* Hic et Nunc *

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Falkan

Le feste di Natale erano un periodo piuttosto impegnativo a lavoro: la gente comprava piante decorative, stelle di natale, ghirlande, pini nani, fiori invernali in vaso e un quantitativo inimmaginabile di sacchetti di vischio da appendere sopra alle porte. Proprio mentre ne chiudeva uno con un nastro dorato Falkan si scoprì a sorridere, pensando a se stesso nel momento in cui aveva afferrato Nys'Alysar e l'aveva baciato. Un raro momento di istintiva passione, lo schiocco di una scintilla che scatena un'esplosione. Da quanto tempo non si ritrovava a pensare continuamente a un ragazzo,dai tempi del liceo? Scosse il capo, se non scacciava quel sorriso ebete dalla faccia i clienti avrebbero potuto pensare che fosse matto. Mise in fila i sacchetti di vischio sulla bacheca e si pulì le mani sul grembiule, sotto al bancone l'album da disegno del tatuatore, con lo schizzo del suo tatuaggio. Ci aveva pensato e ripensato e, nonostante avesse ancora qualche insicurezza a riguardo, l'immagine di Nys chino su di lui nel momento in cui imprimeva sulla sua pelle quelle linee armoniche, gli occhi dorati concentrati sul suo viso, sui segni dolorosi del suo passato, intento a trasformarli in qualcosa di diverso, in qualcosa che li avrebbe uniti...

«Cazzo!» borbottò,cosa diavolo finiva a pensare? Aveva conosciuto quel tipo una settimana prima, ci aveva fatto sesso una volta e, beh, qualche messaggio al telefono non era proprio una dichiarazione di amore eterno! E poi, voleva davvero andare alla cena di famiglia della vigilia di Natale? No, non proprio, ma voleva comunque stare con lui e, sì, diamine! Voleva quel tatuaggio!

Prese l'album e aprì la copertina, osservò quel disegno, il suo viso tracciato così magnificamente in poche linee, gli arabeschi celesti e blu, si mordicchiò il labbro inferiore, un tatuaggio non si indossa e poi si toglie, è impresso nella pelle, un frammento di vita imprigionato per sempre sul corpo. Prese il cellulare e inviò un messaggio.

Va bene, vengo a cena dai tuoi domani. Dimmi anche quando possiamo iniziare le sedute per il tatuaggio.

Ripose il cellulare nella tasca con un senso d'ansia e tornò a dedicarsi alle confezioni regalo, meglio mantenersi occupato in attesa di ricevere la risposta.

La risposta giunse un paio d'ore dopo, con un aderente cappotto nero sulla figura snella, i capelli raccolti in una coda bassa e una vistosa busta di carta da cui proveniva un allettante odore di cibo.

Nys gli sorrise e Falkan dovette aggrapparsi al ripiano per non corrergli addosso e investirlo con un imbarazzante e adolescenziale entusiasmo!

«Visto che praticamente sono giorni che vivi nel tuo negozio ho pensato di portarti il pranzo.»

«Un pensiero davvero carino.» Gli indicò il retro bottega e quando l'altro gli passò accanto lo afferrò a un braccio e si concesse almeno un bacio.

Le labbra di Nys erano fredde e i suoi capelli profumavano di neve. Santo cielo! Sarebbe bastato un attimo per chiudere la porta, scaraventarlo dietro il bancone e strappargli i vestiti di dosso per scoparlo.

«Non stiamo correndo un po' troppo?» disse, rivolto in realtà a se stesso.

Nys lo trattenne, mordicchiandogli il labbro inferiore. «Ah sì? E chi è che definisce i tempi giusti?»

«Ecco, io non so, forse...»

Lo sguardo di Nys'Alysar era fermo e privo di indecisioni, con una sfumatura divertita. «Ti sentiresti meglio se prima decidessimo di frequentarci in maniera casta e appropriata, facendo reciproche domande sui nostri gusti musicali e i nostri hobby?»

Falkan lo guardò, con la bocca aperta, totalmente spiazzato.

Nys sollevò le sopracciglia. «No. Perché tu adesso hai solo voglia di baciarmi e mettermi le mani addosso, giusto? E vale lo stesso per me. Perché ti fai tanti scrupoli? Siamo adulti, consenzienti e pensare al domani non ci farà godere l'oggi.» Gli occhi dorati si abbassarono, soffermandosi sulla sua bocca. «E io voglio godermelo, invece, fino al più piccolo istante.»

Gli sfilò a fianco, diretto oltre la porticina sul retro.

Il ragionamento non faceva una piega, Falkan si passò una mano tra i capelli e sistemò il cartello con la scritta "chiuso", girando la chiave, subito prima di raggiungerlo.

Cibo cinese da asporto e nessuna chiacchiera di cortesia, Nys gli fece solo alcune domande sul tatuaggio che Falkan aveva accettato di fare e si accordarono per cominciare il giorno dopo Natale, subito dopo la seduta con la ragazza. Falkan non aveva ancora parlato con Tal e Maytah né del tatuaggio né di Nys, erano i suoi migliori amici dai tempi del liceo ed erano importanti per lui, quindi avrebbe dovuto farlo. Chissà, forse Nys avrebbe accettato di passare il Natale con lui e avrebbe potuto presentarglieli.

«Stai di nuovo sorridendo e io non ho idea del perché,» osservò l'altro, allungando le bacchette e rubandogli un gamberetto.

«Io vengo alla tua cena della vigilia, tu verrai al mio pranzo di Natale?»

«Mh, allora è davvero una cosa seria.» Nys scoppiò a ridere. «Quando arrossisci diventi irresistibile!»

«L'hai detto tu!»protestò, imbronciandosi. «Pensiamo al momento.»

Nys appoggiò le mani sulla tavola e si protese a baciarlo ancora. «Aggiudicato.»

NON MALE QUESTO NATALE!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora