Capitolo 2

127 21 4
                                    


Tenevo lo sguardo fisso fuori dal finestrino. Il paesaggio passava velocemente, in maniera costante,senza rallentare ne andare più veloce. Gli alberi diventavano macchie verdi, i prati erano costellati dai mille colori dei fiori. Tutto quanto era brillante e colorato col sole che faceva risplendere ogni auto che ci superava. Eravamo in viaggio da più di un ora ormai e l'unico sottofondo che restava presente in quell'ambiente occupato da quattro corpi era la radio. Dopo poco più di un minuto mi risuonava nella mente " Il più grande spettacolo dopo il Big Bang ", una di quelle canzone che parla di romanticismo,con un formidabile scossa di energia trasmessa direttamente in vena. L'ho ascoltata attentamente per ben 3:52 minuti, in modo tale da cogliere ogni parola . Fra le mille parole e le continue ripetizioni una frase mi si è bloccata in testa senza più uscirne. "Io te,che attraversiamo il fuoco con un ghiacciolo in mano, che siamo due puntini ma visti da lontano". È strano essere proiettato in un modo fatto da cuori e fiori per uno che in quel mondo non c'è mai entrato. Non sono mai stato il ragazzo desiderato o cercato, ne tanto meno il sogno romantico di qualcuno, ed onestamente non mi interessa esserlo. Sono sempre stato il ragazzo chiuso nell'ombra, mai il più popolare e mai il più simpatico. I miei capelli neri come carbone e i miei occhi verdi come erba mi fanno apparire come quello interessante. Il punto è che io non voglio essere interessante,voglio essere Gabriele,punto. Le etichette non fanno per me. Non ho bisogno di qualcuno che mi frequenti semplicemente per il mio aspetto, perche mi crede "carino" o "interessante", non ho bisogno di questo, non in questo punto della mia vita. Ho bisogno di qualcuno che mi prenda per il braccio e mi dica che mi aiuterà ad andare avanti per questa vita, affrontando ogni dramma possibile che mi minaccierá lungo la mia strada. Al momento tutto questo rappresentava però un lusso che non ha potevo permettermi. Dovevo occuparmi di Lara, starle accanto e sorreggerla in ogni attimo della giornata . Era li accanto a me, con la testa appoggiata alla mia spalla e gli occhi chiusi mentre navigava per chissà quale sogno. Più la guardavo e più mi rendevo conto di quanto mia sorella fosse bella. Vedevo la sua pelle chiara risplendere alla luce del sole. Ai miei occhi rappresentava la dama più bella del regno. La mia eterna principessa.

Come di notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora