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4 luglio
Mi sveglio e quel ragazzo ancora dorme, sono coperta da un lenzuolo bianco e una sua mano è poggiata sulla mia pancia scoperta, cerco di scostarla senza svegliarlo e una volta in piedi cerco tutta la mia roba, quando sono di nuovo vestita trovo le mie scarpe e le prendo in mano, apro la porta ed esco senza guardarmi indietro, mi rimetto le scarpe e me ne vado.
Sono arrivata allo chateau e mi sono buttata direttamente sotto la doccia, senza guardare nelle camere da letto, per evitarmi le sorprese.
Camminando a lungo in spiaggia, mentre tornavo a casa di John b ho sentito una strana sensazione del mio basso ventre, lì dentro insomma, come qualcosa di viscidino.
Ci faccio poco caso ma quando mi metto a sedere nella tazza per fare pipì, una volta uscita dalla doccia, lo sento di nuovo e più chiaramente, mi pulisco e con le mani cerco di trovare l'intruso.
Non ci arrivo, credo di dovermi preoccupare, credo che sia il preservativo e che gli si sia tolto o sfilato, non mi preoccupa tanto il fatto che si sarà svuotato del liquido che conteneva, dentro di me, ma che è lì dentro da un bel po di ore e che non è fatto apposta per restarci.
Vado nel panico, sarà per il mal di testa che ho da quando sono sveglia, dal fatto che ho fatto tutto ciò perché non sopportavano l'idea di Jj con un'altra o non lo so che altro.
Mi agito e inizio a camminare avanti e indietro per il bagno, poi ci riprovo, ma niente.
Mi copro con un asciugamano ed esco dal bagno, vado in camera di John b e non c'è nessuno, poi nello studio di Big John e nessuno ancora, allora vado nella sua camera, convinta che ci siano Molly e Jj, ma c'è solo Jj, allora lo sveglio nell'esatto momento in cui mi scende una lacrima.
Apre un occhio e poi l'altro e mi guarda già da subito preoccupato, io esco dalla stanza e prendo la chiave che avevo nascosto aprendo il mio cassetto per prendere una maglietta e delle mutande.
Jj: che hai fatto? Perché piangi?
Si alza dal letto ed entrambi usciamo dalla camera, mi appoggio al tavolo con le mani e non riesco a guardarlo negli occhi.
Jj: Gwen che cosa c'è? È per quello di ieri sera?
Io: si, cioè no, non è per lui, è per...
Non riesco nemmeno a dirlo per quanto me ne vergogno.
Jj: parla.
Alza un po' il tono e mi fa piangere ancora di più.
Io: è per il preservativo, è rimasto lì.
Lo guardo e quasi non ci crede, si passa le mani tra i capelli.
Jj: quanto..in profondità?
Io: non lo so, io non ci arrivo.
Jj: merda..ma come cazzo si fa Gwen, come cazzo si fa.
Mi stringo tra le mie braccia e continuo a piangere.
Jj: lui era..venuto?
Io: non lo so, ma non è un problema..
Jj: avevi preso la pillola?
Io: si.
Bugia, non ho bisogno di prenderla.
Jj: Gwen ascoltami, adesso facciamo così, te entri in bagno e io sono qui fuori e cerco di aiutarti, ma devi un attimo tranquillizzarti va bene?
Mi prende per le spalle e mi scuote un po'.
Prendo la maglia e le mutande ed entro in bagno, li appoggio sul lavandino e chiudo la porta dopo essermi fissata su quei due occhi.
Jj fuori dalla porta cerca di tranquillizzarmi e mi dice cosa devo fare.
Jj: allora, alza una gamba, non so appoggia un piede sul lavandino e prova a prenderlo così.
Allora alzo la gamba e infilo due dita, lo cerco dentro di me e credo di averlo toccato, ma comunque non riesco a prenderlo.
Io: non ce la faccio, Jj, non ci arrivo.
Riprendo a piangere e a singhiozzare rumorosamente.
Jj: no, no, Gwen ti prego, resta concentrata.
Faccio due respiri profondi e di provo di nuovo, anche questa volta lo tocco con l'indice e riesco ad avvicinarlo un po'.
Io: non riesco a prenderlo, porca puttana..
Jj: Gwen dai, vedi che andrà tutto bene, calmati.
Io: no, cazzo non sta andando bene, niente sta andando bene, va tutto una merda...
Non sento le sue parole per almeno una decina di secondi e ho come la sensazione che se ne sia andato.
Io: Jj?
Jj: quali dita stai usando?
Io: indice e pollice.
Jj: ok, forse ti farà un po' male, ma dovresti...infilare il medio e l'indice, e usarli come pinza, va bene?
Io: ok, ok.
Faccio altri due respiri poi seguo il suo consiglio, infilo il medio e l'indice e non è la migliore delle sensazioni, immagino che se fossi eccitata lo sarebbe ma di certo non in questa situazione.
Io: ah..
Dico per il dolore che provo solo per un momento.
Jj: tutto bene?
Io: si.
Vago per la zona e lo ritrovo, lo prendo con le punte, riesco a tirarlo fino all'uscita e lentamente lo faccio uscire.
Io: fatto.
Lo guardo e disgustata lo butto nel water e scarico.
Jj: bene, hai visto che è andato tutto bene.
Mi vesto e mi pulisco per poi aprire la porta.
Trovo il biondo lì fuori che mi aspetta e mi guarda con le lacrime agli occhi.
Per qualche secondo nessuno si muove, ci guardiamo e poi si avvicina e mi stringe a se, quando mi era mancato il suo abbraccio, è una sensazione tutta sua, non ha eguali.
Jj: stai bene?
Io: si.
Mi stacco anche se non vorrei farlo, vado in cucina e mi metto a sedere portando le ginocchia vicino alle spalle per poi abbracciale.
Jj: mi dici che ti è preso ieri sera?
Io: non lo so.
Faccio spallucce e non lo guardo nemmeno in faccia quando si avvicina al tavolo e si mette a sedere di fronte a me.
Jj: dove sei stata stanotte?
Io: al Dirty Dance.
Jj: mh, ironico.
Mi fa notare di come il nome del residence sia appropriato a cosa ho fatto stanotte.
Io: Jj, non credi che dovremo riparlarne?
Jj: di cosa?
Lo sa benissimo di cosa dobbiamo parlare.
Io: di...noi, del nostro rapporto.. del mio e del tuo se-
Sento aprire la porta ed entrambi ci giriamo verso i ragazzi che entrano in casa, interrompendo praticamente la mia dichiarazione, stavo per dire che dobbiamo parlare del nostro sentimento reciproco.
Jb: beh che sono questi musi lunghi?
K: mi sa che Gwen ci deve raccontare qualcosa..
Dice con una voce maliziosa.
Io: Kie non è stato niente di emozionante, te lo assicuro.
Po: no più che altro Jj deve raccontarci qualcosa.
Jj: già, ho rotto con Molly..
Lo dice guardando me, cerco di non sorridere me le mie orecchie mi tradiscono perché si alzano non appena capisco quella frase e Jj sa che lo fanno solo quando rido.
K:dio era ora..non la sopportavo.
P: no, nemmeno io.
Jb: e voleva davvero fare parte dei pogues?
Io: una cosa..
Li interrompo.
Io: noi non abbiamo ufficializzato l'entrata di Caleb nel gruppo.
Jb: hai ragione.
Dalla porta ancora aperta vediamo entrare il ragazzo di cui stavamo parlando.
K: parli del diavolo...
Io: spuntano le corna.
Iniziamo a parlare riguardo cosa fare duramente la giornata quando mi arriva una chiamata da Nick.
N: ehi, Gwen, stasera festa a casa, invita chi vuoi.
E chiude senza nemmeno aspettare che io gli possa rispondere, semplice e conciso.
Io: beh stasera, festa a casa Morris, organizza Nick.
Jb: fantastico..
Io: venite a cena da me, così mi risparmio l'imbarazzo dei primi arrivati.
K: va bene.
Vediamo arrivare Sarah con il fiato corto fino alla porta, dove si appoggia per riprendere aria.
Ci giriamo tutti verso di lei e noto che ha lo sguardo preoccupato, poi traumatizzato e poi ancora spaurito.
Jb: Sarah tutto apposto?
Le va incontro e le poggia una mano sulla schiena accarezzandogliela.
S: Rafe..Rafe ha...violentato una ragazza...
Mi passa il sorriso che avevo dalla notizia della festa.
Rafe aveva smesso di essere il mio incubo da così poco, non ci stavo pensando da un bel po, e poi scopro che ha violentato una ragazza, immagino ieri sera al falò e lì c'ero anche io.
Sarah ci spiega cosa è successo, della denuncia e del fatto che adesso è ai domiciliari fino a quando non decideranno che cosa fare con lui, l'anno scorso, quando la verità è venuta a galla, se l'è cavata con dei servizi socialmente utili, delle sedute dallo psicoanalista e il risarcimento dei mesi di carcere che avrebbe dovuto fare, ma non so se con la sua fedina penale sporca, se la possa cavare anche in questa situazione.
Tranquillizziamo Sarah e dopo pranzo andiamo a surfare, mi metto un costume a due pezzi Rossi scuro e sopra una delle tante maglie da surfista di mia madre e un paio di jeans lunghi e larghi che mi cadono fino a sotto l'ombelico, nel cassetto vedo che c'è di nuovo la felpa che Molly mi aveva rubato e quando la prendo di nuovo in mano mi sento un paio di occhi addosso, Jj mi guarda dall'altra parte della stanza, sta preparando la sua roba dentro uno zaino e poi si infila le scarpe senza smettere un secondo di guardarmi.
Io: ma quindi era per ripicca o no?
Jj: certo che era per ripicca.
Annuisco e mi giro per guardarlo ancora.
Jj: e te, ieri sera? Era per ripicca o no?
Io: certo che era per ripicca.
Cerco di imitare il suo tono di voce e lo faccio ridacchiare, sia perché credo che volesse che gli rispondessi così, sia perché non sono proprio una brava doppiatrice.
Jj: possiamo fare una sorta di patto?
Io: dipende dal patto..
Jj: niente più finzioni, fidanzati o fidanzate e per far ingelosire, niente più scopate per ripicca, va bene?
Gli annuisco e inizio a preparare la mia borsa per andare in spiaggia ma sento delle calde braccia che mi circondano la vita è una testa che si appoggia sulla mia spalla, allora mi giro senza farlo staccare e restiamo abbracciati.
Jj: mi sei mancata tanto..
Io: anche te Jj.
Mi è mancato come l'aria, non smettiamo di abbracciarci ma per vederlo in viso lo prendo con le mani e lo porto di fronte al mio.
Jj: sono state delle settimane di inferno te lo giuro.
Io: è stata tutta colpa mia, scusami.
Jj: no, e anche colpa mia, non avrei dovuto dirti quelle cose proprio quel giorno.
Io: se non me le avessi detto io non avrei capito che-
La voce di Pope entra in camera superando per volume la mia e smetto di parlare ma non di abbracciare Jj, i suoi occhi sono fissi sui miei e i miei sui suoi, vedo le sue pupille dilatarsi, poi ristringersi e poi dilatarsi ancora più, i suoi occhi sono magnetici, così belli che vorrei rubarglieli e metterli in una teca da guadare per farmi passare il malumore, così da averli sempre accanto, anche quando lui non c'è.
P: ehi ma quanto ci mettete? Vi volete muovere?!
Si ferma sullo stipite della porta e ci si appoggia aspettando che uno dei due faccia qualcosa.
Io: arriviamo Pope.
Sciolgo l'abbraccio e prendo la borsa in spalla per poi uscire dalla stanza.
K: dio ce l'avete fatta, e non avete più disponibile la storia dell'orgasmo, già usata.
Prendiamo ognuno la propria tavola e ci avviamo per andare dove le onde sono più alte.
La spiaggia oggi è davvero strapiena, fortunatamente troviamo lo spazio per i teli e li stendiamo uno affianco all'altro, poi per traverso e una volta messo tutto apposto andiamo in acqua con le nostre tavole.
Io e Pope cerchiamo di spiegare a Caleb come capire quando salire sulla tavola e da lontano vedo un'onda perfetta, si avvicina e cresce sempre di più.
Io: guarda quando salgo e guarda a che altezza e a quale fase è l'onda.
Do un paio di bracciate poi mi stendo sulla tavola e inizio ad andare incontro all'onda, quando capisco che è il momento giusto salgo, sono sotto la piega e cerco di non cadere, salgo sulla cresta e cerco di fare qualche acrobazia ma senza esagerare per non cadere e quando si affievolisce mi ristendo e lascio che la corrente mi riporti a riva.
Prendo la tavola in mano e percorro la spiaggia verso i miei amici.
C: wow, e io dovrei fare quella roba la?
Io: beh io ci ho messo tredici anni ad imparare..
P: c'è qualcuno più audace di te.
Mi indica il mare e vedo il biondo cavalcare un'onda alta quanto quella su cui avevo appena surfato, fa delle acrobazie e sento dalla spiaggia dei bisbiglìi e dei commenti provenire da un gruppo di ragazzi e ragazze riguardo la performance di Jj.
Io: beh, inizia la guerra.
Aspetto che finisca di fare il fichetto e che torni da noi in piedi con la tavola sotto braccio e i capelli al vento.
Mi raggiunge cn un fare spavaldo e ammiccando ad alcune di quelle ragazze che lo stavamo osservando prima.
Jj: che c'è Gwen, non ti è piaciuto lo show?
Io: oh si sì.. quelle ragazze la non sono le uniche che hanno gradito, ma la mia intenzione è stracciarti, quindi non posso montarti la testa facendoti troppi complimenti.
Jj: haha, la mia testa è già bella che montata, io sono il migliore.
Curva il braccio evidenziando il muscolo e se lo bacia mentre lo guardo pensando che è un vero esibizionista.
Attiriamo la curiosità dei presenti in spiaggia e iniziamo a guardaci con più interesse quando uno alla volta cavalchiamo le onde che arrivano e facciamo manovre che davvero pochi sanno fare e alcune che abbiamo inventato insieme.
Sta arrivando un'onda davvero alta, forse troppo alta, ma non per me, ce la posso fare.
Mi avvicino e mi concentro sui movimenti da fare, penso alle gambe, piegate, non tese, fisse sulla tavola, e le braccia..stese e sempre in movimento, che mi diano l'equilibrio, e poi la testa e gli occhi che devono controllare ogni mia posizione, la velocità dell'onda e la sua piega..
Mi avvicino sempre di più è mi do ancora un po' di coraggio.
Mi alzo dalla tavola e mi posiziono, mi stabilisco ed entro nell'onda, quando ci salgo sopra faccio un giro su me stessa per impressionare chi mi guarda e poi una cosa che non ho mai fatto in acqua, solo sulla spiaggia: sento la tavola molto stabile e allora decido di provarci, mi accuccio e appoggio gli avambracci sulla tavola, tra di essi la testa e con le gambe mi do una spinta portandole in verticale, dopo cinque secondi mi rimetto a sedere sulla tavola e scendo dell'onda che si affievolisce.
Jj: wow..
Io: ce l'ho fatta?!
Corro verso di lui incredula, lascio la tavola a terra e mi prende in braccio facendo un giro su noi stessi.
Jj: ce l'hai fatta..brava.
Mi lascia di nuovo a terra e non smettiamo di sorriderci guardandoci.
C: oh mio di Gwen, cos'era quello?
La voce di Caleb mi riporta alla realtà dopo che mi sono persa completamente negli occhi di Jj che mi ricordano tanto il mare.
Io: io..io non lo so..mi è venuto spontaneo.
Mi sento parecchi occhi addosso allora decido di tornare dove abbiamo lasciato i teli e John b con le mie due migliori amiche.
Anche loro si complimentano con me e mi avvisano che qualcuno ha messo un video su Instagram, e che un sacco di persone l'hanno visto, è stato ripubblicato da qualche pagina sul surf internazionale e vedo delle cifre sconsiderate sotto la voce visualizzazioni e like del video, in così poco tempo.
Ristendo il mio telo sopra la tavola da surf perché non c'è nemmeno lo spazio per lasciarla in disparte e dal telefono sento che mi arrivano delle notifiche, sono delle richieste di seguirmi di decine e decine di persone.
Mostro il telefono ai miei amici e restano stupiti quanto me.
Jj: sappi che hai realizzato il mio sogno.
Io: si?! Anche il mio incubo.
Essere seguita da un sacco di persone che non conosco e che non ho mai visto, per di più quel video lo avranno visto in centinaia di persone.
Spengo il telefono per non pensarci più del dovuto e mi rilasso prendendo il sole a pancia in giù, stesa sulla mia tavola e dopo essermi tolta la maglietta rimanendo con il due pezzi.
Sono circa le sette di sera e siamo tutti quanti a casa mia e aspettiamo che arrivino le pizze che abbiamo ordinato per cena.
Nick ha finito di sistemare le ultime cose per la festa e sopra i vari tavolini intravedo una serie si super alcolici e non so quante decine di bottiglie di birra.
Ne apriamo una a testa dato che sono appena arrivate le pizze e mangiamo chiacchierando del più e del meno.
Mi vado a fare una doccia e mi metto un paio di pantaloni beige a sigaretta e a vita alta che modestamente parlando mi fanno proprio un bel fondo schiena e una maglietta aderente nera con le maniche corte che mi arriva a qualche centimetro sopra il bottone dei pantaloni e che ha uno scollo abbastanza profondo a V, mi trucco e nel giro di venti minuti sono di nuovo al piano di sotto.
Puliamo tutto e iniziano ad arrivare alcuni amici di mio fratello, poi un po' dei miei e dei ragazzi, qualche faccia nuova, e la casa verso le undici di sera è gremita di gente.
La musica rimbomba nelle mie orecchie e sono alla seconda birra in bottiglia della serata, ovviamente oggi non posso finire nelle stesse condizioni di ieri, ero veramente pietosa, e voglio dare un po' di tregua ai miei reni e al fegato. :\
Ciò non mi impedisce di fare qualche tiro dagli spinelli che mi vengono offerti, c'è un caro amico di Nick, Sam, che quando veniva a casa mia per stare con mio fratello mi offriva sempre la sua erba, davvero ottima.
Con Sam ho fumato la primissima volta, per me è davvero come un fratello maggiore che non vedo molto spesso, come quando si hanno tanti anni di differenza e non si sta molto insieme, comunque lui è lì, ed è una certezza.
Lo è stato anche quando ho avuto il mio primo rapporto con un ragazzo, i miei amici erano ancora tutti vergini, si..anche Jj incredibilmente.
E lui, dopo avergli spiegato le dinamiche del mio rapporto con Ted, mi ha dato un po' di consigli su come comportarmi con lui, che aveva già perso la verginità.
-lascia che si metta da solo il preservativo, le donne non lo sanno mettere e c'è il rischio che si buchi.
Anche se per me non sarebbe comunque e stato un problema.
-digli cosa vuoi che lui ti faccia, quando gli uomini sono talmente tanto attratti, posso obbedire ad ogni comando.
E così ho fatto.
-non spengete la luce, anche se ti vergogni un po'..meglio vedersi e non piacersi ma godere, che non vedersi e non provare piacere.
I suoi consigli sono stati sempre oro per me.
In effetti non lo rivedevo da un bel po', forse maggio?!
E adesso lo vedo mentre ci prova con una ragazza straniera, che probabilmente nemmeno parla la nostra lingua, ed è assolutamente in difficoltà.
Mi avvicino e aspetto che gli cadano gli occhi sui miei.
Lo vedo accorgersi di me e scosta dal suo passaggio tutte le persone che ci separano.
S: Gwen, dio mio ti sei fatta viva, da quanto tempo?!
Mi abbraccia e mi solleva leggermente prendendomi per i fianchi.
Io: ciao Sam, come sta il mio guru del sesso?
S: va tutto bene, e la mia apprendista?
Io: abbastanza bene, niente di emozionante.
S: devi aggiornarmi, come sta andando il tuo studio della mia materia?
Io: ti va bene come risposta che sta mattina mi sono svegliata al Dirty dance con uno sconosciuto a fianco?
S: complimenti, sei passata alla cintura successiva, ma dimmi, hai fatto la mossa dell'anaconda?
Io: ovvio Sam, dovevi vedere le pareti di quella stanza, come riverniciate di bianco.
S: così ti voglio.. stai davvero bene sta sera.
Mi si allontana solo per squadrarmi dalla testa ai piedi e riavvicinarsi poi.
Tento di ritrovare i miei amici in giro per casa mentre Sam mi accompagna al tavolo con sopra gli alcolici e mi versa qualche liquore in un bicchierino, se prepara uno anche per se e me lo porge, lo ringrazio e mando giù qualsiasi cosa fosse.
S: come stanno i tuoi amici?
Io: stanno bene, dopo l'anno scorso sembra tutto migliorato.
S: e come sta quello di cui sei tipo ultra cotta..Jack, ah no..Gael, com'è che si chiamava? Il biondo?
Io: Jj, non ci sei nemmeno andato vicino, e beh la situazione con lui è un po' complicata.
S: che cosa gli hai fatto?
Io: l'ho rifiutato indirettamente, e adesso credo di essermi innamorata di lui.
S: e ieri sera eri con un'altro?!
Io: ehm...già, faccio proprio schifo vero?
S: ehi no..non ti preoccupare e adesso vieni con me.
Mi prende per un polso iniziando a ballare alla rinfusa e tirandomi verso di lui che intanto indietreggia per mescolarsi con la folla che si muove disordinatamente.
Rimaniamo al centro del salone di casa a ballare senza pensare a come le persone mi vedono e mi diverto da pazzi, Sam mi è mancato tantissimo e non so quando lo rivedrò di nuovo dopo stasera.
Ogni tanto si allontana e torna dopo non più di due minuti con dei bicchieri colmi di alcol che mando giù tranquillamente come se fosse acqua, dopo circa tre di questi bicchieri e circa tre quarti d'ora in pista chiudo gli occhi e mi lascio andare completamente..
Non sento più le altre persone che mi vengono addosso, non le sento più cantare o parlare e quasi non sento più la musica, ma mi muovo lo stesso, come facevo prima di smettere di guardare.
Da dietro sento un paio di mani che si poggiano sui miei fianchi, poi il petto che si poggia sulla mia schiena e poi anche il basso ventre nel mio fondo schiena.
X: potevi salutare sta mattina.
Lo sento a mala pena e inizialmente credevo di non aver capito cosa stesse intendendo, non riconosco la voce e nemmeno il profumo che invade le mie narici.
X: invece sei scappata via, ma posso avere un'altra occasione?
Allora mi giro verso il ragazzo che mi sta davvero importunando e vedo che è quello dell'altra sera, quello del Dirty.
Non riesco a spiccicare parola e cerco di allontanarmi da lui ma non riesco per via della sua presa nei miei polsi, mi trattiene a se e mi si avvicina sempre più, inizia a sfiorarmi il collo con la bocca, mi lascia qualche bacio umido verso la clavicola scoperta dal top e sposta le sue mani dietro la mia schiena stringendomi a lui lasciandomi i polsi.
Cerco di allontanarmi ma è chiaro che sono in difficoltà e più tenti di svincolarmi più lui mi stringe a se, e poi uno strattone lo butta via alla mia sinistra.
X: ehi amico cosa diavolo vuoi?
Dalla folla si fa vedere Nick che mostra le sue spalle più larghe, si avvicina a quel ragazzo e gli dice qualcosa all'orecchio, non so esattamente cosa ma lo fa scappare a gambe levate e ciò mi rassicura.
N: ehi stai bene?
Io: si, grazie.
N:...ti voglio presentare una persona.
Mi prende per mano e mi trascina verso la cucina, qui ci sono meno persone e la musica si sente più piano.
Ci fermiamo di fronte ad una ragazza con i capelli rossi, alta poco più di me, mio fratello picchietta due dita sulla sua spalla e lei si gira verso di noi.
N: allora, Gwen..lei è Cass, Cass lei è Gwen.
Le porgo la mano e lei me la stringe dicendomi che per lei è un piacere e che Nick le ha parlato tantissimo di me.
Parlandoci per almeno tre quarti d'ora le prime impressioni mi dicono che è davvero simpatica, il che poteva anche essere scontato dato che sta con mio fratello: lui ha sempre provato attrazione per le persone con un buon umorismo.
N: sono davvero felice di avervi fatto conoscere, prima o poi conoscerai anche nostro padre, te lo prometto.
Si rivolge alla ragazza e si guardano con uno sguardo da innamorati che quasi invidio.
Mi viene istintivamente da sorridere mentre li guardo che si avvicinano e si tengono per le mani.
N: beh direi che è il momento di mettere il liscio.
C: sii ti prego.
Si allontanano da me facendosi spazio tra la folla per raggiungere il telefono di Nick con cui mettere della musica più lenta.
X: ma sai che la biondina dell'acquario non si vede da un bel pò?!
Y: quale? Quella che si faceva pagare per...?
X: si lei, molti pensano che adesso se la stia facendo con il capo.
Cosa voleva intendere che si faceva pagare, e perché questo due sanno che Emma non esce di casa da settimane?
Cerco con lo sguardo i miei amici per dir loro quello che ho sentito, ma dalla cassa non parte una canzone qualsiasi..parte chiaro di luna.
Una delle mie canzoni preferite, la canzone che ho cantato a Jj, e che un po' vorrei dedicargli.
Vorrei tanto tornare a quella sera, sul tetto e mezza fatta, cantando con l'unica persona con cui vorrei essere ora.
Smetto di cercare chiunque tranne che lui.
Mi sono stufata, ho bisogno di dirgli o cosa provo e devo sapere se ormai è troppo tardi per lui.
Esco dalla cucina per andare in salotto dove penso che ci siamo tutti gli altri e inizio a farli spazio tra le persone, non mi importa niente di spintonare e di postare piedi di tutta la gente che ho davanti, devo trovarlo, subito.
Vedo una chioma bionda tra le persone e devo che si sposta abbastanza velocemente, credo che stia camminando e cercando di fermarlo urlo il suo nome, sperando di inseguire la persona giusta.
Io: Jj...
Si gira verso la mia voce per un paio di secondi ma molto probabilmente non ha capito che sono io a chiamarlo e ha ripreso a camminare per la sua direzione.
Lo chiamo ancora e lo vedo che si ferma al posto guardandosi attorno.
Alzo un braccio per farmi vedere e non appena mi inquadra mi viene incontro.
Lo vedo sempre più vicino a me fino a quando me lo ritrovo davanti.
È così bello che potrei saltargli addosso da un momento all'altro, lo desidero con tutta me stessa.
Jj: ti stavo cercando.
Io: anche io ti stavo cercando.
Teniamo lo sguardo fisso e quasi mi sembra uno spreco battere gli occhi e smettere di guardarlo anche se per una piccolissima frazione di tempo.
Mi avvicino portandomi ad almeno una ventina di centimetri da lui, azzardo accarezzandogli una guancia con la mano che faccio scivolare fino a dietro il collo mentre mi avvicino ancora più a lui.
Sento il cuore che mi va all'impazzata e lo stomaco pieno di farfalle.
Jj allunga una mano verso di me e anche lui la poggia nella mia guancia provocandomi dei brividi.
Senza stare ad aspettarlo mi avvicino abbastanza velocemente e lo bacio, prima a stampo, poi dopo essermi staccata per capire le sue intenzioni, mi riavvicina a lui mettendo la mano libera nel mio fianco e tirandomi a se.
Jj: Gwen-
Io: non..parliamone adesso.
Annuisce e lo vedo sorridermi finalmente.
Ci riavviciniamo e riprendiamo da dove avevamo lasciato approfondendo il bacio e facendolo diventare più passionale.
Le sue labbra sono così morbide e il suo sapore di tabacco lo amo da impazzire, amo lui da impazzire.
Sposto la mia bocca dalla sua per baciarlo sul collo e gli lascio un segno violaceo mentre lui mi bacia la fronte e mi accarezza i capelli.
Mi stacco dal suo collo e mi nascondo sotto il suo mento abbracciandolo, lui si appoggia a me e restiamo in mezzo alla gente per almeno quindici minuti.
Jj: Gen, ho bisogno di parlarne.
Ha ragione, devo dirgli tutto, gli prendo una mano e lo porto in veranda, dove non c'è anima viva.
Mi chiudo la porta alle spalle e mi ci appoggio mentre guardo il ragazzo di cui sono innamorata.
Jj: sai che baci proprio bene.
Io: haha anche te baci molto bene.
Sto andando a fuoco e i suoi occhi su di me peggiorano la situazione.
Non so come ma trovo il coraggio di iniziare a parlare.
Io: Jj, non voglio girarci troppo intorno.. io, nelle scorse settimane mi sono resa conto che provo qualcosa per te, anzi, molto più di un semplice qualcosa...sono stata una tale stupida da non capirlo in tempo, e quella sera ho rovinato tutto, ho temuto di averti perso davvero.
Jj sorride e cerca di non farsi vedere abbassando il volto, ma glielo ritiro su, all'altezza del mio per guardarlo negli occhi.
Io: scusami ti prego...J, se adesso mi chiedessi come ti vedrei al fianco di una donna, sempre la stessa, ti risponderei che sono io quella donna.
Ride ancora e gli si stanno riempendo gli occhi di lacrime.
Io: sei l'uomo con cui vorrei passare la vita...
Gli scendono in paio di lacrime e gliele asciugo con le dita, lo avvicino a me e lo abbraccio accarezzandogli il retro del collo.
Mi stacco dalla porta e lo invito a stendersi sull'amaca, poi io faccio lo stesso appoggiando la testa sulla sua sua spalla.
Infilo una mano sotto la sua maglia e inizio a fargli i grattini che gli piacciono tanto.
J: sei perdonata Gen, anche io ho sbagliato a farti quel discorso, quel giorno è stato il meno adatto in assoluto e anche io sono stato egoista e stupido, ho pensato solamente a me e non ho tenuto conto che eri scossa, scusami.
Chiudo gli occhi per ritornare a quel giorno, che vorrei dimenticare ma non ci riesco.
Jj: so che non ti piacciono le definizioni per le relazioni, ma ho bisogno di sapere, se..insomma se vuoi.
Io: Jj io voglio stare con te, ti sposerei qui su due piedi se solo potessimo.
Cerco di trattenere la risata che mi scappa per la felicità di avergli detto finalmente queste cose e le mie orecchie si muovono facendolo ridere ancora di più.
Jj: dio Gwen non sai quanto ho sognato questo momento.
Si riavvicina di nuovo a me e schiocca un bacio sulle mie labbra.
Mi rimane accanto e appoggio di nuovo la testa sulla sua spalla.
Attorciglio il mio braccio al suo e lui appoggia la sua testa sulla mia.
Jj: dimmi che ritroveremo il rapporto che avevamo prima, comprese battutine sconce, scherzi, nottate svegli.
Io: te lo stavo per dire io.
Jj: sei perfetta cazzo.
Alzo la testa facendogli fare la stessa cosa e lo guardo negli occhi sorridendogli.
Guardo poi le sue labbra che mi raggiungono di nuovo e dopo esserci staccati ancora torno alla posizione che avevo prima.
Io: te lo dico: niente nomignoli sdolcinati.
Jj: altre regole capo?
Io: haha, se proprio vuoi saperle tutte..
Jj: dimmi.
Io: niente regalo per anniversario e mesiversario, la stessa cosa per San Valentino e Natale, al massimo per il compleanno, ma insieme agli altri, come tutti gli anni. Poi...niente uscire a quattro con un'altra coppia, troppo imbarazzanti.
Jj: tutto?
Io: tutto.
Jj: bene, sono perfettamente d'accordo con tutto quello che hai detto, ho anche io qualche regola.
Io: allora dimmi pure.
Jj: allora...prima di tutto, devi insegnarmi a fare quella roba sulla tavola, dovremmo aprire una pagina su Instagram in cui mettiamo tutte le nostre acrobazie e con cui tutti posso prenotare la loro lezione di surf dal sottoscritto...ovviamente ti darò una percentuale.
Io: non c'è bisogno Jj, lo avrei fatto comunque.
Jj: ...e un'ultima cosa.. voglio un anello, possono anche essere diversi, così gli altri non lo capiscono, ma dobbiamo averli.
Io: va bene Jj....ma parlando di cose serie, bel ragazzone...
Jj: stai pensando al sesso non è vero?
Io: beccata....comunque, dovresti sapere una cosa, che non molti sanno...
Jj: mi devo preoccupare?
Io: no, assolutamente...tra due settimane ho una visita, dalla ginecologa.
Lentamente si allontana da me e si appoggia con il gomito sull'amaca per guardarmi dall'alto mentre con la mano libera prende le mie.
Jj: è per quel preservativo di stamattina?
Io: no, no Jj tranquillo. Davvero.
Gli stringo la mano per rassicurarlo.
Io: è una visita che devo fare ogni due mesi, perché io non ho il ciclo Jj.
Jj: fiu, mamma mia Gen mi ha fatto prendere un colpo te lo giuro.
Tira come un sospiro di sollievo, ma non credo che abbia capito.
Io: J, io non ho il ciclo perché sono sterile...
Sembra quasi che abbia capito ma non ne sono ancora convintissima.
Io: ...non posso avere bambini. E-e mi ricordo che una volta hai detto di volere dei bambini in futuro, sappi che io non posso darteli.
Jj: Gen tranquilla, te avresti voluto dei bambini?
Io: no neanche morta.
Jj: allora non vedo dov'è il problema, io voglio solo quello che vuoi anche te.
Rimaniamo un attimo fissi sui nostri sguardi e mi viene un po' da ridere.
Jj: sai, pensavo che..dato che non puoi rimanere incinta io posso anche non indossare quel maledetto cappellino tanto scomodo... e dato che vai a fare quella visita io potrei fare le analisi per vedere se ho qualche malattia sessualmente trasmettibile o se possiamo fare sesso sfrenato non protetto. :)))
Io: haha va bene Jj, non sai da quanto bramo averti sopra di me.
Jj: oddio, non provare a provocarmi ancora, altrimenti il tuo desiderio sarà presto realtà.
Io: e va bene, quando vogliamo dire agli altri di tutto ciò?
Jj: facciamo con calma.
Io: va bene.
Si ristende al mio fianco e rimaniamo tranquilli per almeno venti minuti, fino a quando la gente che credo sia troppa dentro casa, esce nella veranda per continuare a ballare.
Scendiamo dall'amaca e lo prendo per una mano, lo trascino fino a dentro casa e cerchiamo gli altri, devo ancora dire loro cosa ho sentito dire riguardo ad Emma.
K: dovremmo parlarle, farle sentire che ci siamo.
Io: ci ho provato e sua sorella non mi ha fatto entrare in casa, quando mi ha telefonato non mi ha detto niente, domani vado all'acquario per licenziarmi e chiedo a Mark se ha notizie.
Jj: vengo anche io, quel tizio non mi entusiasma.
P: poi chateau?
Io: no, poi si mette apposto questa casa, sembra una topaia.
siamo rimasti in pochi a casa mia, saranno le tre di notte e li lascio dormire da me per non farli andare in giro a quest'ora.
Io: bene, chi vuole dormire nel lettone con la sottoscritta?
S: ti prego io, mi si sta spezzando la schiena.
Diciamo che avevo fatto questa domanda in comune accordo in Jj, ovviamente voglio dormire in lui, specialmente stanotte.
Ma va bene così, è da molto che non sto un po' con Sarah da sola.
Io: va bene, allora buonanotte fiorellini, a domani.
John b, Caleb e Pope sono sul divano letto mentre Jj e Kie nella camera affianco alla mia, quella degli ospiti.
Prima di entrare in camera mi giro indietro e vedo Jj che aspetta di entrare in camera con kie già dentro la stanza.
Jj: buonanotte Gen.
Io: buonanotte J.
Ci sorridiamo a vicenda e poi entriamo nelle rispettive stanze.
Sarah crolla sul mio letto e si addormenta nel giro di cinque minuti, le tolgo le scarpe e le slaccio i pantaloni per farla stare più comoda, poi mi metto una maglia larga per dormire e mi addormento al suo fianco.

Jj pov
Non appena mi stendo chiudo gli occhi e cerco di elaborare tutto quello che è successo questa sera, non mi sembra reale.
K: Jj ti posso chiedere una cosa?
Io: certo.
K: tu...mi trovi attraente?
Io: io..ehm..si, hai una personalità affascinante.
K: ma..secondo te sono più o meno attraente di Gwen?
Non so che cosa sta cercando di farmi dire, forse non è ancora emerso, ma kie ha una sorta di potere che riesce a fare dire i fare alle persone quelli che le piace, diciamo che è abbastanza pericolosa.
Io: Kie..sai che ho un debole per Gwen...
K: mh..capisco, buonanotte.
Io: notte.

𝓫𝓲𝓪𝓷𝓬𝓸 𝓷𝓪𝓿𝓪𝓳𝓸 | 𝓙𝓙 𝓜𝓐𝓨𝓑𝓐𝓝𝓚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora