Per quanta strada ancora c'è da fare...

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Quando Simone legge il messaggio di Manuel rischia seriamente che il tè che sta bevendo gli vada di traverso.
Non è tanto l’idea che Aurora abbia scoperto quel particolare momento del loro passato, forse la cosa più sconvolgente è che Manuel le abbia raccontato tutta la storia così, con leggerezza.
È ben consapevole che del ragazzino di un tempo è rimasto poco e nulla, ora sono entrambi uomini adulti. Hanno consapevolezze diverse, più sicurezza ed hanno preso coscienza di ciò che sono e vogliono essere, ma Simone si sente quasi offeso.
Offeso forse non è la parola giusta, ma non riesce a bloccare quel pensiero. È seccato dall’idea che per il Manuel del presente sia stato così semplice parlare di loro alla figlia. Raccontarle tutto è stato facile perché storia di poco conto oppure perché le cose sono cambiate, loro stessi sono cambiati? Maturati, magari?
Ma questo non è l’unico motivo, se si fermasse un attimo ad analizzare per davvero i suoi sentimenti, si renderebbe conto che quel messaggio lo ha infastidito per ben altre ragioni. Se fosse del tutto onesto con se stesso riuscirebbe ad ammettere che una parte di lui non ha mai smesso un attimo di sperare. La porta, da parte sua, non è mai stata chiusa del tutto e, essendo accostata, è sempre bastato un minimo raggio di sole per inondare di luce la stanza.

Quando lui e Francesco si sono lasciati, Manuel non ci ha pensato due volte a prendere il primo aereo e raggiungerlo a Glasgow.
Raggio di sole.
Hanno dormito abbracciati quella notte e Manuel ha lasciato che si sfogasse con lui, lo ha stretto mentre piangeva.
Raggio di sole.
Ma queste sono solo le punte dell’iceberg. Ci sono stati, negli anni, tanti altri timidissimi raggi di sole, tanti piccoli attimi in cui Simone ha creduto che potessero ricominciare. E si vergogna un po’ per averci solo pensato, si sente tremendamente in colpa anche nei confronti di Iris, ma non può impedire alla sua testa di viaggiare. Forse tutto ciò che è capitato aveva un solo scopo, forse tutta la strada percorsa è servita soltanto per raggiungere il “qui ed ora”, forse hanno avuto entrambi bisogno di seguire altri sentieri per potersi, finalmente, ritrovare.
Certi pensieri lo fanno sentire un vero coglione, tuttavia non riesce proprio a scacciarli dalla sua mente. Sono fastidiosi come una zanzara. Non crede sia saggio caricare di troppe aspettative un semplice messaggio. Magari Manuel ha soltanto deciso di essere onesto con sua figlia, oppure non ha potuto negare, considerando il ritrovamento della foto. Non ricorda proprio di averla messa in uno dei suoi libri, ma ad un tratto, Simone ha una specie di flash del preciso momento in cui è stata scattata.

~

Non c’era nessuno a parte loro in casa quel giorno ed erano rimasti senza vestiti per quasi tutto il tempo.
Avevano mangiato cioccolata e fragole seduti sul suo letto per poi scambiarsi mille baci dal sapore zuccheroso. Era la prima volta che si lasciavano andare in quel modo dopo la sera della sua festa di compleanno e nessuno dei due sembrava aver voglia di affrontare ancora una volta l’argomento. Se ne stavano lì, in quel piacevole senso di pace post-sesso, senza farsi troppe domande.
Manuel con la testa appoggiata sulla spalla di Simone, lo osservava attraverso le ciglia ed aveva un sorrisetto da bastardo stampato in faccia. Glielo avrebbe strappato a morsi.

«Che ti ridi?»
«Ma tu davvero pensavi che baciarmi così dal nulla in mezzo agli animali morti fosse una buona idea?»
«Ma che ne so? Volevo farlo e l’ho fatto. Non è stata poi un’idea così stupida, guarda dove sei ora.»
«Dammi il telefono.»
«Cosa? Perché?»
«Voglio vedere quella foto.»
«Non te la farò vedere mai, è venuta pure mossa. Ti sei spostato subito.»
«Vabbè va, vieni qua. Ora ti faccio vedere io come si fotografa un bacio.»

Manuel aveva preso il suo telefono da sopra il comodino e si era avvicinato a Simone.
Aveva scattato forse cinquanta foto del bacio che si erano scambiati. Alla fine però, il telefono era stato abbandonato sul letto ed era caduto sul pavimento dopo poco, senza che se ne accorgessero.

Come nelle favoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora