Uniti

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Ero stanca, stremata.
Però contenta, finalmente quel posto era saltato in aria e forse Rick e gli altri avevano avuto una possibilità di uscirne vivi.

Così mi rilassai un secondo, mi appoggiai ad un albero e chiusi gli occhi.
L'esplosione aveva sicuramente ucciso molti vaganti o almeno li aveva attirati verso il fuoco, lasciando al mio gruppo un po' di respiro.
Questo pensiero mi portò un po' di serenità nel cuore.

Guardai di nuovo verso Terminus : il fumo era ancora nero, stava ancora bruciando tutto lì.

La rabbia mi assalì, avrebbe dovuto bruciare tutto e tutti, quelle persone erano degli animali.
Cercai di calmarmi, infondo non avevo ancora trovato gli altri e non sapevo se fossero effettivamente scappati.

Per tutta l'adrenalina nel mio corpo non mi ero nemmeno accorta che reggevo ancora la balestra di Daryl e l'arma da fuoco.

La paura si impossessò di me : se fossere tutti morti? Se non fossi riuscita a salvarli? Se l'unica cosa che mi rimarrà di loro saranno queste armi?

Cercai di scacciare quei pensieri, dovevo essere forte, dovevo mantenere la speranza.
Dovevo farlo per Tyrees e anche per Judith.
Quella piccola creatura era sotto la mia responsabilità e se gli altri non ce l'avessero fatta avrei dovuto fare di tutto per tenerla al sicuro.

No, non dovevo assolutamente pensare a questa evenienza.
Sicuramente loro stavano bene.
Il mio cuore, in quel momento, era talmente spaventato che faceva solamente finta di credere a quella che sembrava una speranza vana.

Avevo imparato ad essere forte, in tutto questo tempo e non potevo mollare adesso.
Avevo già perso troppo, questo mondo mi aveva già strappato la mia unica ragione di vita, non potevo permettergli di strapparmi ancora qualcuno.

Decisi di muovermi, mi allontanai da quel posto maledetto e mi inoltrai di più nella foresta, forse erano riusciti ad arrivare fino a lì.
Forse Daryl sarebbe riuscito a seguire le mie traccie una volta usciti da Terminus.

Daryl. Il pensiero mi trafisse. Mi ero imposta di non pensarci, di non cadere in quella trappola, ma non potevo evitare di avere una paura fottuta quando si trattava di lui.

Non riuscivo ad immaginare come sarebbe stato se non lo avessi visto più, se non ci avessi più parlato, se non lo avessi più sgridato.
Lui mi aveva salvata, mi aveva salvata quando era morta Sophia.

Mi era stato vicino in un modo tutto suo e avevo imparato a conoscerlo. Era come un libro aperto per me, ora, anche se non parlava.
Ed era un punto fermo nella mia vita di adesso, un faro nella tempesta.

Le lacrime cominciarono a scorrere sul mio viso e aumentai il passo, non potevo fermarmi. Non avevo una meta precisa, sapevo solo che non potevo fermarmi, altrimenti i pensieri mi avrebbero uccisa.

Poi, come un miracolo, sentii delle voci in lontananza.
Dovevo stare attenta, potevano essere gli uomini di Terminus.
Mi accuattai per terra e rimasi in ascolto.

Il mio cuore perse un battito : non erano gli uomini di Terminus.

Mi tirai in piedi e mi accorsi che le gambe quasi non mi reggevano. Aggirai l'albero in cui mi ero nascosta e di fronte a me vidi il mio gruppo.

Non riuscì a formulare parola né tanto meno a muovermi. Ero davanti a loro e non riuscivo a fare niente, neanche loro mi avevano vista.
Stetti immobile per quello che mi sembrò un tempo infinito. Il mio cuore era colmo di gioia e la mia mente, alla fine, aveva eliminato ogni scenario negativo e aveva ritrovato la pace.

Poi Daryl si girò verso di me : nemmeno il tempo di razionalizzare e mi stava già correndo incontro.

Così lo strinsi, lo strinsi forte e lui si aggrappò a me come per liberarsi da ogni peso e ogni paura.
Lasciò in quell'abbraccio, e tra le mi braccia, tutto il dolore che aveva.

Io raccolsi tutte le sue emozioni e lo sorressi con tutte le mie forze.

Non lo avevo mai visto lasciarsi andare così. Lacrime di gioia solcarono il mio viso e gli sussurrai piano " Adesso sono qui, Daryl. "

Lui si staccò da me mi guardò per un secondo : stava piangendo.
Poi mise il suo viso tra la mia spalla e il collo, infilai delicatamente le mani tra i suoi capelli e risi di gioia.

Si staccò da me ancora scosso dalla felicità e permise agli altri di abbracciarmi.

La felicità invase il mio corpo e piansi di gioia come non avevo mai fatto.

Poco dopo portai il mio gruppo da Tyrees e la piccola Judith.

Rick e Carl corsero ad abbracciare la loro piccola ed io e gli altri eravamo senza parole dalla bellezza del momento a cui stavamo assistendo.

Mentre guardavo quella bella famiglia riunita, Daryl si avvicinò di nuovo a me e sussurrò al mio orecchio
"Grazie."

Gli sorrisi e gli accarezzai il viso.

Guardai gli altri e seppi, in quel momento più che mai, che avrei fatto di tutto per quel gruppo.
Anche dare la mia vita.







Ciao a tutti/e! Come state?
Spero che la mia storia vi stia piacendo!
Approfitto di questo capitolo per augurarvi buona giornata per l'ultimo dell'anno e di conseguenza...anche se è presto... buon anno!
Che possa essere pieno di gioia e felicità!

Just survive somehow - twdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora