Capitolo III - La volpe

1 0 0
                                    

Ci metto un po' a convincere Botis a lasciare il corpo di quella ragazza. È terrorizzato dagli angeli, ma Lucifero gli fa di certo più paura, perché non appena lo minaccio nuovamente di chiamare il suo padrone, il demone inizia il processo per staccarsi dall'anima della ragazza. L'ho costretto a mangiare anche per ridare energie a Sara, così che non morisse durante il processo. Mi siedo sulla poltrona e prendo fuori il cellulare. Sembrerà assurdo, ma... Anche i Kami sono forniti di cellulari, sanno usare internet e sono particolarmente avanti coi tempi.

Faccio cenno al demone di stare zitto, poi chiamo mio padre. «Mio Signore?»

«Daisuke! Stai bene?» Mi chiede immediatamente. «Sei ancora intero?»

Poi sento una voce femminile sbottare. «Dà qua, genio!» È Inari. «Che hai scoperto?»

«Potreste mettermi in viva voce?» Inari lo fa immediatamente. «Grazie. Ho... Cattive notizie. La situazione è più grave del previsto. Ancora non ho bene compreso l'entità del pericolo, ma temo che Dio voglia invaderci.»

«Invaderci?» Ripete la voce di Amaterasu. «Non oserebbe mai tanto.»

«Invece sì.» Osservo il demone che nel frattempo è a metà del processo. «Ha ordinato a Raffaele di creare un nuovo virus, che terrorizzasse i Cristiani e li costringesse a nascondersi nuovamente nella preghiera e nell'ossessione di una punizione divina. Sta raccogliendo energia in massa.»

Dall'altra parte sento calare il silenzio. Credo che solo Hachiman avesse immaginato uno scenario del genere. Nessuna divinità occidentale si era mai spinta così oltre. Sapevano cosa li aspettava. Il regno dei Kami è troppo ben difeso e gli Dei stessi non sono dei sempliciotti. Per questo gli Occidentali hanno sempre avuto difficoltà nella conquista dell'Oriente. Ma i Cristiani sono tanti e in questo momento stanno dando tutti energia a Dio. Sono terrorizzati da questo virus, quindi...

«Io avrei un piano.» So che sono in difficoltà, probabilmente non hanno mai affrontato una minaccia del genere, ma sanno di non essere da soli in questa guerra. «Se foste interessati.»

«A questo punto siamo aperti a tutto, figlio di Hachiman.» È Amaterasu a parlare. «Sentiamo.»

«Il tutto gira intorno a questa malattia.» Cerco di mettere insieme le idee per spiegarmi il meglio possibile. «Potremo diminuire il ritmo con cui Dio raccoglie energia se fermassimo il virus.»

Ovviamente dall'altra parte sono oltremodo confusi. «Vuoi... Fermare il virus? Non sapevo che fossi anche un medico.»

Ridacchio. «Non lo sono. Questo virus non è umano, l'ha creato un Arcangelo. Da quel che so...» Faccio apparire un portatile sulle mie ginocchia e cerco velocemente informazioni su Raffaele. «Ecco! Le ali dell'Arcangelo della Guarigione sono in grado di guarire qualsiasi ferita, malattia o condizione in cui si trovi l'essere umano.»

Inari è la prima a comprendere le mie parole. «Vuoi dare la caccia a Raffaele.»

È in quel momento che noto che ormai Botis è quasi completamente fuori dal corpo della ragazza. «Ehm... Devo andare ora, ma, se non è chiedere troppo, mi servirebbe aiuto. Raffaele è un Arcangelo potente e per altro è in grado di infettare anche noi immortali. Se poteste mandarmi i rinforzi, ve ne sarei grato.»

«Li avrai.» Sento togliere il viva voce, poi Hachiman conclude la conversazione. «Sta' attento, figlio mio. Quello è un covo di serpi: non fidarti di nessuno.»

«Ricevuto, padre.» A quel punto chiudo la chiamata e torno vicino al letto. «Forza, Sara, un ultimo sforzo...»

Il demone, finalmente, dopo settimane di possessione, libera il corpo della ragazza e scompare in una nuvola nera, tornando velocemente dal suo padrone per essere protetto dagli angeli. Sara, invece, torna ad essere padrona del suo corpo e della sua anima con un enorme boccata d'aria. Lentamente torna in controllo di tutto e anche del dolore che il suo corpo sta provando. Non mi stupisce quando lancia un grido. Lentamente le poggio una mano fra le scapole e la irradio con energia curativa, prendendola dalla mia linfa vitale. Io sono immortale, non ne ho davvero bisogno, Sara, invece, è sul filo del rasoio. Subito dopo, subentra il dolore emotivo: la ragazza si chiude a riccio e scoppia in lacrime. Non so se mi ha notato o meno, ma per ora tento di renderle il ritorno alla normalità il meno traumatico possibile.

Yakuza - Il figlio di HachimanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora