Capitolo 14

275 22 12
                                    

NON DICO TANTE COSE

Una cosa di cui mi sono sempre vantata è che so trovare la giusta citazione per ogni mia giornata, soprattutto quelle di merda.
Non avevo mai avuto tanta confusione, sino ora.
Sono indecisa tra due frasi, perché mi paiono più simili al riassunto del mio catastrofico Halloween.
"Non siamo mai così tanto disposti a litigare con gli altri, come quando siamo insoddisfatti di noi stessi", lo disse William Hazlitt.
Ma allo stesso tempo mi intriga anche "La differenza fra i litigi degli innamorati e gli incontri di box è che non c'è un arbitro. Nessuno ti dice quali colpi sono sotto la cintura o quando andare nei rispettivi angoli" di Carrie Bradshaw.
Hanno ragione entrambi, ero già sulla difensiva quando Chris ha dato di matto, mi sento distante da lui a causa di mille ragioni e mi innervosisce.
Ero pronta a litigare, lo sono da parecchio.
Bradshaw ha ragione su come ferire una persona, non c'era niente che ci fermasse e avrei voluto una spalla, qualcuno che mi dicesse che avevo ragione.
Eppure, quando mai ho avuto qualcuno su cui contare per qualsiasi cosa? Dovrei aver imparato dai miei errori ma a quanto pare non ho capito un cazzo.
È la nostra prima vera lite e ho già una voglia assurda di fare un casino, è un lato di me che avevo giurato di dissipare con Eleonora.
Vorrei pentirmi di ciò che ho detto, sentirmi una stronza ma non è così, al massimo mi dispiace non aver detto di più.
Avete presente quando, dopo una lite, vi vengono in mente tutte le risposte perfette che potevate dare? Ce le ho tutte ora.
Avrei dovuto rinfacciarli di come mi ha mentito su Jenny fino in Scozia, del flirt con Elizabeth, sull'avere incontrato a New York quella sociopatica. Ma non l'ho fatto.
Una parte di me mi sta sgridando, mi dice che solo perché una cosa si può dire allora non significa che la si debba dire.
Se solo Chris sapesse che una volta, in Italia, era campionessa su come ferire a parole gli altri, dopotutto ho imparato dai migliori.
Non sono una brava persona, non mentirò.
Per quanto riguarda la fine della lite non sono esattamente scappata, semplicemente non volevo vederlo o ascoltarlo un istante di più. Ed essendo Halloween chi mi avrebbe riconosciuta conciata come una scadente Daenerys?
Ho scritto un messaggio di scuse a Crispy, RDJ e Zac, ho detto loro che non sarei andata alla festa, di chiedere scusa anche agli altri.
Dove sono andata? Ho divorato una piadina di kebab, non la mangiavo da anni ma un po' mi sono sentita meglio.
Cos'altro è successo? Hayley mi ha chiamato per, ovviamente, rimproverarmi.
A quanto pare sono stata infantile nel non presentarmi solo per una lite, avrei voluto tanto gridarle addosso di farsi gli affari suoi ma sono stata zitta e, in modo sfacciato, ho riattaccato.
È stata la prima volta che mi ha fatta così tanto arrabbiare.
Perché cazzo tutti pensano di sapere cosa devo provare o fare?!
Solo quando mi sono calmata ho deciso di tornare, non prima di un gelato al limone a mezzanotte.
Ora sono in ascensore, mi tolgo la micidiale parrucca e lascio i capelli biondi ribellarsi, peccato che io non possa fare lo stesso.
Vorrei ma ho fatto una promessa, non posso e non voglio tornare Eleonora, quella ragazzina che non ne manteneva mezza e che rimandava qualsiasi cosa.
Ho promesso che sarei stata più adulta, niente scenate, meno emotiva e più razionale. Entrerò in quella camera e dovrò affrontere Chris.
Già, affrontare qualcosa è nuovo per me, di solito preferisco disperarmi in una ciotola di yogurt gelato.
Maremma, ora ne ho voglia.
Arrivata davanti alla suite rimango sulla soglia, non ho la chiave magnetica. Daenerys non ha una borsetta, perciò avevo messo i soldi e un documento nel reggiseno, la carta no.
Non so per quanto rimango così, le mani tremano e l'indecisione cerca di dirmi che non posso cambiare, qualsiasi cosa faccia il mio primo istinto è quello di andarmene e di allontanarmi dagli altri.
Alzo la mano, pronta a bussare ma, improvvisamente, essa si spalanca e appare Chris. Mi fissa sorpreso, la sua fretta svanisce sotto il suo sguardo confuso, immagino stesse uscendo per venirmi a cercare.

<<Sei tornata>>si mette dritto, nella sua voce c'è ancora rancore.

Noto che non indossa più il costume, mi sento un cretina travestita. Si sposta sulla sinistra per farmi passare, entro in camera e lancio sul letto la parrucca col telefono.

È 𝐃𝐚 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐋𝐚 𝐕𝐢𝐭𝐚 𝐂𝐡𝐞 𝐓𝐢 𝐀𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 ²Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora