«È l'unica soluzione per tenerti in salvo e io mi fido di lui».
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Bea Wilson è una studentessa di medicina che vive la classica vita di una ragazza ventiduenne. E' solare e allegra, ma ciò che p...
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«Davvero vuoi lasciare Daniel?», domanda Anne con uno sguardo sorpreso.
«Credimi, non vorrei. Ma è la cosa giusta per entrambi. Non stiamo vivendo con tranquillità, non stiamo nemmeno parlando più come prima... non abbiamo più il nostro spazio», brontolo esponendo le mie spiegazioni alla mia migliore amica.
Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno riguardo i miei ultimi pensieri assillanti; per cui non ho impiegato molto tempo per chiamare Anne. Mio padre è al piano di sotto e in questi pochi giorni lavorerà da casa, potendosi prendere cura di me, mentre noi due ci siamo rifugiate in camera mia.
Anne annuisce leggermente, comprendendo sicuramente le mie motivazioni ma ne rimane comunque rattristata.
«Bea, tu sai ciò che fai. Se senti che sia giusto così, allora dovresti farlo», mi incoraggia stringendomi una mano.
«Ho paura di fare un errore», ammetto sincera.
«Non devi aver paura. Se non ami più una persona, non è colpa di nessuno», cerca ancora di trovare la soluzione a tutto ciò che ribatto. Per un secondo sorrido, ringraziandola mentalmente; ma riflettendo sulla pesantezza delle sue parole, vengo travolta da un brivido.
"Se non ami più una persona". Io non amo più Daniel? Davvero? È possibile non amarlo più, all'improvviso?
Il mio subconscio vorrebbe annuire, ma la parte più irragionevole di me stessa afferma che il motivo non è la mancanza di amore, ma la riconoscenza dell'affetto.
Non amo Daniel. Non più nel modo in cui andrebbe amato. Ma so di volergli bene, di provare sincero affetto nei suoi confronti e questo non credo possa scomparire.
Smuovo le spalle e prendo un grosso respiro. «Gli voglio bene... questo non cambierà mai», affermo soltanto.
Anne ridacchia, lasciandomi stordita e confusa dalla sua reazione. Si passa una mano sulle labbra, nascondendo la sua risata insensata e strizza gli occhi davvero troppo divertita.
«Credi sia divertente?», le domando sorpresa, anche se cerco di trattenere una risata anche io per la comicità della situazione. Boccheggia un po' prima di riuscire a rispondermi.
«Tu vuoi bene a Daniel, perché stai perdendo la testa per il tuo poliziotto!», afferma mimando con le dite due virgolette.
Spalanco la bocca, ancor più sorpresa. «La mia decisione non ha niente a che vedere con Aaron!», ribatto prontamente tirandole una gomitata. Lei continua a ridere finché non si solleva di scatto, tirandosi a sedere a gambe incrociate sul mio letto.
