Sono sempre stata una grande lettrice di fumetti. Grazie al Topolino e ai grandi maestri dei paperi & topi ho imparato ad apprezzarli, e ciò mi ha portata, in età più adulta, a sviluppare una passione per le graphic novel e altri tipi di fumetti seriali.Ci è voluto molto più tempo, però, per convincermi ad avvicinarmi al mondo dei fumetti giapponesi. Da bambina mia madre aveva provato a farmi iniziare Kingdom Hearts, che grazie alla presenza di personaggi del mondo Disney avrebbe potuto rappresentare un buon ponte tra la mia passione iniziale e una possibile futura, ma ero rimasta così confusa dall'idea di dover leggere al contrario che non ci ho neppure provato.
(E infatti i primi manga che ho affrontato anni dopo li ho dovuto rileggere più volte perché non riuscivo assolutamente a seguire il giusto ordine dei balloon e delle vignette.)
Tuttavia, quando infine mi sono convinta a esplorare per davvero questo mondo, mi sono resa conto di quanto sia variegato e interessante. Il fatto che, ormai da un anno a questa parte, sia riscoppiata potente la passione è un ottimo incentivo per parlarvene e lasciarvi qualche consiglio, no?
L'arte dei manga è antica quanto quella delle illustrazioni nei libri. Un primo e famoso esempio, per quanto abbia ben poco a che fare con i fumetti attuali, è costituito da Hokusai Manga, che consiste in una raccolta di schizzi di Hokusai, pubblicati tra il 1814 e il 1878, che rappresentano paesaggi, scene di vita quotidiana, soprannaturale et simili, con l'aggiunta di qualche didascalia.
I manga in senso attuale nascono nel Novecento e di solito sono raccolti in delle riviste contenenti più storie; solo le serie che acquistano un maggior riscontro vengono poi serializzate in albi monografici, che sono quelli a cui siamo più abituati. La diffusione in Europa, e in particolare in Italia, è iniziata alla fine degli anni '70 con lavori quali Il grande Mazinga o Candy Candy, per quanto una spinta importante sia arrivata solo negli anni '90; è stato solo nel corso degli ultimi anni, però, se i manga sono diventati sempre più popolari, sia grazie alla serializzazione tramite anime o film, sia per la presenza di alcuni lavori che hanno acquisto una grande importanza anche a livello globale.
I fumetti giapponesi, comunque, sono relativi a una grande varietà di generi, che vanno dal fantasy fino agli slice of life. È possibile definire una principale divisione, associata al target a cui si riferiscono, tra gli shōnen, che sono indirizzati a un giovane pubblico maschile, e gli shōjo, dedicati invece a un giovane pubblico femminile; quando il target è più adulto, invece, si parla rispettivamente di seinen e josei. In certi casi il pubblico tende a riflettersi anche nei temi – si pensi al fatto che alcuni tra gli shōjo più famosi sono delle storie d'amore –, ma non bisogna cadere nell'equivoco che siano definiti dai contenuti; riguardo a quest'ultimi, infatti, è possibile definire un'altra classificazione, della quale alcuni termini sono diventati anche molto usati nell'ambito della definizione di fanfiction o delle storie online in generale – basti pensare a quante opere differenti si possono trovare col tag yaoi.