Bottiglia d'alcol

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Stavo cercando in ogni angolo, ogni scaffale e ogni cassetto eppure non ce n'era nemmeno una goccia.

Per una volta mi ero decisa a fare qualcosa, avevo finalmente capito - per quanto stupido fosse - che avevo bisogno di quello, in quell'istante, eppure l'universo sembrava essere contro di me.

In realtà mi sembrava che fosse contro di me da molto più tempo.
Ma adesso mi ero decisa a fare questa cosa e non potevo permettermi di non portarla a termine.

Sarei stata più stupida di quanto non mi sentissi già.
Mi sarei messa in pericolo per niente, altrimenti.
Ma soprattutto avrei messo in pericolo anche lui.

Non potevo sopportare ancora per molto la vita che stavamo facendo.
Mangiare serpenti e dormire nei boschi non era vita.

Così mi ero decisa io, per tutti e due : saremmo andati a cercare dell'alcol.

E adesso eccoci qui, in questo posto pieno di roba ma dell'alcol nessuna traccia.

Maledizione, quel testone di Daryl mi avrebbe insultato fino a perdere il fiato, oppure non avrebbe detto una singola parola, e a quel punto sarebbe solo bastato uno sguardo.
Uno dei suoi, quelli che ti fanno accapponare un pò la pelle.

Ma non mi interessava che cosa pensasse, sarebbe potuto benissimo non venire e starsene nella foresta a mangiare quel serpente schifoso, io me la sapevo cavare benissimo.

Mentre la mia mente formulava questi pensieri un vagante mi attaccò da dietro.

Proprio non lo avevo sentito, dannazione.
La paura si impossessò di me, ma dovevo rimanere lucida o sarei morta per una stupida bottiglia d'alcol che nemmeno avevo trovato.

Cercai di staccarmelo di dosso e mi girai per guardarlo in faccia e piantargli il coltello nel cranio.

Proprio quando stavo cercando di allontarlo dal mio viso una freccia gli trapassò la testa.

Lo scaraventai a terra, piena di rabbia.
Poi guardai Daryl, furente.

《Ci sarei riuscita benissimo da sola!》

《Certo, certo... non c'è di che comunque!》

Mi rispose in modo sgarbato, come al solito.
Poi riprese la freccia e si allontanò di nuovo.

Non sopportavo questo suo atteggiamento, questo suo modo distaccato di trattare tutto e tutti.

Come se non gli importasse di quello che è capitato al mondo e alle persone.

Lo seguì senza fare troppe storie e poco dopo finimmo in quello che doveva essere una specie di bar.

Lo guardai e mi fece cenno di andare a sedermi al bancone, poi cominciò a guardarsi intorno.

Senza fiatare mi andai a sedere su uno sgabello e trovai subito una bottiglia, mezza vuota : vodka alla pesca.
"Niente male!" pensai.

《Vodka alla pesca, com'è?》chiesi a Daryl fiduciosa, per una volta.

《Fa schifo.》rispose senza nemmeno guardarmi.

《Al diavolo, non mi interessa. Devo solo trovare un bicchiere. 》Dissi più a me stessa che a lui.

Tutti i bicchieri sul tavolo o erano rotti oppure erano sporchi di sangue.
La mia mente cominciò a lavorare, come spesso succedeva.

L'ansia cominciò a prendere il sopravvento.

Stavo realizzando quello che avrei fatto di lì a poco e, per quanto possa essere una cosa comune, per me non la era affatto.

Ripensai a mio padre : non mi aveva mai fatto bere.

Gli occhi cominciaro a riempirsi di lacrime a quel pensiero.

Forse lo avrei deluso, forse lui non avrebbe voluto.

Che stavo facendo?
Che stupida. Certo che non avrebbe voluto.
Rischiare la vita per un pò di quella schifezza, era davvero la cosa più stupida che avessi potuto pensare di fare.

Presi la bottiglia in mano e la guardai.
Tutti i miei sensi di colpa, tutte le paure e le ansie che avevo cercato di nascondere, sopprimere ed eliminare stavano tornando a galla.

La mia testa si faceva solo una domanda in quel momento : come mai ero ancora in vita?

Apparentemente era la più debole, la più piccola, la più fragile.

Quel nuovo mondo mi aveva insegnato qualcosa, ma non come aveva cambiato tutti gli altri.

Io ero rimasta sempre la stessa.

Ripensai a quando mi ero lasciata quasi morire, alla fattoria, dopo la strage del fienile.

Forse sarei dovuta morire lì, forse avrei dovuto avere il coraggio di farla finita in quel momento e non dare agli altri il peso di dovermi tenere al sicuro.

In automatico mi vennero in mente mia sorella Maggie, Gleen, Rick, la piccola Judith, Carol, Carl.
Tutti quanti e un vuoto enorme si fece spazio dentro al mio cuore.

Una voragine che già conoscevo, che già avevo aperto dentro alla mia anima, si fece spazio di nuovo in me.

Chissà se erano vivi, chissà se li avrei mai rivisti.

Poi ripensai alla bottiglia che avevo in mano e quasi mi venne da ridere per quanto ero stupida : la mia testa aveva creato tutto quel casino solo per una bottiglia di alcol, solo per un capriccio.

Prima che potessi anche solo pensare di buttarla a terra, Daryl la afferrò.
Quasi come se mi avesse letto nel pensiero, la scaraventò al suolo e disse

《Non berrai una schifosissima vodka alla pesca per la tua prima volta.》

Mi guardò, per un attimo, e i suoi occhi di ghiaccio sembravano essersi sciolti un pochino.
Fu uno sguardo intenso, uno sguardo carico di comprensione.
Come se avesse capito cosa si agitasse nel mio mare in tempesta.
Uno sguardo decisamente non da Daryl.

Poi si mise la balestra sulle spalle e uscì dalla stanza, come se fosse tornato sempre lo stesso.

Guardai a terra e mi cadde una lacrima dal viso.

Forse non tutto era perduto, d'altronde avevo ancora lui.

Quell'atto di fiducia aveva appena spazzato tutto i brutti pensieri che si erano formati nella mia testa.

Vedere infrangersi quella bottiglia distrusse anche la voragine che si era formata nel mio cuore.
In realtà era già lì, ma solo guardando quella bottiglia l'avevo finalmente vista e notata.

Solo vedendo andare in mille pezzi quella bottiglia mi fece rendere conto che ero ancora viva grazie a me stessa.
Che c'era ancora speranza, che quando c'è vita c'è speranza.

Nonostante la morte ci cammini intorno, noi siamo ancora vita.

Guardai i cocci di vetro a terra e sorrisi, poi mi incamminai fuori.

Solo per una bottiglia di alcol.

Just survive somehow - twdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora