Capitolo 1

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"Non mi sono innamorato di te perché avevo bisogno di te, o perché volevo qualcuno da stringere o perché avevo bisogno che tu mi facessi sentire amato.

Mi sono innamorato di te perché nel momento in cui ti ho incontrata tutto si è fermato... I suoni attorno a noi erano attutiti e tutto quello che riuscivo a sentire era la tua voce e ogni volta che ti guardavo mi sentivo a casa e non avevo altro pensiero al mondo come renderti felice per il resto della tua vita perché stavi già facendo così tanto per me senza saperlo, ma con il passare del tempo hai iniziato lentamente ad allontanarti e la cosa peggiore era che sapevo di non poter far nulla per impedire che accadesse... Te ne sei andata.

Ma avrai sempre un posto nel mio cuore, che mi piaccia o no... Perché non mi sono mai sentito così innamorato come mi sono sentito con te."


6 ANNI DOPO

«Hope quante volte ti ho detto di non guardare tra le mie cose?» chiedo abbastanza stanco e togliendole di mano il quaderno marrone.

«Perché non vuoi che legga ciò che c'è scritto li dentro?» domanda sbuffando e sdraiandosi sul letto a pancia in su.

Per essere una bambina di soli 6 anni è abbastanza sveglia e anche molto matura, anche se a volte un po' insopportabile... Se solo sapesse che il suo carattere mi ricorda tanto quello di una persona.

«Papà mi stai ascoltando?» chiede sventolandomi la sua manina davanti. Sbatto gli occhi più volte, rimettendo a fuoco la mia piccolina.
«Scusami, stavo pensando ad una cosa» la avviso concentrandomi solo su di lei.
«Pensavi alla mamma?» domanda mettendosi seduta, «Perché non mi parli mai di lei? Né tu né Doctor Strange la nominate mai...».

Ricapitolando...
Dopo la morte di Giorgia, i rapporti con la squadra si son letteralmente chiusi e anche distrutti. Io e Tony abbiamo discusso di brutto, tanto che hanno dovuto separarci. Son stato il primo a prendere tutte le mie cose e quelle di Hope, e andarmene... Stare ancora in quel posto mi avrebbe distrutto e non potevo.
Si è tenuto il funerale, ovviamente con una bara vuota dato che dopo la battaglia il corpo di Giorgia era completamente sparito... Per anni ho vissuto con l'idea che sarebbe tornata, perché come si dice "non c'è morto senza un corpo".

È stato Strange dopo tre anni a trovarmi, perché percepiva la magia di Hope. Da quel momento allora, almeno una volta alla settimana viene a farci visita assicurandosi che i poteri della piccola non prendano troppo il sopravvento.

«La amavi?».
La voce piccola e delicata di Hope mi fa riconcentrare su di lei, ha gli occhi fissi nei miei... Una parte di me è felice che non somigli a lei, mentre l'altra parte avrebbe tanto voluto che fosse tale e quale.
«Era tutto ciò che avevo di più bello...» mormoro sdraiandomi nel letto.

Fred, il gatto rosso e con un solo occhio, trovato a girovagare nel nostro quartiere, salta sul letto piazzandosi tra noi due e iniziando a fare le fusa. Hope ha insistito affinché lo tenessimo, giusto per aver qualcuno che le facesse compagnia.

«Parlami di lei...» sussurra piano, con occhi lucidi.
Ad Hope non le ho mai parlato di sua madre, non perché non volessi, ma parlarle della donna che ho amato e mi è stata portata via fa male.
È una ferita ancora aperta ed ogni tanto la notte mi capita di sognarla...

Tiro fuori dai miei jeans il
portafoglio, aprendolo ed estraendo una foto ormai rovinata.

«Era la donna più bella del mondo» mormoro passandole la fotografia. Hope la prende tra le sue piccole manine e l'accarezza dolcemente, come se avesse paura di rovinarla.

UNA STARK COME STREGA 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora