1. {Cintra}

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<<Ciri muoviti! Non puoi tardare ogni volta per giocare con quei ragazzi, non a questi eventi...>>

Yvanna correva, tenendo per mano la nipote e ridendo, facendola entrare di fretta dentro il grande palazzo reale di Cintra, da una porticina sul retro controllata da alcune guardie, che guardavano le principesse correre, impanicate per il ritardo.

<<Muoviti!>>

Diceva lei, guardando la nipote raggiungere Calanthe al tavolo, sorrise in modo elegante e pacato, guardando la sala piena di persone, poi, anche lei, notando un cenno di sua madre, corse a sedersi al tavolo, sistemandosi la lunga gonna dell'abito rosso carminio che aveva indosso.
Calanthe guardò le due ragazze, che si guardavano cercando di trattenere una risata, ma più si guardavano, più veniva difficile trattenerla.
Tra Cirilla e Yvanna era sempre stato così, erano l'una la spalla dell'altra, complici in tutto e per tutto, se Ciri sbagliava o faceva qualche cavolata Yvanna era sempre lì, pronta a proteggere la nipote con le unghie e con i denti, ma in quel momento, Yvanna comprese che forse era meglio prestare attenzione a Calanthe.
Un ragazzo, poco più grande di Ciri, e poco piu piccolo di Yvanna, si avvicinò in modo educato al tavolo.

<<Porgo i miei saluti, regina Calanthe, e vi ringrazio del gentile invito alla festa! Vorrei chiedere alla principessa Cirilla, un ballo...>>

Il ragazzino era timido e impacciato, Yvanna guardò prima lui, poi Ciri, incitandola ad andare, e così stava facendo anche Calanthe.
Ciri si alzò, aggrottando le sopracciglia e facendo una smorfia infastidita verso Yvanna, che non riuscì a trattenere una risata, soffocandola in un fazzoletto, Eist guardò la figlia, che si tratteneva dallo scoppiare a ridere, ed iniziò a sua volta a trattenere la risata, mentre Calanthe li guardava esasperata, ma trovando la scena nel complesso adorabile.
La regina guardò poi sua nipote, che ballava e si divertiva con gli altri giovani nobili nella pista da ballo.
Non si chiese perchè sua figlia non fosse lì, spesso, nemmeno la vedevano come una principessa del palazzo, la maggior parte delle volte, quando a Cintra si nominava "la principessa" senza specificare il nome, si parlava di Cirilla.
Ed in effetti era una cosa plausibile, Ciri era molto più elegante e principesca di Yvanna, che passava le serate ad allenarsi con la spada, ed era già tanto se nelle occasioni giuste indossava abiti elaborati, adatti ad una ragazza del suo rango.
Calanthe voleva farla sposare al più presto, Cintra aveva bisogno di una sicura erede al trono, ma quella non sarebbe stata di certo Yvanna.
Ella non sembrava affatto interessata in una relazione, e tantomeno nel matrimonio, aveva rifiutato ogni singolo nobile ed ogni singolo cavaliere che le aveva chiesto la mano in quei mesi.
Yvanna prese in mano un bicchiere, con dentro dell'acqua, e ne bevve un sorso, leccandosi le labbra e guardando nuovamente Ciri, che si stava divertendo.
Mentre guardava sua nipote, potè udire sua madre parlare con Sacco Di Topo, il mago:

<<Dovremmo dirglielo?>>

Disse sacco di topo alla regina, guardandola con aria abbastanza preoccupata, per poi girare il viso e guardare Cirilla, passandosi una mano sotto il pizzetto.

<<No, non è il momento...lascia che si goda la festa, sarà l'ultima per un bel po' di tempo...>>

Disse Calanthe, a quel punto Yvanna scosse il capo, voleva saperne di più, voleva scoprire di cosa stessero parlando la regina Calanthe e Sacco Di Topo, ma non poteva farsi avanti dal nulla e chiederlo in modo sfacciato come avrebbe fatto in qualsiasi altra situazione.
Almeno finché Eist, suo padre, non si mise in mezzo alla conversazione tra la regina e il mago.

<<Non potete tenere nascosta alle mie ragazze una cosa del genere, i Nilfgaardiani sono alle porte, e una di loro due sarà regina, un giorno...>>

Calanthe fulminò il marito con lo sguardo.

<<Cirilla, sarà regina. Non nostra figlia. Cirilla ha gli stessi poteri della mia Pavetta...>>

Disse Calanthe, continuando ad ignorare la presenza della figlia accanto a sé, come se non ci fosse, come se non potesse sentire ciò che la madre continuava a dire.
Yvanna si alzò dal tavolo e corse sulla pista da ballo, si sentiva pugnalata alle spalle dalla sua stessa madre.
Prese la mano di un lord a caso tra i presenti , era un ragazzo alto, con i capelli lunghi di un biondo cenere, mossi, raccolti in una coda bassa. Aveva due grandi occhi verdi e penetranti e un accenno di barba, doveva avere la stessa età di Yvanna, esso, vedendosi la principessa davanti, sorrise e accettò volentieri l'invito al ballo.
Ma nella testa di Yvanna non frullavano idee su chi potesse essere quel lord con cui si accingeva a danzare, nella sua testa, aveva solo l'immagine del castello di Cintra che andava a fuoco.
Proprio come in un suo sogno qualche mese prima, che la regina aveva interpretato come "è un semplice brutto sogno, torna a dormire e non disturbarmi a quest'ora." Ma ormai quel sogno iniziava a sembrare sempre più vero.
Yvanna nella sua testa si stava preparando a scendere in campo di battaglia, sentiva già le urla di dolore delle madri che si sarebbero viste i figli strappati via dalla guerra, i pianti dei bambini spaventati dai soldati dell'impero arrivati a loro per sterminarli, il sangue dei Nilfgaardiani scorrere dalle sue mani, sul suo viso, voleva passarlo sotto gli occhi, nella sua testa i Nilfgaardiani avevano sbagliato regno contro cui mettersi, stavano sbagliando tutto e non se ne rendevano minimamente conto, Yvanna era schifata, era infastidita, voleva piangere, ma non poteva, non poteva esternare alcuna emozione, doveva solo tenere la testa alta ed aspettare il segnale per andare a infilarsi l'armatura e scendere in campo di battaglia, solo un altro po di pazienza...
Agli occhi della ragazza, Calanthe era sempre stata una regina perfetta, una donna con i fiocchi per stare a capo di un regno, non sapeva la verità su niente, e non la voleva scoprire, non ancora.
Yvanna aveva tutta la vita davanti, ed era sicura che la madre non le avrebbe lasciato combattere una guerra intera, da sola.
Scosse la testa riprendendo a ballare con il ragazzo, che scoprì si chiamasse "Lord Morgan", un conte ventiduenne della periferia di Cintra che cercava moglie, Yvanna sperava che la madre non lo scoprisse, o che addirittura non pensasse a un marito per lei tra quegli uomini.
La situazione nella sala da ballo si faceva sempre più pesante, a quanto pare Yvanna non era stata l'unica a sentire Sacco Di Topo e Calanthe parlare, alcuni nobili stavano parlottando tra loro, sussurrando parole scomposte, come presi dal panico, che era proprio l'ultima cosa che i sovrani avrebbero voluto in quel momento. Calanthe fece un respiro profondo tenendo stretta la mano di Eist, guardò poi in basso e lentamente  alzò lo sguardo verso i presenti nella sala, sporse lievemente le labbra in avanti, aggrottando le sopracciglia e stringendo i denti, chiuse gli occhi per un secondo, poi li riaprì, era pronta, pronta a tutto. Pronta ad affrontare le conversazioni con i nobili, le difficili conversazioni, e pronta anche a mettere la sua armatura, e impugnare la spada.

Traitor Of Cintra. {The Witcher}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora