Nys'Alysar
Il giorno di Natale pranzarono con i migliori amici di Falkan, Talhaner e Maytah, nella casa di quest'ultima, ed era presente anche la sorella di Maytah, Feiryl. L'atmosfera decisamente più calda e piacevole, tuttavia lasciò trasparire una certa diffidenza bonaria verso quel misterioso"ragazzo" comparso all'improvviso senza che nessuno di loro avesse idea di chi fosse. Una sola settimana di frequentazione e Falkan già lo conduceva con sé al pranzo di Natale? Mentre Talhaner e Feyril si mostrarono più discreti, Maytah gli fece un'infinità di domande e non nascose di trovare molto interessante il suo essere un tatuatore, anche lei aveva dei tatuaggi. Nys le mostrò il suo mamba nero e la conquistò in via definitiva. Quando uscirono dall'abitazione della ragazza Falkan gli si avvicinò e gli passò un braccio attorno alle spalle. «E se cominciassimo oggi? So che è festa e non dovrei chiederti di lavorare...»
Nys scosse il capo,interrompendolo. «Va bene, non si tratta di lavoro, non più.»
Falkan non aveva parlato ai suoi amici del tatuaggio che voleva farsi fare, era apparso evidente durante le conversazioni fatte a pranzo, ma era una sua scelta e Nys la rispettava.
Arrivarono al laboratorio, accesero luci e riscaldamento e mentre Nys approntava tutti gli strumenti e si disinfettava mani e braccia Falkan gli spiegò come si era procurato quella cicatrice.
Era stata sua madre,quando lui aveva dodici anni, spingendolo contro la grata del camino acceso. Nys lasciò che parlasse, ascoltò il racconto, assorbì il pacato dolore di quei ricordi, il senso di accettazione che tuttavia non cancellava la sofferenza, ma tendeva a modularla, a renderla non solo sopportabile, ma anche crescita, valore. Quando gli si avvicinò e lo invitò a stendersi sulla poltroncina gli mostrò gli strumenti e gli spiegò a cosa sarebbero serviti.
«Farà piuttosto male, soprattutto in alcuni punti,» precisò.
L'altro annuì. «Sono pronto.»
«Sì, credo che tu lo sia.» Sedette e iniziò il lavoro.
Falkan
Fu doloroso, più di quello che si aspettava e meno di quello che avrebbe potuto sopportare. Non parlarono molto mentre Nys lavorava, giusto durante le pause. Falkan lo osservò e dato che ci misero parecchie ore, ebbe modo di osservarlo davvero bene e si rese conto che la perplessità dei suoi amici per quell'infatuazione lampo aveva una ragion d'essere. Chi si innamorava con tanta rapidità? Forse gli adolescenti, ma il loro era l'amore del momento, delle emozioni esasperate, il fuoco che divampa all'improvviso e che si spegne con altrettanta facilità. Non sarebbe stato così per lui e se ne fosse rimasto bruciato anche in quel caso sarebbe rimasta una cicatrice con cui avrebbe avuto a che fare tutta la vita.
Mentre cenavano con il solito cinese da asporto resistette alla tentazione di specchiarsi, voleva vedere il tatuaggio solo una volta finito, per cui rifiutò l'invito di Nys a controllare il processo. Mi fido, gli aveva detto, ed era vero, era così coinvolto che si fidava ciecamente, anche del fatto che non gli avrebbe spezzato il cuore.
Nys continuò per buona parte della sera, ad un certo punto gli passò con delicatezza un panno sulla guancia e Falkan avvertì un certo fastidio al contatto.
«Dovrai mantenere la zona sempre pulita, lavarla più volte al giorno, ti darò io il sapone più adatto, se dovessi vedere che si staccano dei piccoli pezzi di pelle non preoccuparti, è normale, a volte la zona formicolerà, ma non grattarti! E comunque ogni giorno la esaminerò e per qualunque dubbio, chiamami.»
«Mh.» Sorrise Falkan, alzandosi in una posizione più eretta. «Vuol dire che ci vedremo tutti i giorni?»
Anche Nys sorrise, ma non rispose e gli porse lo specchio.
Falkan lo prese in mano e inspirò a fondo un paio di volte, ora sì che si sentiva nervoso.
Quando si specchiò rimase senza parole. La cicatrice era sparita, no, era improprio, si era trasformata, aveva assunto una forma, una logica e una bellezza uniche. Era proprio come aveva detto Nys'Alysar: il tatuaggio esaltava la presenza ma al tempo stesso ne alleggeriva il significato e i colori erano in meravigliosa armonia con il suo incarnato e i suoi capelli e persino gli occhi. «È perfetta,» disse.
Nys si alzò, si stiracchiò e sfilò i guanti e poi gli applicò una pellicola protettiva che avrebbe dovuto tenere per un paio di giorni. Lanciò uno sguardo all'orologio, erano quasi le undici di sera. «È ancora Natale.»
Falkan annuì e si rimise in piedi, sfiorando con delicatezza il bordo della protezione. Si sentiva indolenzito per aver passato tutte quelle ore immobile su una poltroncina, ma di certo si era ben impresso il viso concentrato di Nys e il suo profumo nella memoria. Che il fuoco avesse continuato a divampare o meno, quel ricordo non sarebbe mai venuto meno. «Già, sai, stavo pensando che questo è il miglior Natale anche per me.»
Nys gli circondò la vita con un braccio e fece un sorriso lascivo. «Allora concludiamolo in bellezza.»
«D'accordo. Qui, nel tuo laboratorio?» chiese, fingendo una calma che in realtà non aveva.
«Certo, ma stavolta sulla scrivania ci finisci tu.»
Si sfilò il maglione facendo molta attenzione a non toccarsi il volto. E mentre Nys si curvava a succhiargli un capezzolo, spingendolo piano verso il ripiano di legno, Falkan si ritrovò a sogghignare fra sé. «Dimmi, Nys'Alysar, hai impegni per l'anno nuovo?»
«Mh, forse una festa a casa di amici,» mugugnò mentre gli slacciava la cintura.
«No, intendo per tutto l'anno nuovo!» Sì, era vero, Nys gli aveva detto di pensare al momento e non spingersi a considerazioni che riguardavano tempi, modi e future implicazioni, ma era più forte di lui, soprattutto ora che, volente o nolente, aveva capito di essersi davvero innamorato di quel tatuatore, in una sola, intensa settimana!
Nys sembrò quasi non udirlo, gli abbassò i pantaloni e passò una mano sul suo sesso, sfregando fino a quando non lo sentì diventare duro. Falkan serrò i denti e sospirò, non poteva certo dargli torto, e almeno uno di loro era giusto che vedesse le cose in maniera ragionevole.
Le labbra di Nys gli sfiorarono il collo e scivolarono sulla clavicola, mentre le sue mani si insinuavano sotto l'intimo e gli circondavano le natiche.
Falkan si appoggiò alla scrivania, divaricando un po' le ginocchia, l'eccitazione non era venuta meno, ma si sentiva un po' triste.
«Credo di averlo un impegno,» sussurrò Nys sulla sua pelle. «Con un adorabile fiorista alto due metri e un bellissimo tatuaggio sul viso.»
Quello gli scaldò il corpo e l'animo persino più di quei baci sensuali e le mani sempre più sfacciate. Sorrise, ma non lo stritolò in un abbraccio, primo perché non voleva che si fermasse e poi perché avrebbe tentato almeno di mantenere una parvenza di dignità.
Una ghirlanda natalizia, la cena della Vigilia, un pranzo tra amici e un tatuaggio ardito.
E poi lui, Nys'Alysar, arrivato nella sua vita da pochi giorni, ma con la sensazione che ci fosse stato da sempre.
Sì, quello era di sicuro il miglior Natale di sempre!
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NON MALE QUESTO NATALE!
RomanceNys'Alysar è un tatuatore, Falkan un fiorista. Galeotta fu la ghirlanda natalizia che li fece incontrare! Racconto breve AU su due protagonisti della trilogia fantasy "La Guerra dell'Alba e del Tramonto". Un piccolo omaggio festivo per tutti i nostr...