(7) I miei piccolini

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Tornando a casa di pomeriggio dopo aver pranzato fuori

Alex si perde nell'osservare Max mentre guarda suo figlio e pensa a quanto sia carina.

"E quindi hai solo 18 anni. Pensavo di più." Dice Alex a Max mentre ritorna a guardare la strada, dopo che un semaforo da rosso è passato a verde.

"E già. Tu invece?" Max le risponde alternando lo sguardo dal finestrino alla foto di suo figlio accarezzandola.

"23."

"Anch'io ti ritenevo più vecchia, sai?" Le disse sfacciata Max.

Poi si misero a ridere.

"Sks, si avvicinerà anche la tua ora sta' tranquilla." Le disse continuando a ridere. Poi le chiese:

"Cosa vuole il piccolino per cena?"

"Già ti sei scordata di me e chiami piccolino lui?" Disse con un finto tono arrabbiato.

"Scusa, hai ragione, anche tu sei piccola; 18 anni, bhè"

"Ehiiiii." Poi Max diede un leggero pugno a mo' di scherzo sul braccio destro di Alex.

"Comunque, i TUOI piccolini vorrebbero... Oddio la pizzaaaaa."

"Tutto per i MIEI piccolini."

"Ti ringraziamo. Comunque sì, ho detto TUOI."

"Bello il fatto che siate i miei piccolini."

A quell'affermazione Max arrossì, ma non lo diede a vedere.

"Comunque Alex, mi sento stanca possiamo non uscire oggi?"

"Ma certo."

A casa verso le 8 di sera

"Sto per chiamare la pizzeria, tu quale vuoi?"

"La Biancaneve."

"Ahahah. É veramente una piccolina." Disse pensando ad alta voce Alex senza rendersene conto.

Max la sentì piano, quindi pensò che avesse capito male.

"E che Biancaneve sia." Poi le urlò dalla cucina, visto che lei era in salone.

Dopo aver ordinato le pizze, Alex andò da Max e la trovò a massaggiarsi la pancia con la maglia alzata.

"Ancora non si vede." Sentì dire Max dietro di lei e di colpo si coprì con la maglia e si abbracciò vergognandosi.

"Ehiii, tutto bene? Ti ho già visto più scoperta di così." Le disse in modo ovvio Alex a mo' di risposta alla sua reazione.

"Sì, ma mi stavo toccando. É imbarazzante."

"Ma che dici." Disse Alex con faccia un po' confusa.

Poi Max sembrò ribattere, ma disse qualcos'altro.

"Anche se non l'ho visto, ho sentito oggi che Ariana mi guardava. Chissà che deve aver pensato."

"Bhè, anche a lei avevo già parlato di te, penso che semplicemente si sia stupita da quanti segni di violenza hai." E le diede un bacio sulla fronte.

"Comunque veramente, stavi solo coccolando tuo figlio, non ti devi imbarazzare, il "toccarsi" è un'altra cosa, sai..." Disse semplicemente Alex, come se questo fosse la cosa più normale al mondo.

"Oddio, ti prego Alex, smettila." Le rispose Max visibilmente vergognata; Alex allora capendo il problema di Max col suo corpo vista la sia reazione verso un così piccolo discorso decise di parlarle di quest'argomento.

"Ehi, scusa scusa, comunque ormai sei grande per queste cose e visto che ho iniziato il discorso ti dico che semmai sentissi il bisogno di toccarti da sola, nel senso di masturbarti, è normale e non ti devi imbarazzare, ma ti ricordo che però solo stimolazione del clitoride per ora puoi fare perché il bimbo non può prendere colpi."

Poi per alleggerire il momento le disse:

"Ma mi raccomando, non farlo sul mio divano, eh" La piccola però si imbarazzò ancora di più e allora Alex si sentì in colpa ad aver fatto questa battuta e allora dopo un altro bacio sulla fronte le riparlò.

"Piccola, ti ho detto questo solo perché dopo degli stupri si perde l'autostima verso se stessi e ci si sente una merda col proprio corpo, la masturbazione aiuta, solo questo volevo farti sapere. Mi dispiace averti messo in imbarazzo, ma è una cosa naturale ricorda." E finì con un altro bacio.

"La mia autostima, o almeno quel poco che avevo, è andata a farsi fottere tempo fa..."

"Piccolina mia, ora va tutto bene, la ricostruiremo poco a poco, insieme, anche insieme ad Amy e alla sua ragazza, insieme ad Ariana, poi ti farò conoscere altri miei amici, ma non ti devi preoccupare."

Poi si abbracciarono e restarono così fin quando qualcuno suonò alla porta.

"Mi sa che è arrivata l'ora di mangiare."

"Per fortuna, ho una fame."

Poi Max vide Alex andare alla porta e prendere le pizze che sembravano enormi.

"Mangiamo mentre ci vediamo un film?" Chiese la padrona di casa.

"Certo, perché no?"

"Quale vuoi vedere?"

"Non saprei, rinchiusa lì ero come isolata dal mondo, come se fossi rimasta a quando avevo solo 13 anni, non so cos'hanno fatto di nuovo in televisione."

"13 anni?... Piccola, non sai quanto io sia felice di averti portato via."

"Tu non sai quanto IO sia felice." Poi unirono le mani e Max iniziò ad avere gli occhi lucidi; prese un respiro grande e decise di parlare con Alex di una cosa.

"Sai... Non è la prima volta che resto incinta." Disse amaramente Max. Alex restò un attimo sbalordita, ma poi si rese conto che in quelle situazioni sarebbe stato molto più improbabile non restare incinta. Per incoraggiarla a parlare le strinse la mano e le baciò la fronte.

"Non piangere." Le disse, perché dopo il bacio dai suoi occhi iniziarono ad uscire delle calde e rapide lacrime.

"Alex... Alex, mi facevano abortire a calci. Non sono riuscita a proteggere nessuno dei miei bambini, voglio farlo almeno con questo, avevo paura di crescerlo da sola ma ci sei tu, penso che di sicuro sia meglio che gli altri miei bambini siano morti invece di vivere lì in mezzo a quella merda-." Disse tutto d'un fiato, mentre poi quest'ultimo le si mozzava in gola alla fine.

Poi ci fu un enorme sospiro tremolante da parte sua per riprendere aria.

"Mi legavano i polsi e le caviglie a letto quando riuscivo a schivare i calci, mi picchiavano la pancia, mi tenevano per il collo e non potevo fare niente. La prima volta che mi hanno stuprata mi hanno fatto malissimo, urlavo ma loro sembravano sordi, come possono esistere persone così Alex? Dopo 2 mesi in cui non avevano mai smesso di scoparmi, un giorno iniziai a vomitare..." Aggiunse con voce tremolante.

"Piccola, piccola, calmati. Ricordi? Niente emozioni forti. Rilassati, ora sei al sicuro, voi due siete al sicuro, nessuno vi farà più niente, ve lo prometto. Me ne parlerai quando vorrai, magari con Amy davanti, ok?" Poi baciò le ultime lacrime che stavano cadendo dai quei suoi occhi stupendi, le baciò la fronte e poi scese a baciare la pancia e a farle i grattini.

All'inizio Max si agitò, ma erano troppo rilassanti che poi si sciolse e fece continuare Alex.

"Brava piccola, respira. Guardami Max. Ti voglio bene e non ti lascerò mai, capito? Mai. E la stessa cosa vale per il piccolino."

"Ti voglio bene anch'io e anche lui, o bhe lei." E si sorrisero.

"Dai piccola, ora scegli il film, vedi quale ti ispira di più. Io nel frattempo taglio la pizza. Vuoi anche popcorn e patatine?"

"No grazie." Alex capendo che non lei stesse mentendo, annuì e si recò in cucina.

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