1. Fischi e Urla

26 2 1
                                    


Fischi e urla, il mio cuore si sta ribellando verso il suo possessore, fischi e urla, chiedo perdono ogni giorno ma non basta, so che non basta e non basterà mai, fischi e urla, tutti i muri intorno a me stanno cedendo, fischi e urla, so che non potrò mai avere niente di meglio. Un peso immortale grava sulla mia schiena, ho perso il diritto di vivere quaggiù, ho perso ogni cosa bella che potessi desiderare, ho perso la fiamma, ho perso le lacrime, ho perso la gioia, ho perso ogni ricordo. Non c'è istante in cui io riesca a respirare: assassino, colpevole, mostro, sono tutto questo per me e di più, il perdono non è contemplato e nemmeno lo cerco, nemmeno lo voglio.

Sete, non ne ho più.

Fame, non ne ho più.

Sonno, non ne ho più.

Una sera può cambiare tutto, un bicchiere poi un altro e un altro ancora e così via in pochi minuti puoi trasformarti in qualsiasi cosa ma io non lo sapevo, come potevo immaginarlo, come potevo evitarlo, come avrei potuto sapere che quella sera il mio cuore sarebbe esploso e scappato dal mio petto e mai più tornato! Fischi e urla, ora mi stanno facendo tutti i complimenti, è il tuo giorno, il giorno in cui sei nata, fischi e urla, tutti applaudono in ospedale per l'arrivo di una bambina, la nostra, la mia! Sono tutti felici, tua madre piange di gioia, io piango di gioia, e tutti intorno a noi sono commossi, la nonna piange di gioia, il nonno la segue come anche gli zii e allora decidiamo di chiamarti così, Gioia. La nostra Gioia, venuta al mondo da noi e per noi. Perchè ce la meritiamo, la nostra Gioia, perchè tutti stanno fischiando e urlando al tuo arrivo, stai salvando il loro mondo per un giorno, stai facendo sorridere il mio e lo farai sorridere per molto tempo, almeno fino a quando io non sarò diventato un assassino, un colpevole, un mostro. Ma non ci pensiamo, siamo al giorno della tua nascita! Maria, quant'è bella nostra figlia! Ti tocco la mano, quasi ho paura di farti male a quelle fragili ditina a cui affido e nascondo il mio amore più affettuoso, senza spine ne ortiche, perchè tutta la mia Gioia ora risiede in te. Fischi e urla, usciamo dalla chiesa io e Maria, uniti e felici, giovani e ingenui, la platea applaude, fischi e urla da tutte le parti, felicità e Gioia da tutte le parti, foto e abbracci per tutta la pazza piazza che fischia e urla i nostri nomi. Maria, ehi Maria, sì, ti amerò per sempre. Erry, ehi Erry, sono tua, mi lascerò amare per sempre da te. Fischi e urla, il mio cuore non può reggere tutto questo, eppure sta reggendo, lui sa cose che io non so, e io non ne voglio sapere di più. Tutti ridono, tutti festeggiano, alzano i bicchieri e si abbuffano ritagliandosi una parte nei miei futuri ricordi malinconici.

Brindiamo a noi, brindiamo a tutto tesoro!

Poi il cuore salta un battito, lui sa qualcosa che io non so, ma festeggio e brindo, il futuro brilla e lo riesco a vedere proprio come ora sto guardando quella stella che brilla lassù nel cielo mentre Maria mi accarezza la testa e gioca con il mio orecchio. Siamo nel giardino del lussuoso ristorante che abbiamo deciso per i festeggiamenti, barcollanti e leggeri ci sediamo sul dondolo bianco dal sapore vintage e qua restiamo, andando su e giù, lentamente. Poi Maria sussurra qualcosa, è la sua voce che arriva al mio orecchio ma non è lei a parlare, è il suo cuore e così io sto zitto e l'ascolto ed eseguo gli ordini. Fischi e urla, e siamo al tuo primo giorno di scuola, teneramente agitata e naturalmente curiosa di conoscere nuovi amici, la prima è Eleonora, poi arriva Sara, diventano le tue migliore amiche e lo saranno per tutta la tua vita, non temere. Favole, capanne, pic-nic, pigiama party, peluche, bambole, babbo natale, la befana, le uova di Pasqua, i costumi, i vestiti, cartoni animati, compleanni, pianti, urla di gioia: ci prendiamo tutto io e mamma, ce lo prendiamo e ce lo coccoliamo, ce lo prendiamo e ce lo teniamo stretto perchè in un batter d'occhio crescerai e tutto questo rimarrà solo nei nostri ricordi. Fischi e urla, e siamo al tuo primo giorno del liceo, confusa e spaesata, chiusa dentro te stessa e irriconoscibile inizi questa nuova avventura, fischi e urla, quelli di Sam che ti vede e si insospettisce e in un attimo ce lo ritroviamo in casa nostra, il tuo primo ragazzo e anche l'ultimo. Maria mi dice di restare bravo e lasciarti libera di amare e conoscere l'amore e allora io faccio il bravo e ti lascio nelle piccole mani della giovinezza, anche se mi piacerebbe guardare un cartone animato. Fischi e urla, complimenti tesoro, complimenti per la patente, non correre, ora rallenta per favore, sì, ti lascerò la mia macchina il weekend, però ora rallenta, non riesco a starti dietro. Fischi e urla alle feste, nelle discoteche, e poi l'alcol, il fumo, ma Sam è un bravo ragazzo e mi fido di te. Maria e io ti vediamo crescere e crescere, cambiare sguardo, cambiare movimenti, cambiare atteggiamenti, muovere le mani diversamente, sei ancora nostra ma solo un po' meno e va bene così, un genitore lo sa, ma io ho ancora voglia di guardare quel cartone animato. Fischi e urla, sommesse, dentro di me quando entro in macchina una Domenica mattina e sento un puzzo di sigaretta, rientro in casa, ne parlo con Maria, mi calmo e mi siedo, anche io l'ho fatto, va bene così, un genitore lo sa, sono cose da metter in conto. Gioia, pensaci bene, okay? Fischi e urla, Gioia è uscita, è tutto confuso nella mia testa, Maria mi sta urlando addosso, fuori è buio, in casa ci siamo solo noi due e fa freddo, la neve fuori imbianca i tetti della città, il divano è scomodo e non riesco a calmare Maria, rabbia, furiosa rabbia, è entrata qui dentro e fa freddo, tanto freddo. Fuori sta passando una banda di suonatori, portano i suoni del Natale, il suono rimbomba sulle facciate dei palazzi e arrivano da noi cantilene così gioiose, com'è bello il Natale, Maria perchè stiamo urlando? Mi senti? Perchè stiamo urlando?! Riesci a sentirmi! Perchè cazzo stiamo urlando tesoro! Fischi e urla, lei non mi sente, io non la capisco, la neve cade dolcemente e la banda suona gioiosamente, tutto va bene là fuori e allora perchè stiamo urlando qui dentro? Amore, questo è? Il mio cuore lo ha sempre saputo, fischi e urla, non ricordo perchè ci stiamo urlando addosso! Io proprio non ricordo, se provo a raccogliere qualcosa intorno a me è solo confusione quella che riesco a prendere. Fischi e urla, esco di casa, non trovo la mia macchina, Gioia è uscita, prendo quella di Maria, la banda continua a suonare, accendo, ingrano, parto e taglio i vortici della neve, scusatemi, scusatemi tanto, tutto va bene qui fuori ma non io. Fischi e urla, i miei occhi scorrono le luci luminose, la città è illuminata, tutto è luce qui fuori ma la luce in cui mi perdo è quella di un'insegna, le batte tutte, è la più luminosa e lì voglio perdermi. Barista prego: veleno, veleno, veleno e ancora veleno, voglio solo quello, per far tornare tutto al suo posto. Fuori la neve ancora cade delicatamente e il suono della banda mi sta raggiungendo, tutto va bene lì fuori e tra poco anche qui dentro. Veleno, veleno, veleno e veleno, traballando mi alzo: può bastare, qui dentro è tutto offuscato ma sta migliorando e traballando mi dirigo verso l'uscita ed eccola qui la banda! Tamburi, trombe, trombette e tromboni, le coriste cantano un caloroso benvenuto alle feste e alla Gioia di questo Natale! Osservo passare la marcia natalizia e la musica si insinua nelle mie orecchie e lì rimane insieme ai fischi e le urla. Riprendo la macchina e corro, corro, corro. Che luci meravigliose, che neve soffice, che belle persone, ora va tutto bene là fuori e va tutto bene qui dentro e per questo corro, corro e corro! Fischi e urla, è il motore indistruttibile che erutta e ruggisce, alimentato dal veleno, veleno, veleno e veleno! Fischi e urla, un boato si infrange qui dentro, una frusta invisibile mi sbatte sul volante della macchina ma io non capisco niente, non capisco niente! Se provo a prendere qualcosa intorno a me è solo la confusione quella che mi ritrovo in mano. Dolori alla gamba sinistra, fitte alle costole, sento bruciarmi le labbra, festa finita Erry. Fischi e urla, esco dalla macchina, laggiù ce n'è un'altra, in silenzio mi avvicino, intorno le luci illuminano ma non riesco a vedere chiaramente e allora mi avvicino e mi avvicino ancora. Cazzo sembra familiare! Fischi e urla, la neve ha smesso di cadere e la banda ha smesso di suonare, ora tutto va male lì fuori ma va ancora bene qui dentro! Poi le sirene, un viso conosciuto stretto tra le mie mani e poi perso, lacrime dai miei occhi e poi Maria, fischi e urla intorno a me, la gente non sta applaudendo, si inginocchia e si dispera, piange e prega e allora io mi metto con loro. Maria cade, la neve ha smesso e la banda non suona più, tutta la Gioia del mondo va disperdendosi lontano da me, e provo a richiamarla e ad agitarmi ma lentamente va, sempre più lontano nella confusione che è tutto questo. Mi dispiace, mi dispiace così tanto per non aver salvato il mondo. Fischi e urla e ora, accasciato contro un muro, ho deciso: Gioia, tesoro, papà arriva. Qualcuno sta salendo le scale, l'incoscienza fa a sportellate con le redini della lucidità, i pensieri accellerano poi frenano, si bucano, l'aria ci passa attraverso: invincibili. Accelero poi freno e i ricordi, prima tenaglie, si staccano e si infrangono contro la fronte come onde in una bottiglia di porcellana. Un leggero fastidio sopra l'occhio destro, riprendo la corsa contro gli invincibili. Riprende la corsa anche Maria, deve esser lei quell'ombra: sì è lei, mi ha scoperto, cosa sta facendo? il suo braccio passa da un angolo ottuso ad uno acuto, agita qualcosa in mano e adesso sta parlando con una persona invisibile. Mari stai tranquilla, adesso passa tutto, adesso passa tutto. Sento ancora un rumore curioso in lontananza, o almeno credo che sia fastidioso perchè Abbey, il cane dei vicini, sta ululando e probabilmente quel suono si sta avvicinando, ma vedrai, passa tutto Maria, passa tutto.

EntropiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora