Di nuovo dentro casa
"Mi potresti raccontare delle altre ragazze che hai aiutato se ti va bene, per favore."
"Bhe... Erano tutte nella tua situazione, senza famiglia e senza soldi, le volevo aiutare e quindi proponevo di farle vivere in una comunità di ragazze che conosco. Ma tutte poi dopo mesi, e alcune dopo anni, hanno trovato la loro strada.
Ovviamente se fossero rimaste sarebbe stato bello, avevo instaurato un bel rapporto con tutte. E sai cosa vi accomuna?""Il fatto che siamo delle cazzo di puttane?"
La prendo di forza di spalle e la posiziono davanti a me e la guardo dritto negli occhi molto seriamente.
"Tu e nessuna delle tue compagne era una puttana, siete state costrette, ma non dovete definirvi così, né per indicare quello che eravate obbligate a fare, né per descrivervi in futuro. Poi, sai, ci sono le ragazze che magari non sono obbligate e che lo fanno perché hanno bisogno di soldi, lo fanno come lavoro, e ogni lavoro è rispettabile, io aiuto anche loro a trovarsi un lavoro più bello e smettere di fare quella vita. Voi siete speciali, tu sei speciale, semmai qualcuno dovesse chiamarti con tale nome ricordati quello che ti ho detto, magari neanche fanno caso a cosa dicono, ok?"
"Mmmh."
"Comunque quello che volevo dire è che quando vi ho portato a casa avevate reagito tutte allo stesso modo, avevate tutte la stessa espressione sul volto. Eravate spaesate e forse, non so dimmi tu, impaurite? A loro dicevo e ho fatto capire che non avevano nulla da temere così avrebbero iniziato a fidarsi di qualcuno."
"Ma allora perché non mi hai portato in quella comunità? Insomma perché proprio a casa tua?"
"Che tu ci creda o no Max, avevi un'espressione diversa quando ti ho trovato e mi hai ricordato qualcuno che conosco. Per questo ho scelto di farti venire qua, perché sento che in te c'é qualcosa."
"Capito." Infine si limitò a dire Max anche se era stupita dal discorso della più grande, pur non facendolo vedere.
"Com'è, hai ricominciato a non parlare?" Disse Alex triste e senza cattiveria.
"Non mi va."
"Tranquilla, quando te la senti parli."
Di pomeriggio
"Ti va se andiamo a comprare qualcosa?"
"Ok."
"Invito anche delle mie amiche, d'accordo?"
"Certo, non devo mica scegliere io."
"Be, voglio un tuo parere e se vuoi che andiamo solo noi per ora va bene, magari preferisci incontrarle un altro giorno?"
"Boh, se sono come te..." Disse un po' ridendo.
"Come me, in che senso signorina?"
E iniziai a farle il solletico, ma poi un suo urlo di dolore mi fece fermare.
Mi guarda e di scatto abbassa la testa.
Io le prendo il mento, le faccio alzare il viso verso me e le dico:
"Mi sa che oggi l'unico giro che faremo sarà dal dottore." Dissi un po' ridendo.
"Mmh."
"Solo se te la senti, perché comunque di sicuro non è niente di rotto altrimenti avresti urlato molto di più, te l'assicuro, e non riusciresti neanche a muoverti."
"Sí, ma perché di nuovo? Ci siamo state ieri, mi ha già visitato."
"Be, hai visto tu stessa, era una visita generale, poi sei svenuta, quindi anche volendo non ha potuto fare niente."
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You will make it
RomanceLa storia di Alex e Max e del loro incontro miracoloso, una storia di dolore e sofferenza ma anche di amore, il racconto del loro passato tortuoso che le porterà ad avvicinarsi sempre di piú. Dal testo: "A... Alex..." "Shhh, è tutto ok, rilassati am...