Dicembre, si sa, è il mese delle tradizioni di famiglia, anche perché di feste ce ne sono tante: c'è chi festeggia San Nicolò, spargendo fieno per far credere ai bimbi che il suo l'asinello sia passato di lì, o chi per Santa Lucia mangia montagne di panelle e arancine (sono palermitana, per me sono femmine... nel caso "arancinǝ", così non offendiamo nessuno) rischiando di non arrivare a Natale, o chi fa lunghe tavolate durante i fine settimana o i giorni di festa per giocare a carte e sfondarsi di panettone, torrone, zelten e chi più ne ha più ne metta.
Ed essendo il Club una famiglia, o quasi, anche noi abbiamo la nostra tradizione di dicembre: l'articolo di fine anno. Che, molto casualmente, è anche quello per il nostro compleanno. Yeah, tanti auguri a noi, tanti auguri a noi...
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Sono passati ormai quattro anni da quel dicembre 2017, quando baldi giovini si sono riuniti sotto un'unica speme e hanno solertemente deciso, con sprezzo del pericolo, a fondare il Club dell'Inchiostro. Ma sta storia ormai la sapete, la ripetiamo quasi ogni anno. Poi sono giunta io, come un'ancora di salvezza... Che c'è? Ok, ok: ho esagerato un pochino, mi sono allargata. Ma suvvia, chi non lo fa?
Nonostante siano passati anni, siamo ancora qua. Eh già (citazione d'obbligo, che giuro di non fare mai più). Sono passati anni, e noi continuiamo imperterrite ad andare avanti... seppur con qualche piccolo intoppo. Perché, come dicevo prima, il Club è una famiglia, con tutti i pregi e i difetti. E in una famiglia al volta si litiga, si discute e ci sono momenti in cui vorresti urlare "Adesso a questa l'ammazzo! Dove sta? In Sicilia, in Piemonte, nell'Isola di Pasqua? IO vado e la sotterro, che ha scassato i cabbasisi!". Poi torna la ragione e si fa pace, si ascolta l'altro e si convive.
Come in ogni famiglia c'è la mamma che ricorda tutte le scadenze, come la riunione o la consegna dei risultati dei contest; la figlia modello che invidi e ammiri allo stesso tempo; quella a cui vorresti dare una randellata sui denti perché è precisa e pignola (sono io, ragazze, me le merito le randellate... a volte sono scassa balle); quella che non mette l'attività fino al primo pomeriggio e mette in ansia la precisina di cui sopra; quella che ha troppe idee ma troppo poco tempo per metterle in pratica; quella che parla poco, ma quando lo fa staresti ore ad ascoltarla perché il suo accento è meraviglioso e fa grafiche pazzesche. Insomma, siamo persone diverse e lo abbiamo sempre detto, ma riusciamo a vivere in una certa armonia.
Il Club, per tutte noi, è nato sì come un hobby, ma si è trasformato pian piano in un elemento quotidiano, che fa parte integrante delle nostre giornate. Come il caffè del mattino, la carezza al proprio cane o gatto, o la doccia. Che c'è? Mica posso essere sempre poetica e poi chi è che non fa la doccia ogni giorno?
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Quest'anno ci tenevo particolarmente a fare io l'articolo del "Buon compleanno" perché c'è qualcosa che devo dire anche alle mie colleghe: grazie. Il mio 2021 è stato difficile, tra dolori insopportabili, risonanze e ospedale. E sappiate che anche se cerco di essere sempre positiva, ci sono stati momenti in cui pensavo di non farcela. Per fortuna tutto si sta risolvendo per il meglio, ma accanto a me (seppur solo attraverso gli schermi degli smartphone) ho avuto e ho tutt'ora le mie fantastiche colleghe, sempre pronte a chiedermi "Coma va?" o "Stai meglio?" o prendersi attività che qualche volta sarebbero dovute toccare a me. Leggere le conversazioni in quei primi giorni di maggio, lontano da casa, dal mio amato lettino, senza la gattina sui piedi e il muso della mia cagnolina sulle mani, senza il conforto di un abbraccio dei miei genitori mi ha dato tanta forza e mi ha fatto sorridere.
Ecco, il Club non è solo contest o votazioni. Non è solo scleri su quale proposta portare per la festa del mese, lunghissimi audio su come sarebbe meglio consigliare un autore in una recensione o lamentele sul fatto che le attività sui social bisogna metterle. Non consiste solo in riunioni, a volte interminabili, su quale articolo fare o in idee che spesso non possono essere realizzate. Il Club è formato da persone. Persone diverse tra loro, con personalità talvolta opposte... Ma menomale che ci sono. Persone che non smetterò mai di ringraziare, perché mi hanno aiutato davvero (non sottovalutate l'aiuto che mi avete dato... anche piccolo, ma per me è stato grande).
Devo ringraziare questo piccolo gruppetto, che a poco a poco è riuscito a farmi crescere: con loro ho acquisito un certo gusto per alcune letture; con loro ho riso e talvolta mi sono esasperata, con loro condivido oscuri segreti... soprattutto sulle recensioni (non vi preoccupate, sono solo discussioni folli dovute alle eccessive dosi di caffè).
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E poi il Club è fatto anche da tutti voi, che ci seguite con affetto o solo distrattamente. Che ci amate e (speriamo di no) ci odiate. Quello che noi cerchiamo di creare ogni giorno, lo facciamo non solo perché amiamo farlo, ma anche perché abbiamo il vostro supporto, il vostro sostegno. Lo facciamo anche per cercare di strappare un sorriso, di allietarvi la giornata, di aiutarvi in caso di dubbi e per voi.
Perché tutti noi siamo il Club. Ed è stupendo far parte di questa meravigliosa famiglia. Quindi buon compleanno a me (anche perché, tra poco, è davvero il mio compleanno), a noi, a voi e a tutto il Club dell'Inchiostro.
Mo sta smielata è finita, possiamo tornare in modalità buffone di corte. Daje.
