Controcorrente ma mai controcuore.

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Passo la maggior parte della serata accarezzandola e guardandola e lei come al solito dopo poco crolla e si addormenta profondamente, con le gambe intrecciate alle mie e il braccio che mi cinge la vita, quasi come avesse paura di perdermi, guardo l'orologio, sono le 2:00 e il sonno tarda ad arrivare, più la guardo più mi viene voglia di scrivere, questa ragazza è un danno, mi sta prendendo sempre di più, l'ispirazione aumenta, allora mi alzo a malincuore perché è una sofferenza dovermi staccare da lei anche solo per cinque minuti, prendo carta e penna ed è in questo momento che mi rendo conto di avere completamente perso la testa, era un periodo che non scrivevo più, avevo perso ogni capacità, adesso l'inchiostro scende che è una bellezza e dopo cinque minuti ho già riempito due pagine, le leggo le prime bozze mentre dorme, fingendo mi possa sentire, perché so già che l'indomani non le dirò che sono parole che ho scritto pensando a lei.
Mi avvicino e le bacio la fronte, comincio a leggere a voce bassa in modo tale da non disturbare il suo sonno

'Sei così bella e così sola
con tutta questa gente intorno
che tutta questa solitudine brilla ancor di più.
Perché tu sei qualcosa di diverso dal resto
e per qualcosa di diverso dal resto si offre l'ultima Marlboro e l'ultimo respiro. E dimmi se anche tu non vorresti questo..'
Quasi salto quando apre gli occhi e pronuncia il mio nome
'Che fai in piedi? vieni qua e abbracciami' ha la voce più tenera del solito, ancora dormiente, quasi mi prenderei a schiaffi per averla svegliata
'Scusa piccina' poso il foglio sul comodino mi sdraio e la avvolgo in un abbraccio strettissimo
'Cos'era quel foglio che avevi in mano?' chiede incuriosita
'Che c'è ti è passato il sonno adesso?'
Si gira e mi guarda imbronciata
'Eddaaai fammi leggere'
le stampo un bacio sulla fronte, sa che cedo quando fa la bimba col labbruccio, ma stavolta non demordo
'No, ora dormiamo' dico prepotente e la blocco con le braccia
'Uffa, sei cattivissimo, mollami che devo andare a fare la pipì'
rido e ingenuamente la lascio andare, mi scavalca e prende il foglietto sul comodino, mi copro la faccia col cuscino dall'imbarazzo, quando lo tolgo la trovo in lacrime
'Oi..so di fare schifo, ma non pensavo a tal punto da..'
'È bellissimo, perché non volevi farmelo leggere?' è commossa dalle parole che ho scritto pensando a lei, ed è più soddisfacente di qualsiasi concerto sold out mai fatto
'Perché sono cretino' dico sconsolato alzando le braccia
mi sorride e si asciuga le lacrime col palmo della mano
'Allora sei il più bel cretino che abbia mai visto'

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