CHRISTIAN
Erano passati quasi due mesi dalla nostra entrata in casetta e tutto andava per il meglio. Sentivo di stare migliorando tanto, di stare crescendo non solo sotto il punto di vista della danza ma anche sui rapporti umani che non erano mai stati il mio forte. Non ero tipo da avere tanti amici o amante della compagnia, l'opposto semmai; avevo sempre pochi amici e quando potevo preferivo stare da solo, in compagnia della mia danza.
In queste settimane però qualcosa era cambiato all'interno della mia mente. Avevo bisogno di contatto umano, sarà che in una situazione del genere vengono fuori tutte le sfumature del nostro carattere e io volente o nolente ero un essere umano, un animale sociale.
Notai che ogni tanto avevo bisogno di fare due chiacchiere, o anche semplicemente di starmene seduto in silenzio, vicino alle altre persone. Ero stranito da questo mio strano comportamento ma per fortuna c'era Mattia ad attutire il colpo. Infatti ogni qualvolta mi vedeva diverso, si interessava di sapere perché e cosa mi frullava nella testa. Quel ragazzo era diventato una specie di punto di riferimento per me e la cosa non mi stava bene dato che ero sempre stato abituato a non contare su nessuno oltre che su me stesso; ma non c'è la facevo a stargli lontano, perché nei suoi occhi leggevo sincerità e accoglienza, insomma lui voleva veramente aiutarmi.
Non so bene quando il nostro rapporto ebbe questa evoluzione, forse da quando tutte le sere prima di andare a dormire facevamo due chiacchiere, anche solo per capire com'era andata la giornata. O forse da quando una mattina avevo mal di testa e lui mi aveva preparato te caldo e biscotti. O forse durante la preparazione delle sfide che insieme avevamo affrontato. Insomma, io e Mattia passavamo veramente tanto tempo insieme, e ormai avevamo imparato a conoscerci abbastanza bene. Quella sera mentre eravamo tutti in cucina vidi Mattia diverso, infatti non parlava, non si muoveva, non reagiva a niente e nessuno; semplicemente guardava l'acqua nel tegamino bollire, pronta per la tisana.
"Oh Matti sai che misa che l'acqua è pronta? E fissandola non penso si verserà nei bicchieri da sola" rise Luca dandogli un tenero buffetto sulla guancia, Mattia sorrise appena e si spostò da lì lasciando lavorare gli altri ragazzi. Si diresse verso la camera a passo svelto salutando tutti con una mano. "Ma che c'ha sto ragazzo?" Chiese Luigi guardando nella mia direzione. Io alzai le spalle e presi due tazze di tisana:"penso sia arrivato il momento di scoprirlo" dissi semplicemente dirigendomi verso la camera sotto lo sguardo attento di tutti.MATTIA
Sentii bussare alla porta e senza alzarmi dal letto domandai:"chi è?"
La porta si aprì lentamente e vidi Chri entrare con in mano due tazze fumanti, lo vidi concentrato mentre teneva aperta la porta con il piede per entrare e fece la sua solita smorfia: prese la lingua fra le labbra e se le inumidì più volte, ormai lo conoscevo talmente bene che avrei potuto indovinare anche tutte le situazioni nelle quali avrebbe fatto quella smorfia.
"Grazie dell'aiuto Matti" sbuffò sedendosi sul mio letto e passandomi una tazza. Io mi ritirai un po', ero mezzo steso e se fossi rimasto così lui sarebbe sicuramente stato scomodo. Ci ritrovammo a gambe incrociate uno davanti all'altro e ci guardammo per diverso tempo in silenzio sorseggiando la tisana. Dopo svariati minuti proprio mentre stavo facendo un altro sorso mi venne un colpo di tosse e mi strozzai con la tisana. Il risultato fu la coperta spruzzata di tisana e la t-shirt di Chri costellata di goccioline; mentre io stavo praticamente morendo Christian appoggió la tisana per terra e si avvicinò per vedere come stessi, per i primi due secondi parve preoccupato poi comincio a ridere e dimenarsi nel letto, grande amico oh! E se mi stessi strozando davvero?
Quando mi ripresi e mi ricomposi lo vidi tornare serio piano, con le gote rosse e gli occhi ancora lucidi:"no ma complimenti, bell'amico davvero, sarei potuto morire" gli dissi offeso, lui sorrise appena e mi squadró il viso:"eppure eccoti qua..."disse scherzando poi riprese"se tu fossi stato sul serio in pericolo secondo te avrei riso?" alzai le sopracciglia e scoppiamo a ridere insieme, quando lui si ricompose vidi che si stava tastando la maglia umida:"ora mi tocca anche cambiarmi la maglia, senti che schifo è tutta appiccicosa" si alzò e mi si avvicinò attaccandomi la maglia al naso:"bleah, Christian che cavolo" urlacchiai allontanandolo; lui rise ancora e si avvicinò all'armadio. Apri le ante e cercò una maglietta da infilarsi ma non sembró soddisfatto perciò apriì la mia parte e estrasse una felpa nera. Senza chiedermi il permesso per prenderla chiuse l'armadio e la poggió sul letto, si tolse rapidamente la t-shirt e si infilò la felpa. Non mi sarei mai abituato a vedere il mio amico senza maglietta, era magro e liscio come la pelle di un bebè, proprio per questo ogni volta mi veniva voglia di sfiorargli la pelle e sentire il suo sapore. "Matti ci sei?" sentii Christian appoggiarsi di nuovo sul letto e distolsi lo sguardo da dove poco prima si stava spogliando il mio amico. Ci guardammo ancora un po' poi lui parlò:"Matti comunque io ti devo chiedere una cosa" lo guardai e feci cenno con la testa di proseguire:"che c'hai? Tutti si sono accorti che c'è qualcosa e vogliono sapere cosa, soprattuto io, io vorrei sapere che hai" lo guardai ancora a lungo capendo dal suo sguardo che mi avrebbe lasciato tutto il tempo che volessi per rispondere. Peccato solo che non sapessi nemmeno io cosa avevo in quei giorni. Sentii una mano calda e morbida appoggiarsi sulla mia fredda, alzai lo sguardo e incontrai il suo, profondo e accogliente. Sarei rimasto così per secoli.
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LA MIA PIÙ GRANDE OCCASIONE...
FanfictionMattia e Christian. Amici 2021. E se lo incontri in un'occasione all'apparenza sbagliata? E se siete dello stesso sesso? E se siete gli opposti? E se hai veramente tanta paura? E se rischi di perdere di vista l'obbiettivo? La danza. Speriamo solo ch...