La fiamma del mare

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Alcune volte me lo domando, si insomma, da dove vengano i miei capelli e i miei occhi. I miei sono verdi come l'acqua del mare, in famiglia invece li hanno nocciola e sono tutti castani, quindi la domanda sorge spontanea.
Ricordo che da piccola ero giunta alla conclusione che la causa fosse il nome, perché Alyxsis deriva da alissa, e alissa significa creatura Marina.
In effetti assomiglio ad una creatura marina con questa criniera rossa, ho l'aspetto di una sirena e il carattere di uno squalo. Penso che sia perché mi sono convinta fin da sempre che devo essere forte, per me e per la mia famiglia.
In realtà non ne ho bisogno, la mia famiglia ha le tasche piene di soldi, fortunatamente, e viviamo nel villaggio dei vincitori con tutti i pregi
desiderabili e immaginabili.
Mia sorella maggiore ha vinto gli Hunger Games quattro anni fa usando uno stratagemma con dei coltelli e facendo fuori sette tributi in un colpo. È stata geniale, si era allenata tutta la vita nel caso venisse chiamata e quando è successo era pronta.
Ogni pomeriggio dopo scuola aspettava che uscissi dalla mia classe, mi prendeva per mano e andavamo a casa. C'è un grande lago al centro del distretto, è vicino alla piazza e quindi la zona é sempre piena zeppa di pacificatori ma c'è una posto, più avanti, dove l'acqua è più chiara e non c'è mai nessuno. In quella zona c'è una grotta. È una grotta ben nascosta da un grande ammasso di scogli dove nessuno ha mai osato mettere piedi, nessuno tranne me e mia sorella. Nel distretto 4 dagli undici anni in poi hai la possibilità di noleggiare una barca e utilizzarla per pescare. Più pesce peschi e più ne vendi a Capitol city, e più ne vendi a Capitol, più soldi ricavi. A me è sempre piaciuto pescare, quando mia sorella veniva a prendermi a scuola ero sempre contenta di passare il pomeriggio con lei in quel posto segreto ad allenarsi, cantare e aspettare che dei pesci abbocchino all'amo. Camminavamo sul sentiero che portava a casa, una volta entrate lei prendeva i coltelli che aveva clandestinamente comprato e se li infilava negli stivali alti e neri, indossava la tuta azzurra da pescatrice e un impermeabile che serviva a ripararsi dagli schizzi continui. Io mi limitavo a lasciare che la mia giacca impermeabile coprisse il mio corpo fino alle ginocchia e sotto infilavo una semplice maglia a maniche corte e un paio di pantaloni consumati.
Riprendevamo a camminare sul vialetto, mia sorella mostrava ai pacificatori la carta che permetteva di accedere alle barche e salpavamo sulla nostra in direzione della recizione a nord.
Il lago è infatti delimitato da una rete alta e pericolosa, per evitare alle barche di sorpassarla e sfuggire al controllo di capitol. Però cinque anni fa mia sorella aveva scoperto che in questa rete era presente una piccola apertura che la nostra imbarcazione era in grado di attraversare grazie alle sue dimensioni minuscole. Allora aveva tredici anni ed era una ragazza in gamba, Ervyn lo è sempre stata in realtà, era riuscita a passare e da quel giorno in poi ci aveva portato anche me.
Con la nostra barchetta ci andavamo, passavamo la rete e pescavamo nella grotta sedute sugli scogli, o almeno, io pescavo mentre lei si esercitava a lanciare i coltelli. Col passare del tempo aveva acquisito una precisione e bravura che anche i favoriti invidiavano, ed è stato grazie alla sua abilità che è riuscita a vincere.
Era bello starsene li, seduta a guardare i pesci abboccare mentre mia sorella scagliava uno ad uno i coltelli colpendo punti precisi di ogni roccia.
Avevo imparato a considerare quel posto come casa, mi forniva cibo da vendere e quindi soldi, mi infondeva tranquillità e mi dava l'impressione di essere le uniche sulla terra.
L'anno in cui mia sorella venne chiamata sapevo che ce l'avrebbe fatta, ma sapevo anche che non sarebbe mai più tornata in quel nostro posto magico. Così ora ogni giorno da due anni ci vado da sola. Continuo a pescare giusto qualche pesce per non destare sospetti, anche se io in realtà non ne ho affatto bisogno. Il vero motivo per cui vado alla grotta è per allenarmi, non con i coltelli come faceva mia sorella, no. Ho scoperto di avere un talento eccezionale con le acrobazie e le frecce. Con la differenza che io non le scocco usando un arco, io uso solo la forza del mio braccio e queste non mancano di centrare l'obbiettivo. A fine allenamento mi butto nell'acqua lasciando che i miei capelli ondeggino scossi dalle correnti.
Nuoto verso il fondo, più in fondo che posso, e poi torno su. Mi asciugo pescando, torno sulla barca e vado a casa. E ogni giorno così, ogni giorno uguale fino alla mietitura. Non verrò scelta mai, e lo so benissimo, ma voglio essere sicura che se venissi scelta ce la farei.
Sono una fiamma, una fiamma dagli occhi colore del mare.
E non è facile spegnere entrambi le forze della natura incarnate in una sola persona.

I 36º HUNGER GAMESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora