Nys'Alysar
Ebbene alla fine la fatidica vigilia era arrivata. Nys era passato a prendere Falkan con l'auto, visto che il quartiere dove si trovava la casa di sua madre non aveva stazioni della metropolitana vicine. Falkan indossava un maglione bianco con il collo alto su jeans neri ed era uno splendore, la cicatrice che spiccava sul suo viso ma non riusciva a intaccarne la perfezione, Nys poteva immaginare l'effetto che avrebbe fatto il tatuaggio e doveva ammettere di non vedere l'ora di realizzarlo,molti lo avrebbero giudicato eccessivo, ma all'ennesima richiesta di conferme la voce di Falkan era stata ferma e tranquilla e Nys aveva tacitamente concordato che gli avrebbe donato quella piccola spinta in più per renderlo davvero unico. Sorrise fra sé: unico come un fiocco di neve.
Quando parcheggiarono sul vialetto lo vide osservarsi attorno con sguardo sconcertato. «Tu abitavi qui?»
«Sì, fino a dieci anni fa.»
Il ragazzo indicò l'abitazione del signor Narth sull'altro lato della strada, dove spiccava una sontuosa ghirlanda dai lucidi riflessi dorati. «Quella è la casa di mio nonno.»
Nys sgranò gli occhi.«Cosa? Ma com'è possibile? Mi ricorderei di te, è sicuro!»
Il fiorista gli rivolse un sorriso con una sfumatura mesta. «E io di te, ma vedi, non sono mai venuto qui. Lui è il padre di mio padre, che abbandonò me e mia madre quando io ero molto piccolo, quindi non mi è stato mai permesso di venire.»
«Sono colpito.» Chiuse le portiere e si affiancò a Falkan, infilandogli una mano sottobraccio. «Hai una famiglia più disfunzionale della mia. Beh... quasi.»
Ad aprirgli fu Safir, che ormai era diventato alto quanto lui. Quando lo vide gli si scaraventò addosso, abbracciandolo strettamente,ma si allontanò subito e sbirciò con una curiosità mista a diffidenza il suo accompagnatore.
«Lui è Falkan...»iniziò Nys, la madre comparve alle spalle di Safir e si accigliò rimanendo a distanza sul corridoio.
Entrarono e Nys trovò una soddisfazione impagabile nel terminare quella presentazione, specchiandosi negli occhi inorriditi della donna. «Lui è il mio ragazzo, pensate, è il nipote del signor Narth, che coincidenza, eh?»
Iniziò quella cena surreale nel grande salone addobbato per l'occasione, come sempre in maniera eccessiva e sfarzosa. Alla grande tavolata che si estendeva davanti alla bocca del camino sedettero sua madre, Safir, Nys con Falkan al suo fianco, dal lato opposto sua sorella Xenys'Am e il suo attuale fidanzato, un tipo dall'aria scialba. Gli occhi di Xenys'Am saettavano fin troppo spesso su Falkan, con una punta di malevole invidia. Nys si ritrovò a gongolare, quel Natale non era più tanto male.
La conversazione era forbita, verteva sugli studi ancora in corso di Xenys'Am, sulla decisione di Safir di andare all'accademia militare nonostante avesse ancora sedici anni, e sul lavoro di Falkan, che sua madre e sua sorella non mancarono di appellare in maniera velatamente denigratoria. Le risposte pacate e cortesi di Falkan furono la ciliegina sulla torta e sotto la pesante tovaglia di lino decorato Nys gli strinse la mano, intrecciando le dita alle sue, senza più mollarla, neanche quando furono serviti i dolci.
Rimasero per la mezzanotte solo per Safir, che dimostrò di apprezzare la loro presenza. Lo scambio dei regali fu tanto futile quanto privo di trasporto. Nys però regalò al fratellino un macbook e vide i suoi occhi accendersi di gioia. Trascinò Falkan fuori poco tempo dopo,con saluti sommari, e si ritrovarono sotto un cielo nero plumbeo, con la neve che scendeva lenta e copiosa, aveva già iniziato a coprire la macchina.
«Avevi ragione!»esclamò Falkan ridendo. «È stata terribile!»
«Ma che dici? È stata la cena della vigilia migliore della mia vita!» Lo raggiunse subito prima che si infilasse nell'abitacolo dell'auto, bloccandolo contro lo sportello mentre la neve dondolava attorno a loro. Le luminarie delle case del quartiere risplendevano di colori cangianti, pulsanti, diffondevano un'atmosfera intima sui giardini, i marciapiedi, la strada, forme ammorbidite da uno strato sottile di neve che iniziava a gonfiarsi e riluceva lieve, e poi c'era il profumo del freddo, dell'inverno che faceva pizzicare le narici e rendeva la pelle sensibile. Nys si protese a baciare Falkan, le sue labbra tiepide, vi aleggiava l'ombra di un sorriso.
«C'è qualcosa...»bisbigliò, leccando l'angolo e la piega rosata della bocca. «...in te.»
Una mano di Falkan lo raggiunse al volto, gli circondò la mascella e scivolò sotto la coda bassa e stretta, tirando via con delicatezza l'elastico. «Sì, è lo stesso che provo io.»
Nys premette il volto contro il collo di Falkan. «Dopotutto, il Natale non è poi così male.»
«A me piace il Natale.»Falkan lo strinse a sé.
Il tatuatore fece un ghigno, ma adorava già quel calore. «Non ne avevo dubbi, fiocco di neve.»
Entrarono in macchina e ripartirono, diretti all'appartamento di Falkan dove, anche senza chiedere, Nys era certo di voler passare la notte. Falkan scosse il capo liberandosi dalla neve che si era accumulata sui suoi capelli, poi si voltò verso Nys. «Come mi hai chiamato?»
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NON MALE QUESTO NATALE!
RomanceNys'Alysar è un tatuatore, Falkan un fiorista. Galeotta fu la ghirlanda natalizia che li fece incontrare! Racconto breve AU su due protagonisti della trilogia fantasy "La Guerra dell'Alba e del Tramonto". Un piccolo omaggio festivo per tutti i nostr...