Capitolo 5

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Aprii un cassetto della scrivania e fui sconcertata, stranita e piacevolmente sorpresa nel trovarci...
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... la nostra prima foto da fidanzati! Era una foto di 3 anni prima, io avevo 18 anni e lui 23. Mi sembravo così piccola in quella foto, eppure non era passato poi così tanto tempo. Alla fine una mia foto c'era, anche se nascosta.

Presi la foto in mano per vederla meglio e notai che nel cassetto c'era un'altra cosa, una busta lilla con su scritto "per il mio amore".

Volevo aprirla, la curiosità mi stava divorando. Stavo allungando la mano quando la voce della mia coscienza mi consigliò di non farlo. Rimisi la foto a posto e chiusi il cassetto.

Girai un po' per l'ufficio, era tutto impolverato, chissà da qua to non veniva pulito.

A quel punto mi venne una grande idea.

Il giorno dopo andai prima di Luca a lavoro e scoprii che c'era molto più parcheggio a quell'ora, chi lo avrebbe mai detto!

Entro come sempre al bar per fare colazione quando la vedo.
La ragazza che avevo urtato per sbaglio ieri.

Aveva una tuta nera e scarpe bianche, ma sempre capelli neri disordinatissimi e i suoi osceni occhiali gialli.

Non era sola, con lei c'erano altre due ragazze... erano Sara e Carla.
Guardando meglio però notai che le due ridevano mentre la sconosciuta le guardava torve, come se da un momento all'altro potesse tirarle uno schiaffo.

Mi avvicinai e sentii.

<<Spostati. Questo è il nostro posto>> disse acida Carla.

<<Esatto>> approvò Sara.
La ragazza non rispose, le guardava come se fossero stupide e mi faceva ridere.

<<Oltre che cieca sei pure sorda?>> soghignò Carla con la risatina di sottofondo di Sara.

Mi avvicinai e dissi:<<Chi prima arriva meglio alloggia no?>>

Le amiche mi squadrarono.

<<Aah!...-esclamò Sara-...tu sei la nuova assistente di Luca!>>

<<Si, sono la nuova assistente del signor Michelini>> risposi per non destare sospetti.

<<Che formalità! Solo noi lo chiamiamo col suo nome a quanto pare>> se la ridevano, quanto avrei voluto farle rosicare dicendole tutta la verità.
Per fortuna mi contenni.

<<Buon per voi, comunque non dovreste essere a lavoro? Non vorreste che il capo si arrabbi?>> e con tanta rabbia le due ochette presero l'ascensore per il quinto piano.

Mi girai verso la ragazza dagli occhiali gialli che, per mia sorpresa, non mi aveva ringraziata dopo averla aiutata.

Vide la mia faccia sorpresa e mi disse:<<Non mi serviva il tuo aiuto, so come cavarmela>> era così sicura di sé.

<<Volevo solo darti una mano scusa>> che imbarazzo.

<<Tranquilla. Comunque ho notato il tuo luccichio negli occhi quando le due arpie hanno detto "solo noi lo chiamiamo col suo nome a quanto pare">>

Doppio imbarazzo...

<<In ogni caso mi chiamo Michela e lavoro qua davanti come stilista>> disse.

<<Io sono Lucrezia, e, come avrai capito, lavoro nell'azienda pubblicitaria di sopra>>

<< Beh è stato un piacere conoscerti Lucrezia, magari potremmo fare colazione insieme ogni mattina, così ti insegnerò a dovere come rispondere alle persone schifose>> era molto fiera di quello che aveva detto.

<<Assolutamente, ciao!>>

Michela mi ispirò da subito tanta simpatia.

Quella litigata mi aveva fatto dimenticare il vero motivo per cui ero arrivata in anticipo a lavoro. Prendo l'ascensore e mi dirigo in tutta fretta all'ufficio di Luca. Ho la chiave ed entro senza problemi, spalanco la porta e, per fortuna, era tutto come il giorno prima... un casino.

Inizio a pulire tutti gli scaffali e i soprammobili, sistemo tutto il disordine sulla scrivania e metto i libri per colore sulla libreria.

Mi fermo per ammirare l'ufficio adesso pulito e in ordine, era bellissimo.

Mi sedetti e aspettai l'arrivo di Luca, mi immaginavo già la sua faccia appena avrebbe varcato la porta!

Non dovetti aspettare molto quando dalla soglia della porta entrò Luca con le due ochette di prima.

La felicità di qualche secondo prima svanì e guardai le due schifata e loro fecero altrettanto.

Vidi Luca seriamente impanicato, non si aspettava di trovarmi già lì. Dato che non diceva nulla parlai.

<<Scusi signor Michelini, sono arrivata in anticipo e dopo aver svolto alcuni compiti che mi aveva assegnato sono venuta qui.>> notai che Carla e Sara se la ridevano, che persone orrende.

Però fu molto soddisfacente vedere le loro facce dopo che Luca disse:<<Non si preoccupi, ha fatto bene ad entrare nel mio ufficio>> sorrisi educatamente ed uscii.

Svolsi alcune mansioni nella sala principale dove gli uffici erano tutti aperti, quando vidi uscire le due smorfiosette uscire dalla porta nera del direttore. Aspettai alcuni minuti prima di fiondarmi lì.

Entrai e Luca era seduto che smanettava qualcosa al computer. Alzò lo sguardo, mi vide e sorrise.

<<Grazie per aver sistemato tutto, non dovevi davvero>> disse

<<Lo so, ma volevo>> risposi sorridendo a mia volta.

Lui si alzò e aprì le braccia, e mi avvicinai da lui per farmi stringere forte. Avevo la testa appoggiata sul suo petto e sentivo il suo cuore battere, il suo profumo stupendo.  Alzai la testa e lo guardai nei suoi occhi magnetici, azzurri come il cielo. Mi avvicinai e lo baciai. Lui ricambiò il bacio e fui travolta da mille emozioni, ero follemente innamorata.

Mi staccai per prima.

<<Meglio fermarci prima che qualcuno ci veda, ieri per poco non ci beccavano>> gli ricordai.

Feci per uscire quando mi prese il polso e mi tirò a sè rubandomi un ultimo bacio.

<<ora vado>>

Lui mi salutò con la mano e tornai al mio lavoro.

La mattinata finì velocemente e appena uscita fuori dalla struttura guardai avanti e vidi un piccolo locale con su scritto "MICHI STILE".

Wow! Non mi aveva detto che il posto in cui lavorava era tutto suo!

Io bella e lei pureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora