel'ho già detto,deve aspettare"
"Non posso"
"Ha chiamato la famiglia del ragazzo?"
"Si,prendono il primo volo domani"
"Allora perfetto"
"Non è perfetto: il mio ragazzo è in terapia intensiva e lei non mi fa entrare.."
"Le ho già detto che è perfetto,non appena la famiglia del ragazzo verrà qui,lei potrà entrare"
"Ma.."
Il dottore se ne andò e mi lasciò lì tra i miei pensieri e in questo momento pensavo solo a a Leon e sparare che stesse bene.
...
DUE ORE DOPO
Del dottore che aveva visitato Leon nessuna traccia e neanche della famiglia di Leon che ho chiamato tre volte nelle ultime due ore.
Ricevetti una chiamata: Diego
"Ehi"
"Ciao Diego"
"Come sta?"
"Non ne ho idea. Il medico mi ha detto di aspettare però sono due ore che aspetto"
"Io e Francesca abbiamo preso il primo volo per New York,saremo lì tra poco"
"Va bene"
Attaccai la telefonata
Non potevo più aspettare.
Vidi la stanza di Leon a pochi centimetri da me così decisi di intrufolarmi dentro.
Lui era bellissimo da togliere il fiato.
Il suo respiro era irregolare ed era legato ha dei tubi che gli permettevano di respirare.
Mi avvicinai a lui e gli presi la mano stringendola a me.
"Ciao Leon,spero che tu possa sentirmi,ho chiamato la tua famiglia e spero che in questo momento stiano in volo per venire qui,mi manchi tanto sai,non so cosa sia successo però spero che tu possa farmelo capire,ti amo tanto Leon e voglio solo che tu torni da me per favore.."
Piansi tutta la notte e quando arrivò l'ora di chiusura io non cedetti e rimasi li.
....
IL GIORNO DOPO
Mi senti con i muscoli a pezzi.
Mi accorsi solo dopo che avevo dormito per terra accanto a Leon che non si era mosso di un centimetro.
Era rimasto così,come lo avevo lasciato ieri.
Poco dopo senti bussare alla porta.
Corsi ad aprire e..
"Fran"
L'abbracciai talmente forte che quasi la strozzai
"V-violetta"
"Oh scusa"
Sciolsi l'abbraccio
"Come sta?"
"Non lo so,non si è mosso"
"Sta tranquilla vedrai che si sveglierà"
"Sono gironi che è qui e nessuno mi dice che succede.."
"Diego è andato a parlare con il medico,vedrai che ci dirà tutto"
"A me hanno detto che serviva la sua famiglia per poter entrare"
"E tu perché sei qua dentro?"
"Perché mi sono intrufolata l'altra notte"
"Oh brava,sei proprio una cattiva ragazza"
"Colpa sua"
Indicai il ragazzo che era sdraiato sul letto
"Sta tranquilla,vedo se la famiglia di Leon è arrivata"
"Si"
Francesca uscì dalla porta e io rimasi li sperando che Leon facesse qualche movimento per farmi capire che sta bene.
....
Uscì dalla stanza di Leon solo per sgranchirmi le gambe.
Poco dopo da lontano vidi la famiglia di Leon.
"Ei"
"Tu?!"
Mal si avvicinò a me in modo aggressivo
"È solo colpa tua de lui è qui"
"Colpa mia? Di cosa parli?"
"Che se Leon non ti avesse conosciuta lui non sarebbe qui.."
"Mal ti giuro che io non centro nulla,non so cosa sia successo"
"Per forza che non lo sai,non ti è mai importato di lui"
"Mal io amo tuo fratello e sono stata qui per giorni ad aspettare che lui si svegliasse,voglio capire anche io che cosa sia successo"
"Quindi non lo sai?"
"No"
Mal mi abbracciò
"Scusa davvero"
La strinsi a me
"Tranquilla"
...
Mi avvicinai alla porta di Leon un ultima volta prima di tornare a casa per darmi una pulita.
"Violetta"
"Ciao Diego"
"Come stai?"
"Come vuoi che stia,il mio ragazzo è qui dentro da giorni e poi ho dormito molto male ma la cosa peggiore è che non so come sia potuto succedere"
"Non lo sai?"
"N-no"
"Tuo padre,mi costa dirlo perché mi ha minacciato però è stato lui"
"M-mio padre? E perché l'ha fatto?"
"Non gli piace Leon"
"Non è una giustificazione Diego"
"Perché non lo chiedi a lui allora?"
"Perché se lo chiedo a lui potrebbe dirmi una cazzata..Diego parla,ora"
"Leon mi ha chiamato il giorno prima dicendo che sarebbe voluto tornare in Argentina solo che tu eri contraria perché volevi stare con lui.."
"Certo che volevo stare con lui,mio padre mi ha ricattata per stargli lontano, io tra due anni devo tornare in Argentina per sposare un uomo che non amo.."
"Leon mi ha detto la stessa cosa.."
"E mio padre come ha fatto a sapere che noi eravamo qui?"
"Due giorni dopo lui venne a casa mia con due pattuglie"
"Da te?"
"Già"
"E cosa fece?"
"Mi minaccio"
"Che cosa disse?"
"Che se non gli avessi detto dove fosse Leon mi avrebbe messo in gattabuia e che non appena sareste tornati avrebbe messo Leon in gattabuia con me..io non potevo tradire il mio migliore amico che per me è come un fratello,così un poliziotto prese una pistola e la punto contro di me"
"Ti ha sparato?"
Mentre Diego mi raccontava la storia ero terrorizzata.
Come poteva mio padre fare una cosa del genere?
"Per fortuna la pistola non era carica e mi ha solo colpito alla testa"
"Chi c'era con te?"
"Francesca"
"E lei come sta?"
"Bene.."
"Diego mi dispiace tanto,se non ci avreste conosciute tutto questo non sarebbe successo"
"Grazie a te e Francesca abbiamo capito che cosa vuol dire amare perciò grazie"
Mi abbracciò e io lo strinsi.
.....
POV'S LEON
Ho tutte le gambe indolenzite,le mani non le sento più e ho dei tubi incastrati nel braccio.
Non so cosa sia successo e non so nemmeno per quanto tempo sono qui.
Però senti delle voci provenire dal corridoio.
Erano violetta e Diego.
Con le poche forze che avevo spinsi il bottone per chiamare il dottore.
Poco dopo la porta della mia stanza si apri e la vidi,bella più che mai con le lacrime agli occhi.
Si avvicinò a me e con la delicatezza che lei possedeva mi baciò le labbra e io ricambia.
Diego invece mi strinse la mano come per farmi capire che era lì.
Poco dopo il dottore entro e mi visito.
A quanto pare ho dormito per settimane per via del trauma cranico e mi disse che sarei potuto tornare a casa domani,ma in quel momento pensavo solo a lei.
Violetta.
Come potevo dirle che tutto questo è stata colpa di suo padre.
Bussarono alla porta
"Avanti"
"Leon"
"Ciao Mal"
"Come stai fratellone?"
"Sono stato meglio"
"Volevo chiederti scusa"
"Per cosa?"
"Ho dato la colpa a violetta per quello che ti era successo.."
"Hai fatto cosa? Mal non è stata colpa sua,violetta è la miglior cosa che mi sia successa"
"Lo vedo,sei in un letto d'ospedale per colpa sua"
"È stato suo padre Mal"
"E perché?"
"Perché mi disse che dovevo stare lontano da Violetta altrimenti mi avrebbe ucciso senza pietà"
"Come può un padre fare una cosa del genere a sua figlia?"
"Non lo so"
"Sbirro del cazzo"
"Stavolta sono d'accordo con te sorellina"
Mal uscì dalla porta e diede spazio a Diego che mi strinse la mano.
"Amico accidenti mi hai fatto prendere un colpo"
"Anche io sto bene Diego grazie e tu?"
"Il padre di violetta è uno stronzo mentre lei è un angelo perché?"
"Perché lei è diversa da tutte e da tutti"
"Sei proprio cotto di lei"
"Già e non appena l'ho vista qua il mio cuore si è calmato"
"Io invece quando ho ricevuto la bella visita dello sbirro avevo appena finito di fare l'amore con Francesca"
"Guarda che la stessa cosa è successa a me,io stavo per fare il secondo round e ora devo tornare in Argentina perché non posso permettermi di stare da violetta,insomma l'appartamento è troppo piccolo,suo padre non ha calcolato che ci sarei stato anche io"
"Io e francesa dormiamo in un hotel e domani mattina prendiamo il primo volo per l'Argentina,venite con noi tanto ti dimettono oggi giusto?"
"Si"
"Perfetto,vestiti e firma per uscire"
"E tu che fai?"
"Avverto le nostre ragazze che oggi si esce"
"Non hai appena detto che dobbiamo andare in hotel?"
"Ok però che divertimento c'è,insomma ti sei appena ripreso e io non vedo l'ora di finire quello che ho iniziato"
"Per me ci vorrà un po',ho una costola fratturata"
"Non sai quanto mi dispiace"
Sapevo che era sarcastico così gli tirai una scarpa
"Che cazzo fai? Guarda che fa male"
"Lo so te l'ho tirata apposta"
"Sbrigati"
"Si si"
Da adesso in poi proteggerò violetta ad ogni costo e la mia vita dipenderà da questo.
....
POV'S VIOLETTA
Francesca mi disse di raggiungere un hotel accanto all'ospedale dove lei e Diego alloggiavano.
Lo trovai e rimasi li davanti a guardarlo.
Come poteva Diego permettessi un hotel del genere?
"Piccola"
Ad un certo punto mi senti chiamare,mi voltai e lui era a due passi da me,bello più che mai.
Non aspettai un secondo che gli saltai in braccio e mi strinsi al suo collo per poterlo baciare.

"Ciao piccola""Amore mio"Lo baciai "Mi sei mancato tanto""Anche tu""Posso farti una domanda?""Dimmi""Come può Diego permettessi un hotel simile?""Non lo so è Diego""Avrà detto qualche cazzata?""Probabilmente si""Come stai? Sono stata tutti i giorn...

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"Ciao piccola"
"Amore mio"
Lo baciai
"Mi sei mancato tanto"
"Anche tu"
"Posso farti una domanda?"
"Dimmi"
"Come può Diego permettessi un hotel simile?"
"Non lo so è Diego"
"Avrà detto qualche cazzata?"
"Probabilmente si"
"Come stai? Sono stata tutti i giorni in ospedale ma non pensavo che ti saresti svegliato"
"Già lo so,me l'ha detto il dottore che sei stata lì per intere settimane"
"Quando ti sei svegliato il mio cuore ha riniziato a battere e vedere di nuovo i tuoi occhi nei miei mi va fatta sentire meglio"
"Senti piccola ho bisogno di parlarti di quel giorno"
"Diego mi ha detto tutto e devi stare tranquillo perché ora sono maggiorenne e non dipendo più dai miei,ora la mia vita è con te e lo sarà sempre"
"Piccola dobbiamo tornare in Argentina"
"Lo so"
"Mi dispiace ma non possiamo scappare per sempre.."
"Leon se io torno dovrò sposare un uomo che non amo"
"Ti faccio una promessa"
"Quale?"
"Tra due anni sarai mia moglie e la madre dei miei figli e avremmo una casa tutta nostra"
"È una promessa? Sei sicuro? Perché so per certo che non la manterrai,ormai sono mesi che stiamo insieme ma non mi hai detto che volessi una famiglia,quando ti ho fatti la domanda di avere figli tu mi hai detto che non ne volevi per via del tuo passato e di tuo padre.."
"So quello che ho detto ma ho cambiato idea non appena tuo padre mi ha minacciato,avremo quella famiglia piccola"
Lo guardai dritto negli occhi e capi che stava dicendo la verità.
Lui strinse le nostre dita per intrecciarle e ci baciammo.

Sapevo che lui era l'amore della mia vita e che non appena saremo tornati la nostra vita avrebbe preso un altra piega

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Sapevo che lui era l'amore della mia vita e che non appena saremo tornati la nostra vita avrebbe preso un altra piega.
La cosa che speravo di più è la promessa che mi fece Leon.
Avrebbe voluto una famiglia con me.
In questo momento siamo in aeroporto per tornare in Argentina.
"Piccola che fai vieni?"
"Arrivo"
Presi la valigia e salimmo sull'aereo.
Argentina arriviamo.

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