Una luce due luci tre luci quattro luci cinque luci sei luci sette luci otto luci nove luci, no sono dieci, ora undici poi dodici e così via perdo il conto dei rettangoli luminosi che mi passano sopra il viso, sto andando forte, sto andando sempre più forte. Maria sopra di me, si dispera, fa una smorfia, mi guarda e una lacrima cade sulla mia guancia, sta andando forte, sta andando sempre più forte. Sussurri e voci mi circondano, sono figure in bianco che si agitano intorno a me, riesco solo a distinguere Maria e ora Gioia dietro di lei, poi il bianco muta in un verde bottiglia.
<< Signora non può stare qua, non può stare qua >>
<< E' mio marito >> .
<< Non può stare qua, la prego >> .
<< Mettetelo qui sopra, dobbiamo fermare l'emorraggia! >>
Fermarla, fermare, devo fermarla sì, io devo fermarla prima che la raggiunga, la neve cade, la banda suona e io devo fermarla prima che la raggiunga, sì io devo, fuori nevica ancora e io devo tornare indietro e fermarla! Ma non sento più il mio corpo. Addormentato al riparo rimango qui ad aspettare che là fuori la fermino al posto mio, spero ci riescano, sì io ci ci spero proprio tanto, io ci spero proprio tanto.
<< Pressione sanguigna in calo dottore! battito in diminuzione >> .
E addormentato al riparo, lontano dalla realtà, arranco tra una cicatrice e l'altra per risalire e toccare il presente ma ricado nel passato in questo piccolo attimo di lucidità e vedo Maria che mi urla attraverso una porta, non la sento, fuori c'è un tale baccano che non riesco a sentire niente. Il mio divano sempre più scomodo, attorno noi solo nebbia, poi sparisce tutto e poi eccola di nuovo, mi guarda e mi sorride, chissà cos'avrò fatto, poi arriva Gioia, esce dal nero, si avvicina, è piccola, mi dà qualcosa poi svanisce e io insieme a lei.
<< Se vuole vivere questo è il momento per farcelo sapere >>
Mi urlano, mi trattengono, cercano di tenermi, sospirano, mi spingono poi mi attaccano fili e più fili, inizia il ballo per la seduzione della vita, mi mostrano i passi da fare, mi seguono, ballano insieme a me queste persone. Mi urlano, mi trattengono, mi spingono di là, poi di qua, poi su e poi più giù, tutti in coro cantano un suono mai sentito, pare quasi angelico, lo sento arrivare dall'alto, si stanno impegnando, si stanno impegnando molto! Grazie, grazie davvero! Sono la vostra marionetta, portatemi dove volete, io vi seguirò ovunque andrete! Posatemi su quel letto di fiori, posatemi accanto alla mia Gioia, posatemi nei miei ricordi che tanto stridono per esser vissuti e rivissuti ancora, là dove ancora è riposta la nostra felicità, là dove ancora siamo tutti insieme e là dove questo ballo non mi serve. Ridondante la mia memoria perde i pezzi per strada mentre continuano a strattonarmi per cercare di farmi restare a galla, se mi guardo indietro riesco a vedere ogni cosa. Maria che urla, Maria che sorride, Gioia che arrossisce, Gioia che si allontana, Maria nuda di fronte a me per la prima volta, Maria tra la neve tutta imbardata con il naso arrossato, Gioia che corre, Gioia che esce, Maria che cucina, Maria che piange, Gioia che si arrabbia, Gioia che dorme e mai più si risveglia.
<< Se vuole vivere, questo è il momento >> .
Questo è il momento, il momento di sognare, ho sempre voluto suonare il piano, ho le mani da pianista, suonerei solo canzoni dolci e quindi tristi, suonerei per voi, per te, mi aggiungerei a questo coro dandogli la trama ideale per richiamarmi a vivere, per aiutarli! Ed ecco che i sogni qui diventano realtà e proprio lì nell'angolo appare un pianoforte che mi chiama e mi guida e io rispondo e cammino verso di lui. Mi siedo e comincio a suonare, è tutto in disordine ma è la mia musica, è la mia vita e piano piano comincio a salire, dove? non ne ho idea ma il coro si fa più forte e sparisce tutto intorno a me, rimango nel buio, poi arriva una macchina, mi sta per investire, non sento paura, mi passa attraverso, sta nevicando, sento freddo, mi volto per vedere dove sta andando e mi ritrovo davanti ad una croce, comincio a piangere ma non ho il tempo di asciugarmi le lacrime che sbatto contro un muro bianco e lì, sul pavimento, vedo un grigiore con sfumature accese di un rosso colpevole. Se vuole vivere, questo è il momento! Ma io lo voglio? Voglio vivere? Questo è il momento, il mio momento, se torno bene, se non torno meglio, ma io lo voglio? Lo voglio questo tormento? Il Flegetonte in piena scorre dalle mie braccia, la siccità nel mio cuore ora sarà accontentata, il debito sarà ripagato e quante volte è capitato che creditore e debitore fossero la stessa persona? Padre, padre nostro, accetti ancora questo tuo figlio perduto disarcionato da nuvole paradisiache? Pioggia, rossa pioggia asciuga il mio corpo e lavalo via da questa colpa che mi segue ovunque vada, che non mi lascia nemmeno nel mio bagno. Prenditi tutto di me, ti dono tutto quello che ho. Ave Maria, come sei bella, non sei mai stata così bella, abbraccia una povera anima che ha già perduto ogni momento degno d'esser vissuto! Bip fastidiosi accoltellano la mia testa, non voglio sentire, non voglio sentire più niente, fate tacere questo teatro insulso, insulso spettacolo! Non voglio più esserne il protagonista, questo è il mio momento ed è tutta colpa mia se infine è arrivato. Riposa in pace Erry, riposa le gambe, riposa le costole, riposa la schiena, riposa 206 volte, riposa tutto e lascialo lì, immobile, poichè questo corpo è ormai palude e indietro non si può ritornare. Palude, mia palude, non posso viver entro questa terra, questa terra è morta e inabitabile, mostri! No! mostro! Sì, sono io quello, mi aggiro tra queste lande desolate e cerco piantagioni di stelle ma qui non c'è più nemmeno un cielo, è tutto morto e da tempo. Brilla, laggiù brilla! un coltello e un manico, un manico e uno scalpello, aggiusta la via, allarga il bacino di questo fiume, fai scorrere, così da brav'uomo, lo sei? un brav'uomo?
<< Erry, che hai fatto? >>
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Entropia
HorrorAnima, trasformati in goccia di rugiada e piovi nell'oceano e lì scompari. Scorre la vita tra le nostre dita, il nostro destino ce lo ritagliamo con le nostre stesse mani, a volte nel posto sbagliato. E tu, hai preso la strada giusta o dentro di te...