La principessa di Cintra si portò una mano davanti agli occhi ambrati, li aprì a fatica, l'erba su cui era accasciata sembrava ancora più umida di quanto ella ricordasse, si mise seduta, in ginocchio, cercando di ricordare cosa fosse appena successo.
I suoi ricordi si fermavano a Cirilla che correva ed urlava, allo spazio sul terreno, che non mise molto a notare poco distante da lei.
Vedendolo, istantaneamente si tirò indietro, portando una mano alla spada, ricordandosi solo in quel momento che, non troppo lontano da lei, doveva esserci ancora il comandante delle forze armate dell'impero Nilfgaardiano.<<Fatti vedere...>>
Mormorò Yvanna, alzandosi in piedi, aiutandosi con la spada al terreno.
Si guardò attorno, ma non sembrava esserci traccia del cavaliere nero da nessuna parte, iniziò a camminare piano, verso le porte della ormai caduta Cintra.
Tutto attorno a lei sembrava morto, distrutto, Yvanna camminava per le strade su cui, fino al giorno prima, vedeva bambini scorrazzare da una parte all'altra, seguiti dalle mamme con i cestini della spesa appena fatta al mercato.
Quelle strade che prima odoravano di pane appena sfornato, di frutti di stagione, in quel momento odoravano di morte.
La morte non ha un odore vero e proprio, ma Yvanna in quel momento, poteva sentire tutto ciò che le ricordava la distruzione, la morte e la tristezza.
Odore di sangue, di bruciato, pianti sconsolati di bambini affamati, le cui madri erano state strappate via dai soldati Nilfgaardiani, che avevano visto la vita uscire dai loro occhi pieni di terrore, le loro ultime parole erano sicuramente preghiere per far risparmiare le vite dei loro bambini, preghiere inutili, dato che i pochi bambini rimasti in vita, non sarebbero riusciti a sopravvivere più di qualche giorno.
I rumori dal mondo esterno cessarono di botto, Yvanna iniziò a sentire il silenzio, un silenzio straziante, assordante, seguito da un sussulto della stessa principessa che, davanti ai suoi occhi, aveva una scena raccapricciante.
Il corpo inerme della regina di Cintra giaceva sul terreno, esattamente ai piedi della torre più alta del castello, in quel momento Yvanna iniziò a tremare, le cadde di mano la spada e con essa, lei cadde in ginocchio, dinnanzi al viso sfregiato di Calanthe, la leonessa di Cintra.
Poteva accarezzare il viso della defunta madre, poteva piangere, poteva sfogare le emozioni del momento in qualsiasi modo, ma non fece nulla.
Le lacrime non scendevano, i pensieri non scorrevano, Yvanna sembrava andata in blocco. Sentiva silenzio, sentiva il vuoto, il suo cervello non le permetteva di elaborare la morte della madre in alcun modo, non le permetteva di fare niente, era come se si fosse spento, Yvanna guardava la madre, gli occhi vitrei, non vi era una minima luce che potesse fare pensare che magari non fosse morta realmente, ma lo era, in quel corpo, non vi era una sola cellula ancora in vita, e Yvanna non riusciva a sentire un solo rumore attorno a sé.
Rimase ore intere, inginocchiata al terreno della ormai caduta Cintra, con le mani salde a terra, ormai tagliate e sanguinanti dai ciottoli che, rimanendo per troppo tempo sotto la sua pelle, la avevano lacerata.
Fissava la madre con espressione vuota, l'unica cosa che cambiò, fu un senso di collera, crescente ad ogni secondo passato con la salma della regina. Voleva sapere il perchè, voleva sapere chi fosse stato, ma accanto a quel corpo non aveva scorto nessun indizio, niente che potesse darle una sola idea per risalire al colpevole di quello che credeva fosse stato un omicidio, sicuramente un Nilfgaardiano, o qualche cittadino di Cintra adirato per via dei costi del latte, riusciva a pensare solo a questo.
Mai avrebbe potuto anche solo immaginare che l'artefice di quel gesto fosse proprio la sua ormai defunta madre, non le passava nemmeno per l'anticamera del cervello.
Calanthe era una donna determinata, intelligente, ma la morte di Eist, la aveva distrutta emotivamente. La regina non era riuscita a sopportare il dolore della perdita di suo marito, quindi, si era buttata giù dalla finestra della torre in cui aveva fatto mettere al sicuro la sua amata Cirilla.
A quel punto, Yvanna, non sapeva più cosa pensare.
Il sole aveva iniziato a calare verso ovest, solo in quel momento, quando l'aria iniziava a farsi più fredda, Yvanna si rese conto del fatto che, effettivamente, si era fatto davvero tardi. Tentò di mettersi in piedi, aiutandosi nuovamente con la spada piantata al terreno, faceva un passo alla volta, con la mano libera si teneva il fianco, non si era ancora ripresa del tutto dalla caduta e dall'urlo di sua nipote, infatti si sentiva come se un martello le stesse colpendo la testa dall'interno, colpendo prima il suo cervello e poi le sue tempie, la sua fronte e la sua nuca, era un dolore fortissimo.
Yvanna a quel punto, mentre camminava per la stradina dritta che portava direttamente al bosco, iniziò a sentirsi sempre più debole, si stava trascinando, iniziava a vedere nero e sfocato, la visuale si faceva sempre più piccola.
Ad una certa cadde in ginocchio, tenendosi con le mani al terreno. Il cuore sembrava volerle uscire dal petto, respirava a fatica e, prima che se ne rendesse conto, una mano coperta da un guanto nero le coprì la bocca, tirandola all'indietro. Yvanna era troppo debole per difendersi, finì a sbattere contro un armatura di ferro, lo capì dal suono delle due armature che si erano appena scontrate.
La mano coperta dal guanto le si tolse dal volto, Yvanna fece per girarsi ma ottenne scarsi risultati, non fu abbastanza veloce e la mano nera tornò davanti al suo viso, questa volta però, con un panno bianco, che le coprì bocca e Naso, tenuto premuto sul suo volto.
Non ebbe il tempo di realizzare che subito perse conoscenza.
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Traitor Of Cintra. {The Witcher}
FanficYvanna Leona Liarthe Fiona Riannon, era la seconda figlia della regina Calanthe, la leonessa di Cintra. Nacque due anni prima della nascita di Cirilla, dopo un unione segreta con Eist, il futuro re di Cintra, con cui Calanthe si sposerà due anni do...